12 dicembre 2007

La fine della benzina.

Lo sciopero dei camionisti di questi giorni ha avuto come prime ripercussioni l'aumento del traffico dovuto ai blocchi nelle autostrade e la mancanza di benzina (che viene trasportata su gomma).
Da ieri si vedono lunghe file di automobili all'entrata dei distributori e malinconici cartelli che dicono GASOLIO ESAURITO.
Si tratta di una mancanza temporanea. Credo che nei prossimi giorni i trasportatori torneranno a guidare e a riempire le pompe dei distributori forse la prima volta che abbiamo la grande opportunità di riflettere su un fenomeno che, prima o poi, affronteremo: la fine dei combustibili fossili.
Dapprima non sarà una vera e propria fine, ma quando il prezzo del greggio supererà le soglie di sopportabilità (150-200 $ al barile), l'acquisto del carburante per trasporti diventerà impraticabile per i redditi medio bassi.
In mancanza di carburanti o vettori energetici alternativi e largamente disponibili, quello appena descritto è un trend difficilmente scarsamente controvertibile.
Mi resta difficile spiegare a me (e in queste righe) la percezione di un fenomeno parallelo: aumentano le pubblicità di automobili. A me pare che, a differenza di qualche anno fa, i car maker siano diventati i più grandi buyer di spazi pubblicitari in TV e sul web. Mi sembra che in prima serata su reti pubbliche e private ci siano solo automobili. Sono cambiate, ovviamente, le parole chiave: è tutto un ecologia, economia, garanzia, efficienza nei consumi, sicurezza attiva e passiva.
La potenza in cavalli (termine ormai desueto ma appartenente all'immaginario simbolico popolare) campeggia in scritte più o meno piccole, ma le potenze specifiche - grazie anche agli investimenti nei motori diesel, sono sempre più alte: per me, con i miei rudimenti di termodinamica, è difficile persuadersi che un motore da 200 CV consumi poco e inquini di meno. Parimenti mi sembra che i veicoli ZEV o LEV rimangano belle fotografie sulla stampa specializzata e che le soluzioni ibride o alternative siano a metà strada tra la concept car e il lusso per pochissimi, come la Toyota Prius (che, a vedere l'indicatore del consumo istantaneo, pare aver bisogno di un bel po' di carburante per muovere quelle 2 tonnellate di stazza).
Fra qualche ora o giorno, precettati i camionisti, troveremo di nuovo benzina e gasolio alla pompa. Probabilmente con prezzi ancora maggiorati: già oggi per 15 litri di super non bastano 20 euro. Ma la coperta diventa ogni giorno sempre più corta e prima o poi dovremo affrontare seriamente il fatto che è vicina l'ora in cui resteremo tutti, o quasi tutti, al freddo. Nel vero senso della parola.

11 dicembre 2007

Centomila chilometri (100.000 km).

Ci siamo. La mia Ford Ka 1.3 del 1998 ha raggiunto la meta dei 100.000 km. Meta virtuale perché i chilometri reali sono molto di più, forse 150mila. In foto si vede che le cifre non sono allineate causa manomissione.

Torniamo indietro di qualche anno. Poco esperto ed appassionato di motori, ho scelto questa macchina (di provenienza spagnola) comprandola usata da un grosso concessionario di Genova. Il contachilometri indicava 33.600 circa, ma poco tempo dopo ho avuto la conferma che la buona vecchia abitudine dei venditori d'auto di abbassare il chilometraggio è ancora in ottima forma. Ma lasciamo perdere. Non è di quegli sciagurati bugiardi con il cravattone giallo, il gel nei capelli e le scarpe a punta che voglio parlare.

Diciamo che questi benedetti 100 o 150 mila chilometri sono stati percorsi pressoché a cofano chiuso, tipo test Quattroruote (nessun intento scientifico: solo taccagneria). Perché se eccettuiamo il cambio di olio motore, 4 ammortizzatori, 2 freni, un paio di filtri aria e olio e di 4 candele, davvero non rammento interventi seri. E' tutta così come mamma l'ha fatta.
Voglio dire, quando la porto dal meccanico, un bravo cristo di San Mauro, lui mi dice che l'auto va benone. Se lo dice lui.

Certo, ogni tanto il regolatore del minimo (o la valvola cut off o chissà cosa) va in ferie, tenendo l'auto accelerata o facendola spegnere, e anche la scatola dello sterzo mi dà discreti avvertimenti che desidera essere sostituita. E forse i più raffinati potrebbero provare un po' di fastidio per via dei sedili umidi (ma da dove caspita entra tutta quest'acqua?).
Ma alla fine sono inezie.

Mi sono spesso domandato, negli scorsi anni, che sarebbe successo alla soglia psicologica dei 100.000 km. Beh, non è successo proprio nulla. Anzi, ho dovuto fermare l'auto a bordo strada per scattare una foto al contachilometri. Lei mica lo sa che ha 100.000 km. Non è come una donna alla vigilia del quarantesimo compleanno, con dubbi domande e speranze.

Il mio amico Fulvio, che ha una vecchia Opel, mi ha raccontato di aver fatto una cosa bellissima allo scatto dei 200.000 km: fermo su una piazzola di sosta della Genova-Rosignano, è uscito dall'abitacolo, ha stappato un mignon di spumante e aperto una piccola SacherTorte, per festeggiare l'evento. Fermato dalla Stradale, ha spiegato il motivo e ha pure fatto la foto di gruppo. Gliela devo chiedere, uno di questi giorni.

Insomma, dove voglio andare a parare? No, non è uno spottone Ford per la serie le auto migliori del mondo. Vedo però che frizione e distribuzione sono originali (ovvero ci hanno quei km sul groppone) e non sembrano voler girare l'occhio da un momento all'altro. Ogni anno passa il test sui fumi di scarico (ovviamente considerando buoni i parametri che il governo considera come non nocivi), non brucia olio, non fa le bizze.

E' una compagna molto fedele. Troppo vecchia e brutta per attirare l'attenzione dei ladri, troppo Euro2 per poter circolare liberamente senza incorrere in sanzioni di questo o quel governo, troppo stinta per essere una macchina rossa (AndreaD mi dice le macchine rosse vanno più veloci). Ma quando si tratta di trottare su e giù per la Sardegna con 40° all'ombra o portarmi a sciare sulle Dolomiti, poverina, non ha mai fatto una piega.

Ecco, non sono andato a parare proprio da nessuna parte. Ma che importanza ha, dopo tutto?

10 dicembre 2007

07 dicembre 2007

Gleemen. Genova, giugno 2007.

Se non sapete nulla, ma proprio nulla, di Bambi Fossati, Gleemen e Garybaldi, fate penitenza e guardate questi video.





Bambi, sapessi quanto mi mancano le tue sgridate e i tuoi sorrisi.

05 dicembre 2007

Come riconquistare la propria ex.

Ve lo spiega il prof. Joe Bonamassa in questo video didattico.




Se ci avete provato e non ci siete riusciti, i casi sono due: o l'avete fatta proprio grossa o non sapete suonare come Joe.

01 dicembre 2007

Vendo Panasonic Lumix DMC-FZ10.


Come da titolo, vendo fotocamera digitale Panasonic Lumix DMC-FZ10.
Per la serie "oste, il vino è buono?", è inutile che vi descriva la macchina o la qualità delle foto: ho preferito indicare pareri e recensioni scritti da altri.
Qui trovate descrizione, scheda tecnica, immagini e informazioni.

29 novembre 2007

MySpace l'invito a cena di Gesù.

Il caro Sauro si vantava, l'altro giorno, di aver ricevuto sul proprio MySpace una richiesta di add (ovvero aggiungere al proprio gruppo di amici) da parte nientemeno che di Gesù di Nazareth, il Cristo, il Salvatore, Rabbì. Sì sì, proprio lui.
Le reti sociali come MySpace hanno sempre bisogno di regole e piccole arguzie per comportarsi bene.
Ecco allora, caro lettore, una serie di consigli e di frasi da evitare per fare bella figura nel caso in cui Gesù chiedesse l'add anche a te.
  1. quando posti il primo commento a Gesù, magari evita i banner HAVE A GREAT WEEKEND con Jenna Jameson nuda: non è il suo stile
  2. se ti segnala un nuovo evento, 99 su 100 è un invito a cena. Vacci: potrebbe essere l'ultima
  3. quando arrivi a casa sua, una stretta di mano è sufficiente. Non baciarlo: magari si fa strane idee
  4. alla cena, anche se temi che possa finire, non portare il vino: ci tiene molto a quello di sua produzione(1)
  5. ok, da seduti siete tredici. Ma credimi, non è la cosa più grave che possa succedere quella sera
  6. ci saranno quattro blogger accreditati (Giovanni, Matteo, Luca e Marco) più altri che commenteranno la serata; quindi cerca di stare composto a tavola. Ho idea che se ne parlerà per un po'
  7. la foto della cena potrai chiederla, qualche tempo dopo, allo studio Leonardo. Ha tempi lunghi, ma se la cavicchia
  8. evita battute tipo Eh, ciascuno porta la propria croce!
  9. anche se Lui con il legno è bravo, non è l'evento più appropriato per fagli vedere che cosa non capisci nelle istruzioni dell'Ikea
  10. è possibile che sul più bello, il tuo ospite si faccia serio serio e distribuisca del pane: non è per fare scarpetta
  11. di Jesus Christ Superstar puoi parlare con gli amici al bar un'altra volta
  12. dopo la cena di solito c'è il bicchierino della staffa, con il consueto discorsone: un momento suggestivo e di condivisione che il brindisi Alla figa! rovinerebbe decisamente.
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(1) dai, lo so che erano le nozze di Cana.

22 novembre 2007

Segnalazione: due blog che val la pena leggere.

Il primo che segnalo è Kind of blog, un newbee del blogging che però scrive meglio di tanta gente che da anni imbratta la rete con le solite quattro scemenze.
Il secondo è Carlos Saura, chitarrista, musicista e didatta spagnolo. I video didattici sono tra i più utili che abbia finora incontrato. Diplomato al GIT, ha appena pubblicato un album, downloadabile su licenza Creative Comons.

18 novembre 2007

Il rally di Bonnanaro.

Lo scorso agosto il mio amico Antonio, provetto pilota di rally, mi ha portato ad assistere ad una gara organizzata in maniera artigianale a Bonnanaro.
Quel giorno ho imparato due cose: che cos'è il paesaggio berchiddese e come un semiasse si può infilare nel cambio di una Nissan Sunny, con risultati disastrosi.
Ma Antonio è anche un provetto meccanico e giura di aver già trovato il modo di riparare la malcapitata vettura.

Ecco la Nissan di Antonio pronta per affrontare la gara.

Ed ecco il vostro a cavallo di una minimoto. Notare il cappello fantozziano.

Ebbene, ecco una piccola striscia che racconta quella fantastica giornata.
Dedico questa paginetta ad Antonio e a AndreaD che tanto vuole queste foto.

15 novembre 2007

La mia V-Strom da viaggio.

Ieri sera, complice la presenza di un concittadino che qui ringrazio, ho montato il supporto Givi per borse laterali (tolleranze non proprio da orologeria svizzera, vabbe') e successivamente il set completo di borse rigide Givi: Maxia 52 e le laterali E41 keyless.
Risultati:
  1. il mezzo è pronto per affrontare la Transiberiana con un bagagliaio da station wagon
  2. forse perde qualcosina in maneggevolezza nel centro cittadino: parcheggiata, occupa lo spazio della station wagon di cui sopra.
Il pirla della foto 1 sono io.

Salire e scendere dalla sella non è impossibile, basta fare attenzione.

Vista così non pare nemmeno enorme...

Vista da dietro è più culona, ma fa molto Paris Dakar. La targa l'ho cancellata in un eccesso di privacy.