16 luglio 2005
Convivere con il rischio.
Alle lezioni di Sociologia dei Processi Culturali, il professore ci fece partecipi delle teorie di Anthony Giddens sulla modernità: l'aumento del livello di complessità delle società postindustriali ha portato ad un aumento (spesso più che proporzionale) delle situazioni potenziale di rischi individauli e collettivi e, conseguentemente, una diminuzione del livello di sicurezza percepita dagli individui. In estrema sintesi: dopo gli attentati, ogni volta che ero nel Tube me la facevo sotto dalla paura. Ho dovuto fare affidamento nel lavoro dei servizi segreti di Sua Maestà e di Scotland Yard e, da cristiano, un atto di fede cieca che il Signore avesse posato la sua mano sul mio capo, mentre saltavo da un metro all'altro.
I tempi prossimi futuri non si annunciano rosei. Gli Usa, la Spagna e il Regno Unito hanno mandato contingenti in Iraq e sono stati colpiti. L'Italia ha un cospicuo contingente in Iraq e anche se ha già pagato a caro prezzo a Nassyria, ha poco da stare tranquilla tra le mura di casa sua. Gli edifici governativi di Roma, la metropolitana, Piazza San Pietro durante l'Angelus o la Torino delle Olimpiadi potrebbero essere nei piani malati di Al Qaeda.
Non faccio più trasferte a Roma, ma vivo nella Torino delle Olimpiadi. Appunto.
15 luglio 2005
'Cuz It's My Birthday.
Il 13 luglio ho compiuto 30 diconsi trenta anni. I trent'anni, mi dicono, sono una data importante. Quando ero all'università, il professore di Sociologia mi spiegava che, in mancanza di strumenti più evoluti, i 30 anni rappresentano il limite superiore della cosiddetta età giovanile. Ovvero: tra i 18 e i 30 sei giovane, compiuti i 30 sei vecchio. Lui aveva già superato la quarantina, ma una volta ho sentito che al telefono diceva: "Ma dai, io sono ancora giovanissimo!" Lui sì e gli altri no? Perbacco!
Lo stesso professore, insegnava anche che vivere in un sistema sociale comporta l'accettazione implicita di alcune regole, per cui è prassi celebrare gli anniversari e festeggiare gli interessati. Lasciano stare quel libraccio di 800 pagine che parla del dono. Per il mio trentesimo genetliaco, invero, ho avuto un drammatico calo di popolarità: a parte rarissime eccezioni familiari e amicali, nessun altro da Genova si è ricordato di farmi gli auguri.
Vediamo il lato positivo della cosa. Forse queste persone non state negligenti, distratte o poco gentili bensì hanno tentato un gesto di delicatezza per non mettere l'accento sul tempo che incombe impietoso. Oppure anche no.
Epilogo.
Durante il mio compleanno ero a Londra per lavoro. Erano passate poche ore dagli attentati di King's Cross. Tornando sano e salvo in Italia dopo trasferimenti in aereo, treno e metropolitana, ho pensato che la mia pellaccia e il mio brutto grugno tutti interi erano, alla fine, il regalo di compleanno più prezioso e gradito.
08 luglio 2005
Ice cream man.
Evidentemente le altre boiate che mi tocca leggere non sono sufficienti.
07 luglio 2005
Paura di Londra.
Lunedì sera ho il volo per Londra. Sì, ammetto di avere paura.
Grazie a tutti gli amici che mi hanno chiamato e scritto per mostrare il loro affetto e la loro preoccupazione.
AGGIORNAMENTO
Niente paura. Siamo inglesi.
Con il solito aplombe (si scrive così?) anglosassone, nel mezzo delle deflagrazioni i miei ospiti d'oltremanica mi hanno inviato una mail per chiedermi di comiplare online il mio profilo con biografia e foto.
02 luglio 2005
Lèggere pagine leggère.
Entra una giovane coppia. Immancabili t-shirt Baci&Abbracci. Sorridono, scherzano. Poi fanno il grande salto: si dirigono al sumenzionato scaffale, e acquistano.
Lui prende Il libro del Marco Ranzani da Cantù, scritto da qualcuno di Radio Dee Jay. La fidanzata sceglie Dedicato a voi, di Costantino Vitagliano.
E poi non si dica che in Italia si legge poco.
01 luglio 2005
Il podcasting ora è più facile!
Non è più necessario usare un podcatcher esterno che si sincronizza con iTunes che si sincronizza con l'iPod: fa tutto iTunes.
Dal menu Advanced di iTunes si va su Subscribe to Podcasts... e si inserisce il feed RSS dello show o delle canzoni che si vogliono scaricare. Su Podcasting News si trovano centinaia di feed divisi per categorie.
30 giugno 2005
Ale.
Avete una nuova fidanzata. Le avete fatto una corte serrata per settimane, mesi. Finalmente è la vostra fidanzata.
Ale.
Fateci caso. Quando iniziate una nuova relazione, dopo pochi giorni scoprite, quasi per caso, che nel passato di lei - anzi, nel passato di ogni nuova fidanzata - c'è sempre un Ale, che sta per Alessandro. Il nome ricorda un eroe dell'antichità, ma Ale, questo Ale, invece è una carogna e un pusillanime. Però...
Di solito le cose iniziano così. State chiacchierando su qualcosa. A un certo punto, lei si lascia scappare:
"Comunque, anche con Ale, qualche volta..." Subito si zittisce.
"Ale chi?", le chiedi.
"Ma niente, uno..."
La lasci stare. La sera dopo riceve un paio di SMS. Le chiedi di chi.
"Niente, era Ale."
"Ah. E cosa voleva?"
"Così, salutarmi..."
Invece Ale è tornato alla carica. Ale ha fatto soffrire la vostra nuova fidanzata. L'ha lasciata dopo essere stato colto con una sconosciuta in discoteca. Ale non la portava mai a cena. Tant'è. A lei Ale è rimasto lì. Inizia a chiamarlo di nascosto. Si addentra in un pericoloso revisionismo, del tipo:
"Sai, era in un periodo difficile della sua vita, era indietro con gli esami..."
Ale ha trent'anni, non si è ancora laureato, del giornale legge solo le pagine sportive ma gira in Cayenne. Ale la invita a fare un giro sul Cayenne. Voi rimanete con le chiappe sulla vostra Vespa PX a leggere Tolstoj.
Epilogo.
Alla fine, lo fate voi per lei. Prendete il telefono e chiamate Ale. Lo convincete a tornare con lei. Sono fatti l'una per l'altra. In fondo, Ale, non è un cattivo ragazzo.
Ma sì, è giusto così.
29 giugno 2005
U-la-la!
La trasferta parigina è stata davvero breve: sono partito da Caselle alle 10 e ho preso il volo delle 16 dal Charles De Gaulle. Grazie al cielo, non mi è caduto nulla sulla testa.
Stavolta (la sesta) di Parigi non ho visto praticamente nulla, ad eccezione di un'autostrada, l'ingresso della Siemens e qualche chilometro di periferia nord, zona Saint Denise.
Il tassista che mi ha riportato all'aeroporto guidava come il protagonista di Taxxi. Credo di essere vivo per miracolo.
Caldo soffocante, cielo blu senza nuvole. Alla fine il gadget c'è stato: un ombrello. Che vorrà dire?
27 giugno 2005
Parigi, arrivo!
La sopresa di questa mattina è la trasferta lampo di domani a Parigi; in giornata, s'intende. Il padrone di casa è un big dell'elettronica e dell'entertainment: ci scapperà almeno un gadget?
21 giugno 2005
"Sì, mi disturba, eccome..."
Ormai è la mia risposta standard alle telefonate di venditori, compratori, piazzisti, agenti immobiliari e altri falliti.
"Buonasera, il sig. Piersantelli?"
"Sono io, mi dica."
"Chiamo per conto della società XXX e le volevo chiedere se conosce qualcuno in cerca di lavoro."
"E di che lavoro si tratta?"
"Ah, guardi, una cosa interessantissima. Si tratterebbe di promuovere un apparecchio che ha più di 70 funzioni..."
"In pratica, andare a vendere aspirapolvere porta a porta?"
"Eh, in un certo senso sì..."
Già cominciamo male. Perché mi chiede se conosco un disoccupato invece di offrire un lavoro a ME? E poi, come si fa a proporre nel 2005 di vendere aspirapolvere porta a porta? Significa supporre che esistono almeno due categorie di idioti:
- quelli che le venderebbero
- e quelli che le comprerebbero
20 giugno 2005
Evviva gli sposi?
Secondo capitolo della saga Abito per inviati a matrimonio.
Questa volta ci si lascia sedurre dalle lusinghe della provincia e della pubblicità sulle reti locali. Perché la strada tra San Mauro e Settimo cela un capolavoro del cattivo gusto e della cafonaggine. Se vi capita, fateci un salto. Da fuori sembra poco più di un capannone, ma già la fontana nel parcheggio zeppo di Porsche la dice lunga.
Il portoncino d'ingresso è lo stesso della banca con scritto ALT e AVANTI. Il sistema di videosorveglianza è quello di Fort Knox. L'interno è un incrocio tra la Reggia di Caserta, Versailles e il Carrefour di Corso Grosseto.
Al centro della sala, oltre l'immancabile pianoforte a coda bianco, c'è uno scalone di finto marmo di Carrara che porta al piano superiore. Ogni finestra è dotata di un balcone in polistirolo e qua e là si vedono enormi tavoli rettangolari, sempre in finto marmo. Anche le colonne sono in polistirolo. Le commesse, invece, sono per metà silicone e per metà botulino. Hanno la pelle bruciata dal sole e probabilmente pensano che sia una vera seccatura che il cliente non sia un macellaio arricchito che grida: "Prendo il più caro".
Infatti la capobranco dichiara seccata: "Se vuole qualcosa ce lo dica, che abbiamo cento abiti in consegna questo mese."
Per la cronaca: uno straccetto d'abito di un colore non meglio definito costa 500 euro, ed è il capo più cheap. La media degli abiti da testimone è color oro, come vestivano i Beatles. Gli altri vestiti sono innavicinabili, non tanto per il prezzo quanto per il buon gusto.
Guadagnare la porta d'uscita è l'atto più sensato da quando siamo entrati. Sull'uscio, gesto magnanimo, ci consegnano catalogo con DVD. La modella sulla copertina sembra una escort di lusso. E' tutto molto, molto lontano dalla mia idea di matrimonio.
17 giugno 2005
Vintage rulez!
Ieri ho montato il mini humbucker Seymour Duncan Vintage Rails™ (Ebay rules) sulla mia Strato in posizione bridge.
In realtà, l'idea di partenza era sostituire il pickup in posizione neck per avere più spinta nelle ritmiche ma senza il ronzio del single coil e senza perdere la sonorità Strato. Però devo dire che anche montato in bridge ha una resa notevole e non è zanzaroso come il pu originale. Nei puliti mantiene il suono nitido di prima, ma è pieno.
Adesso, ovviamente, vorrei un Little '59 per il neck...
16 giugno 2005
Se la proprietà privata è un furto...
A luglio ho un matrimonio dove tutti gli invitati saranno in tight. Ho fatto un giro di telefonate per comprarlo e i prezzi vanno dai 280 ai 1000 euro. Fin qui nulla di male.
Ma quello che mi ha sorpreso è il noleggio: minimo 150 euro al giorno per il modello base.
È come se la Hertz per noleggiare una Punto 1.2 chiedesse 6000 euro al giorno. Ma si può?
15 giugno 2005
Uniti nella fede del metallo.
A 19 anni, ad un concerto dei genovesi Detestor, ho fatto stage diving, e mi sono procurato un trauma distorsivo tibio-tarsico. Pronto soccorso, lastre, fasciatura.
Potevo, con queste premesse non andare al Gods of Metal 2005? Forse sì, ma ci sono andato. Con il chiodo e le scarpe da ginnastica alte.
Cosa mi è piaciuto:
- Le ritmiche degli Obituary. Precise, compatte, piene, veloci. I 5 ragazzi hanno dimostrato stoffa ed energia. Anche i suoni non mi sono dispiaciuti. ESP, Charvel e EMG marchi obbligatori, a quanto pare...
- La rabbia cieca di Kerry King degli Slayer. Tatuato come Tyson, ha tirato riff velocissimi e precisi per più di un'ora. E' sempre lui.
- Gli Iron Maiden. Per forza: hanno 50 anni e saltano come matti per due ore filate. E la musica: potenti da paura, suoni aggressivi ma nitidissimi, mai impastati. Bruce è Bruce, mica cotiche. Fender rules, alla faccia dei legnacci modaioli :-)
- Il suono della chitarra di Hanneman degli Slayer: un crunch che non c'entrava nulla con il suono degli Slayer.
- I Lacuna Coil. Un copia degli Evanescence con un grosso complesso di inferiorità. Tra una canzone e l'altra il cantante continuava a ripetere: "Lo so che volete i Maiden, ma abbiamo quasi finito". Si può?
- I soli di Obituary e Slayer. Andiamo, ragazzi: le sestine tutto in alternata a 200 bpm vi riescono in studio, ma dal vivo non si capiva niente. Le ritmiche bastano e avanzano.
- Il volume del concerto. Troppo basso. Si poteva parlare a voce normale a pochi metri dallo stage. Ehi, era Heavy Metal, mica Buble!