Il percorso
Il giro parte poco sopra Cesana Torinese, a quota 1.376 m, e si sviluppa per circa 26,5 km, con un dislivello positivo di oltre 1.000 metri. La salita alterna tratti ripidi a sterrate più dolci conducono lentamente fuori dal fondovalle.
Il giro parte poco sopra Cesana Torinese, a quota 1.376 m, e si sviluppa per circa 26,5 km, con un dislivello positivo di oltre 1.000 metri. La salita alterna tratti ripidi a sterrate più dolci conducono lentamente fuori dal fondovalle.
Nelle scorse settimane, come di consueto, ho selezionato qualche podcast nuovo sulla base dei miei interessi "non lavorativi", che in genere si concentrano su storia contemporanea, potere e poteri, terrorismo, politica internazionale, cronaca giudiziaria.
Ho ascoltato podcast estremamente interessanti e ben fatti sul crac del Banco Ambrosiano, Ustica e la Loggia P2, e li condivido con voi.
Percorso noto ma che emoziona sempre: l'arrivo, dopo il bivio per lo Jaffreau, alla cresta che porta al colletto e' qualcosa difficile da descrivere per la vista a 360 gradi sulle Alpi, cosi' come lo e' la varieta' straordinaria di vegetazioni alpine che si incontrano sia durante la lunga salita che nella divertente discesa che si articola interamente su sentieri.
Come molti appassionati di storia contemporanea, politica, cose militari e, ovviamente, servizi di informazione, mi sono imbattuto anni fa nella pagina Facebook di Thomas Saintclaire -- pseudonimo dietro a cui si cela un diligente, e senz'altro esperto ed appassionato, sia detto per correttezza, redattore di testi ed articoli sull'argomento dei servizi di sicurezza italiani.
Il -- per brevità -- dottor Thomas è autore (e presumibilmente editore) del corposo volume Servizi di informazione e di sicurezza.
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Partiamo da Bardonecchia, la perla dell’Alta Valle di Susa, per raggiungere il Forte Foens, un gioiello militare a quota 2.300 metri, e scendere poi lungo uno dei sentieri panoramici più belli della zona: il sentiero balcone 742.
Il nostro tour comincia nel cuore di Bardonecchia, dove si prende la strada asfaltata per Gleise e Cianfuran e poi si prosegue sulla strada militare Prmanad che sale verso il Forte Foens.
Con l'e-bike si affrontano senza problemi i tratti più impegnativi della salita, che alterna sterrato compatto a qualche passaggio più tecnico. In particolare, poco prima del forte, la strada è franata e il passaggio richiede qualche attenzione.
 
Le Alpi piemontesi regalano percorsi mozzafiato per gli amanti della mountain bike, e l'anello Salbertrand – Eclause – Rifugio Guido Rey Viberti – Moncellier – Salbertrand non fa eccezione. Un itinerario che combina natura incontaminata, salite impegnative e panorami spettacolari.
📍 Partenza/Arrivo: Salbertrand
📏 Distanza: circa 18 km
📈 Dislivello positivo: 785 m
⏳ Durata media: 3-4 ore
🟢 Difficoltà: Medio-Alta
 🛤  Fondo: sterrato, sentieri alpini, neve, tratti tecnici
Partendo da Salbertrand, il percorso inizia su una strada sterrata che si addentra nei boschi dell'Alta Valle di Susa. La salita è costante ma pedalabile, con pendenze moderate che permettono di scaldare le gambe senza affaticarsi troppo.
Superata Eclause, la traccia diventa più impegnativa: il fondo si fa più sconnesso, con ampi tratti coperti di neve, e le pendenze aumentano, mettendo alla prova la resistenza. L'ultimo chilometro, a causa della neve, è più faticoso e richiede alcuni passaggi a spinta, ma la fatica è stata ripagata dalla vista di due caprioli che correvano nel bosco. Il Rifugio Guido Rey Viberti, a quota 1737 m, rappresenta un'ottima occasione per una pausa , immersi nel silenzio delle montagne innevate. Da qui, la vista sulle vette circostanti ripaga di ogni sforzo. Da qui si percorre la medesima strada dell'andata in quanto il sentiero che corre parallelo sulla destra orografica era coperto da neve alta e quindi non percorribile.
All'altezza di Pra Rion, in prossimità di un basso fabbricato, si imbocca un sentiero che porta al cento di Eclause. E qui si prosegue con una serie di saliscendi prima di affrontare la discesa verso Moncellier. Il sentiero è molto pulito e tutto percorribile ad eccezione di un albero caduto che lo interrompe e costringe a scavalcarlo. Questo tratto è tecnico e richiede attenzione, con sezioni più ripide e fondo a tratti smosso.
L'ultimo tratto del giro si sviluppa su una mulattiera abbastanza impegnativa e con pendenze importanti; il percorso è pulito, asciutto perché esposto a sud e perfettamente segnalato, e offre una magnifica vista sulla valle prima di rientrare a Salbertrand.
✅ Bici consigliata: MTB full o hardtail con buona escursione
✅ Periodo ideale: fatto in pieno inverno, ma meglio primavera, estate e inizio autunno
✅ Attrezzatura indispensabile: casco, guanti, protezioni leggere, kit di riparazione e una buona scorta d’acqua - ci sono però fonti a Eclause e al rifugio Viberti
✅ Preparazione fisica: il dislivello e la lunghezza richiedono una buona resistenza
Questo itinerario è un vero e proprio viaggio tra natura selvaggia e panorami da cartolina. Perfetto per chi cerca una sfida impegnativa ma gratificante, lontano dal caos e immerso nell’aria pura delle montagne. Se ami la MTB, questo giro non può mancare nel tuo repertorio!
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| L'arrivo ad Eclause | 
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| L'arrivo a Grange della Valle 1769 mslm | 
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| L'arrivo a Grange della Valle 1769 mslm | 
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| Il ponte per il rifugio Viberti. | 
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| Proseguendo si va al rifugio Levi Molinari, raggiungibile solo con ciaspole e sci | 
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| Cascata di ghiaccio alla Grange della Valle | 
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| Il rifugio Viberti | 
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| Da qui si imbocca il sentiero che riporta a Eclause. |