30 giugno 2005

Ale.

Prologo.

Avete una nuova fidanzata. Le avete fatto una corte serrata per settimane, mesi. Finalmente è la vostra fidanzata.

Ale.

Fateci caso. Quando iniziate una nuova relazione, dopo pochi giorni scoprite, quasi per caso, che nel passato di lei - anzi, nel passato di ogni nuova fidanzata - c'è sempre un Ale, che sta per Alessandro. Il nome ricorda un eroe dell'antichità, ma Ale, questo Ale, invece è una carogna e un pusillanime. Però...

Di solito le cose iniziano così. State chiacchierando su qualcosa. A un certo punto, lei si lascia scappare:

"Comunque, anche con Ale, qualche volta..." Subito si zittisce.
"Ale chi?", le chiedi.
"Ma niente, uno..."

La lasci stare. La sera dopo riceve un paio di SMS. Le chiedi di chi.

"Niente, era Ale."
"Ah. E cosa voleva?"
"Così, salutarmi..."

Invece Ale è tornato alla carica. Ale ha fatto soffrire la vostra nuova fidanzata. L'ha lasciata dopo essere stato colto con una sconosciuta in discoteca. Ale non la portava mai a cena. Tant'è. A lei Ale è rimasto lì. Inizia a chiamarlo di nascosto. Si addentra in un pericoloso revisionismo, del tipo:

"Sai, era in un periodo difficile della sua vita, era indietro con gli esami..."
Ale ha trent'anni, non si è ancora laureato, del giornale legge solo le pagine sportive ma gira in Cayenne. Ale la invita a fare un giro sul Cayenne. Voi rimanete con le chiappe sulla vostra Vespa PX a leggere Tolstoj.

Epilogo.

Alla fine, lo fate voi per lei. Prendete il telefono e chiamate Ale. Lo convincete a tornare con lei. Sono fatti l'una per l'altra. In fondo, Ale, non è un cattivo ragazzo.

Ma sì, è giusto così.

29 giugno 2005

U-la-la!














La trasferta parigina è stata davvero breve: sono partito da Caselle alle 10 e ho preso il volo delle 16 dal Charles De Gaulle. Grazie al cielo, non mi è caduto nulla sulla testa.

Stavolta (la sesta) di Parigi non ho visto praticamente nulla, ad eccezione di un'autostrada, l'ingresso della Siemens e qualche chilometro di periferia nord, zona Saint Denise.

Il tassista che mi ha riportato all'aeroporto guidava come il protagonista di Taxxi. Credo di essere vivo per miracolo.

Caldo soffocante, cielo blu senza nuvole. Alla fine il gadget c'è stato: un ombrello. Che vorrà dire?

27 giugno 2005

Parigi, arrivo!

Con questo post inauguro la nuova e già criticata funzione di Blogger della gestione immagini (Add image). Condivido in parte la critica: le immagini vengono effettivamente salvate come vuole Blogger. Però si possono posizionare meglio nella pagina. Non sta meglio la funzione Upload file, che speravo automatizzasse il podcasting. Invece sembra non lasciare traccia del file uploadato.

La sopresa di questa mattina è la trasferta lampo di domani a Parigi; in giornata, s'intende. Il padrone di casa è un big dell'elettronica e dell'entertainment: ci scapperà almeno un gadget?

21 giugno 2005

"Sì, mi disturba, eccome..."




Ormai è la mia risposta standard alle telefonate di venditori, compratori, piazzisti, agenti immobiliari e altri falliti.

"Buonasera, il sig. Piersantelli?"
"Sono io, mi dica."
"Chiamo per conto della società XXX e le volevo chiedere se conosce qualcuno in cerca di lavoro."
"E di che lavoro si tratta?"
"Ah, guardi, una cosa interessantissima. Si tratterebbe di promuovere un apparecchio che ha più di 70 funzioni..."
"In pratica, andare a vendere aspirapolvere porta a porta?"
"Eh, in un certo senso sì..."

Già cominciamo male. Perché mi chiede se conosco un disoccupato invece di offrire un lavoro a ME? E poi, come si fa a proporre nel 2005 di vendere aspirapolvere porta a porta? Significa supporre che esistono almeno due categorie di idioti:
  1. quelli che le venderebbero
  2. e quelli che le comprerebbero
A me sembra incredibile.

20 giugno 2005

Evviva gli sposi?




Secondo capitolo della saga Abito per inviati a matrimonio.

Questa volta ci si lascia sedurre dalle lusinghe della provincia e della pubblicità sulle reti locali. Perché la strada tra San Mauro e Settimo cela un capolavoro del cattivo gusto e della cafonaggine. Se vi capita, fateci un salto. Da fuori sembra poco più di un capannone, ma già la fontana nel parcheggio zeppo di Porsche la dice lunga.

Il portoncino d'ingresso è lo stesso della banca con scritto ALT e AVANTI. Il sistema di videosorveglianza è quello di Fort Knox. L'interno è un incrocio tra la Reggia di Caserta, Versailles e il Carrefour di Corso Grosseto.

Al centro della sala, oltre l'immancabile pianoforte a coda bianco, c'è uno scalone di finto marmo di Carrara che porta al piano superiore. Ogni finestra è dotata di un balcone in polistirolo e qua e là si vedono enormi tavoli rettangolari, sempre in finto marmo. Anche le colonne sono in polistirolo. Le commesse, invece, sono per metà silicone e per metà botulino. Hanno la pelle bruciata dal sole e probabilmente pensano che sia una vera seccatura che il cliente non sia un macellaio arricchito che grida: "Prendo il più caro".

Infatti la capobranco dichiara seccata: "Se vuole qualcosa ce lo dica, che abbiamo cento abiti in consegna questo mese."

Per la cronaca: uno straccetto d'abito di un colore non meglio definito costa 500 euro, ed è il capo più cheap. La media degli abiti da testimone è color oro, come vestivano i Beatles. Gli altri vestiti sono innavicinabili, non tanto per il prezzo quanto per il buon gusto.

Guadagnare la porta d'uscita è l'atto più sensato da quando siamo entrati. Sull'uscio, gesto magnanimo, ci consegnano catalogo con DVD. La modella sulla copertina sembra una escort di lusso. E' tutto molto, molto lontano dalla mia idea di matrimonio.

17 giugno 2005

Vintage rulez!



Ieri ho montato il mini humbucker Seymour Duncan Vintage Rails™ (Ebay rules) sulla mia Strato in posizione bridge.

In realtà, l'idea di partenza era sostituire il pickup in posizione neck per avere più spinta nelle ritmiche ma senza il ronzio del single coil e senza perdere la sonorità Strato. Però devo dire che anche montato in bridge ha una resa notevole e non è zanzaroso come il pu originale. Nei puliti mantiene il suono nitido di prima, ma è pieno.

Adesso, ovviamente, vorrei un Little '59 per il neck...

16 giugno 2005

Se la proprietà privata è un furto...

...il noleggio è peggio!

A luglio ho un matrimonio dove tutti gli invitati saranno in tight. Ho fatto un giro di telefonate per comprarlo e i prezzi vanno dai 280 ai 1000 euro. Fin qui nulla di male.

Ma quello che mi ha sorpreso è il noleggio: minimo 150 euro al giorno per il modello base.

È come se la Hertz per noleggiare una Punto 1.2 chiedesse 6000 euro al giorno. Ma si può?

15 giugno 2005

Uniti nella fede del metallo.

Asolto metal da quando ho 13 anni. Sì, alla fine degli '80 vestivo jeans elasticizzati, chiodo e Adidas alte bianche. Mia mamma mi diceva: "Non mettere quei jeans!" Anni dopo mi ha confessato che temeva per la mia fertilità.

A 19 anni, ad un concerto dei genovesi Detestor, ho fatto stage diving, e mi sono procurato un trauma distorsivo tibio-tarsico. Pronto soccorso, lastre, fasciatura.

Potevo, con queste premesse non andare al Gods of Metal 2005? Forse sì, ma ci sono andato. Con il chiodo e le scarpe da ginnastica alte.



Cosa mi è piaciuto:
  1. Le ritmiche degli Obituary. Precise, compatte, piene, veloci. I 5 ragazzi hanno dimostrato stoffa ed energia. Anche i suoni non mi sono dispiaciuti. ESP, Charvel e EMG marchi obbligatori, a quanto pare...
  2. La rabbia cieca di Kerry King degli Slayer. Tatuato come Tyson, ha tirato riff velocissimi e precisi per più di un'ora. E' sempre lui.
  3. Gli Iron Maiden. Per forza: hanno 50 anni e saltano come matti per due ore filate. E la musica: potenti da paura, suoni aggressivi ma nitidissimi, mai impastati. Bruce è Bruce, mica cotiche. Fender rules, alla faccia dei legnacci modaioli :-)



Cosa non mi è piaciuto:
  1. Il suono della chitarra di Hanneman degli Slayer: un crunch che non c'entrava nulla con il suono degli Slayer.
  2. I Lacuna Coil. Un copia degli Evanescence con un grosso complesso di inferiorità. Tra una canzone e l'altra il cantante continuava a ripetere: "Lo so che volete i Maiden, ma abbiamo quasi finito". Si può?
  3. I soli di Obituary e Slayer. Andiamo, ragazzi: le sestine tutto in alternata a 200 bpm vi riescono in studio, ma dal vivo non si capiva niente. Le ritmiche bastano e avanzano.
  4. Il volume del concerto. Troppo basso. Si poteva parlare a voce normale a pochi metri dallo stage. Ehi, era Heavy Metal, mica Buble!

13 giugno 2005

SiAmo in A!



Un lunedì tutto diverso, dopo lA vittoriA di SaBato serA con il VeneziA (Rossi, Milito, Milito) e la promozione in A.

Il vecchio cuore rossoblu ce l'hA fattA.

GRAZIE RAGAZZI PER IL VOSTRO CORAGGIO!

10 giugno 2005

Avviso di servizio.

Da qualche giorno sto ricevendo sulla mia casella di posta mail [at] piersantelli.it numerosi messaggi provenienti da account di posta associati al dominio piersantelli.it. Ovviamente contengono virus, se no che gusto c'è. Ovviamente non sono io a inviarli a me o ad altri destinatari..

Interrogando Ripe scopro che provengono dalla rete Fastweb, e poco altro.

inetnum: 213.140.6.96 - 213.140.6.111

netname: FASTWEB-RESIDENTIAL-09

Interrogando l'assistenza dell'ISP che mi offre l'hosting ottengo... un'attesa di 2 giorni senza risposta.

Questo per dire che è possibile che qualcuno riceva mail con virus da indirizzi associati al mio dominio. I consigli sono:
  1. Non arrabbiatevi con me, sto cercando di risolvere la situazione.
  2. Installate un antivirus gratuito
  3. Non aprite il messaggio ed eliminitalo subito.

Biennale di Venezia.



Buttiglione e Sgarbi si sono indignati per la qualità delle opere esposte alla Biennale. Alcune sono state considerate colpevoli di "dissacrare le immagini religiose". Il borioso Vittorio grida: "Uno schifo, una vergogna!"

Ma per me, amante degli ippopotami, quest'opera riesce da sola a far perdonare le eventuali cadute di stile della Biennale.

09 giugno 2005

La vera causa del traffico.

Stamattina ci ho messo un'eternità a venire a lavorare in auto.

I motivi sono 3, ma la causa una sola:
  1. Ok, mi sono mosso in auto. Quando posso uso lo Scarabeo, ma stamattina il cielo promette male. E poi abito a Settimo, pergiove. Mica in Crocetta.
  2. A Torino circolano troppi autocarri e camion da cantiere. Volete litigarci voi con un Astra da 10 tonnellate? Io passo, grazie.
  3. A Torino circolano troppi pensionti in auto.
I pensionati. Sì, loro. Li vedi dal finestrino, vicini agli 80, calmissimi, vagano senza meta per la città. Comprano una mela all'Auchan di Corso Giulio e un petto di pollo al Carrefour di Nichelino.

Nel frattempo, lentissimi sulle loro Uno 45, intasano il traffico. Non hanno fretta, loro.

Marciano a 40 all'ora sulla corsia di sinistra, così, tanto per sentire come suonano i clacson degli altri. Mica si scansano.

Ma perché non se ne stanno alla bocciofila? Senza offesa, ovviamente.

08 giugno 2005

Qualcosa non va.



Il sonno è disturbato dall'ansia.
Anche la veglia, spesso, lo è. Mi inchioda sovente alle mie fatiche quotidiane. Mi ferma. Sono brividi che vorrei evitare, è sudore sprecato, senza motivo.
La gente. La vedo scorrere accanto a me. Acqua sporca: non riflette il mio volto, non mi disseta. Scorre, urtandomi.
Di alcuni penso: "Si ritrova con un pugno di mosche", ma nella mia mano non rimane molto di più, a sera.
Sento che non ho tempo. Correre non serve: corro in tondo, mi ritrovo al punto di partenza. Ho il fiato corto.

02 giugno 2005

L'infermiera del dentista.



Due volte l'anno il dentista mi dimostra il suo affetto invitandomi nel suo studio per la pulizia dei denti.

Lo scherzetto costa quei cento euro la botta, ma tant'è. Lui è abbronzato, dimostra dieci anni di meno della sua età. Come fai a dirgli di no? E poi le sue infermiere sono tutte bellissime. Dice che le sceglie così apposta, per far piacere ai pazienti.

I pazienti. Con l'infermiera K. è proprio il caso di chiamarli così. Perché K. parla, pontifica, interrompe il lavoro, racconta, riprende con i suoi strumenti.

Non di rado, intenta nel descriverti il suo ultimo weekend senza omettere particolari sentimentali, ti conficca l'aspiratore nel palato.

Mentre ti rimuove un granellino di tartaro ti chiede: "Dove va in ferie quest'estate?" ma tu non puoi rispondere perché hai quattro batuffoli di cotone in bocca, e allora monopolizza la convesrazione.

"Io ancora devo decidere, Luca mi ha regalato un viaggio in Thailandia ma, dico io, stiamo insieme da due mesi, che cosa si crede quello? Sì, è carino, gentile, ma io ne esco da una separazione, voglio dire, vorrei sentirmi più libera, perché, poi, lui è così, nel senso, oggi mi regala un viaggio, domani -- chissà? -- me lo trovo in casa che mi chiede se si può fermare per qualche giorno".

Quindi entra in scena la segretaria del dentista. Si rivolge ammiccante a K., fanno battute a voce alta su "come ci siamo divertite ieri sera, forse abbiamo bevuto un po' troppo". Si promettono di vedersi nel weekend "così conosci Luca", dice K. e sottolinea: "Sì, ma guarda, per ora lo tengo un po' sulla crosta (sulla crosta? Ma cosa significa, perdio?) che se no si mette in testa certe idee!"

Le due, nei loro camici immacolati, ridono maliziose. Al collo hanno lo stesso ciondolo della Breil.

Tu sei sempre lì, con la bocca aperta, indolenzita. Uno strumento appuntito sta facendo non sai cosa tra un dente e l'altro. Meglio non saperlo. A te, mortale, è dato sapere solo tre cose:
  1. sei lì per la pulizia periodica dei denti
  2. ti costerà come un weekend al mare
  3. un certo Luca è così cretino da spendere 2000 euro per portare in Thailandia un'infermiera rompipalle e quando si accorgerà del tragico errore, per lui sarà troppo tardi: lei gli avrà già chiesto: "Posso fermarmi da te per qualche giorno?"

01 giugno 2005

La Cina è vicina.


Click to zoom

Mentre noi ci lambicchiamo il cervello per escogitare trucchetti e mezzucci per contrastare la concorrenza cinese, quelli sono ancora una volta un passo avanti.

Fino a qualche anno fa, effetto del regime comunista, in Cina non esisteva il concetto di ricevuta o scontrino che dir si voglia. Si andava a ristorante, si mangiava e si pagava. Stop.

Poi il governo ha introdotto l'uso della ricevuta per l'acquisto di beni e servizi. Ma, come spesso accade in queste situazioni, i cinesi non ne volevano sapere tanto di richiederla quanto di rilasciarla.

Il govero ha pensato: come possiamo incentivarne l'uso? Semplice: abbinando alla ricevuta un gioco a premi tipo gratta&vinci.

Detto fatto. Le ricevute hanno una parte argentata da grattare rimossa la quale appare invariabilmente la scritta NON HAI VINTO PROPRIO NULLA COMPAGNO CHEN ma intanto sono tutti lì a chiedere scontrini e grattarli, perché sognare non costa niente.

Grazie a Silvio N. per il contributo e a Beppe U. per la voce.