In volo per Las Vegas ho letto questo bel libro che mi hanno regalato a Natale. Lansdale si cimenta in una delle scommesse più difficili, il racconto breve, e sortisce un effetto a dir poco buono, con una raccolta azzeccata e divertente.
I personaggi di Lansdale, usciti da b-movies e incubi di provincia, si muovono in spazi bruciati dal sole del deserto o in terrificanti drive in, ed inseguono un sogno di sopravvivenza, spesso infranto da finali tragicomici. I dialoghi e le metafore sono semplicemente memorabili, e non le cito solo per non rovinare la sopresa al lettore: ma più volte mi sono sopreso a ridere da solo.
Lansdale ha la capacità di creare storie e personagi molto diversi tra di loro, spaziando dal Godzilla in terapia al cacciatore di taglie perseguitato da suore peccaminose ai balordi razzisiti e ignoranti del sud, i cui unici atti di pietà vengono puniti immediatamente. Ma quando ogni possibilità di riscatto sociale o di sentimento sincero sembra definitivamente negata, la luce abbacinanante del deserto della California del sud regala uno spiraglio di speranza, o almeno una dolce illusione.
Si ride tanto, e si riflette anche sui vizi e sulle miserie della provincia americana prima e dell'umanità poi, perché il richiamo agli istinti, alle violenze e alle passioni ci trova spesso tutti uniti sotto lo stesso cielo, anche se non è il cielo blu del Texas che in Lansdale fa da tetto ai drive in, alle Chevrolet scassate e alle baracche in legno.
Da leggere.