28 marzo 2007

Arrivederci, e buon lavoro.

Non so esattamente perché. Può darsi perché DD mi ha detto che la Stratocaster non è la chitarra per me, e che mi ci vuole una Les Paul. O forse perché la mia Strato me l'ero costruita con mesi di lavoro, imparando un sacco di cose e ricevendo pure complimenti da un liutaio di Firenze.

Una Strato un po' diversa, con tastiera full scalloped (come la Malmsteen) e 3 humbucker Seymour Duncan che suonano grossi grossi. Insomma, una cosa che non si vede tutti i giorni o nei negozi.

Ebbene, oggi l'ho venduta. A una persona che sembra averla capita e apprezzata per come l'avevo concepita e per come l'ho messa insieme. E questa è la cosa più importante: la suonerà, probabilmente più e meglio di me. La mia Strato avrà una seconda vita (quasi una terza, visto che alcuni pezzi erano usati) e vivrà nella musica di qualcuno. Questo mi fa felice, anche se me ne sto per separare.
Qui c'è l'album dei ricordi e qui (1 , 2 e 3) il fotoracconto del manico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

oh no.. non la fida strato.
sembra un addio silenzioso e struggente di innamorato, che lasci libera la sua bella per permetterle di essere felice.
l'hai immortalata con molta cura...
oh, che groppo allo stomaco stasera.