Appreso or ora per email.
Requiescant in pace 1 e 2. Amen.
26 gennaio 2007
24 gennaio 2007
Offerte di lavoro.
Capita ogni tanto di dare un'occhiata al mercato del lavoro. Si sente sempre dire che è tutto fermo, che non si trova niente, che è scoppiata la bolla della net economy, che se non conosci un sottosegretario puoi lasciar perdere e via discorrendo.
Ma sarà proprio vero? È davvero così difficile trovare o cambiare lavoro?
Allora io mi sono un po' guardato in giro, e pubblico qui le migliori offerte di lavoro di Torino e provincia di questa settimana.
Ma sarà proprio vero? È davvero così difficile trovare o cambiare lavoro?
Allora io mi sono un po' guardato in giro, e pubblico qui le migliori offerte di lavoro di Torino e provincia di questa settimana.
- Multinazionale dell'est europeo leader nel furto di rame ricerca per consolidare il proprio organico n° 2 addetti alla ricerca materie prime. Il candidato ideale ha dai 17 ai 35 anni, è dinamico, intraprendente e ha abbastanza fiato per correre 20 minuti nei boschi del canavese; è in grado di gestire il lavoro in maniera autonoma (se ti beccano, noi non ci conosciamo) e di parlare due lingue, meglio se in presenza di un avvocato. La retribuzione sarà commisurata all'esperienza pregressa. Uno o più precedenti penali costituiscono titolo preferenziale. Lasciare il curriculum presso il binario 4 della stazione di Chivasso dalle 2 alle 5 di mattina. Un nostro HR representative sarà lieto di recuperarlo.
- Importante realtà nel settore metallurgico cercherebbe impiegato amministrativo per ufficio acquisti. Scriviamo "cercherebbe" perché in realtà il posto è già stato preso da Sandrino, il nipote dell'amministratore delegato, ma pareva brutto mettere tutto a tacere. Per il curriculum, beh, fate voi: noi nemmeno li leggiamo.
- Vuoi entrare nel mondo del lavoro? Vuoi essere vincente? Sei dinamico, automunito e con una buona paghetta settimanale? PubliYes, agenzia di promozione, marketing, viral marketing e comunicazione, ti offre la fantastica opportunità di partecipare ad uno stage semestrale retribuito(*)! Invia il tuo curriculum e il numero della tua carta di credito a PubliYes, CP1717/bis, Torino. (*) Ovviamente con retribuito si intende che PubliYes viene retribuita dallo stagista per pagare la carta delle fotocopie che farà per sei mesi.
- Soldi facili, subito e lavorando da casa! Guadagna fino a 10.000 euro al mese con noi! Come? È semplice: inviaci assegno non trasferibile di soli 999 euro + spese di spedizione e riceverai comodamente a casa tua il nostro kit per infilare fantastiche e allegre collane di perline, che potrai vendere a 10 euro l'una. Hai capito bene! Se ne vendi mille al mese sono proprio 10.000 euro! E se ci presenti un amico, lui non paga le spese di spedizione. Non farti scappare questa opportunità! Chiama ora 166.171.171 (2 euro al minuto, durata massima della chiamata 60 minuti).
- Canne Mozze, branch agency della società finanziaria Cravattari, ricerca per il proprio territorio n° 5 candidati da inserire nella struttura recupero crediti. Il candidato ideale pesa almeno un quintale e ha esperienza pluriennale come buttafuori. Non è richiesta la conoscenza del computer, dell'inglese, e a pensarci bene nemmeno dell'italiano: meno parole, più fatti. Previsti numerosi benefit: auto aziendale, cellulare aziendale, tirapugni aziendale. Presentarsi soli e senza armi nel parcheggio dell'Auchan di Corso Giulio Cesare, a mezzanotte. Ci faremo riconoscere noi con gli abbaglianti: due flash corti e uno lungo.
Costruzione pedalboard.
Più o meno ho consolidato un setup per suonare in sala prove. Solo che a collegare e scollegare tutte le volte mi sto un po' rompendo i maroni. Idem per lo spreco di batterie da 9V.
Così con PowerPoint mi sono messo a progettare (parola grossa) una pedalboard essenziale per alloggiare 4 stomp standard, 1 wah e 1 alimentatore (in apposito vano).
Ecco la sequenza di immagini.
Nell'immagine sottostante, una simulazione in quasi 3D
Chissà quando passerà dalla carta al legno.
Così con PowerPoint mi sono messo a progettare (parola grossa) una pedalboard essenziale per alloggiare 4 stomp standard, 1 wah e 1 alimentatore (in apposito vano).
Ecco la sequenza di immagini.
Nell'immagine sottostante, una simulazione in quasi 3D
Chissà quando passerà dalla carta al legno.
23 gennaio 2007
[Recensione] Joe R. Lansdale, La notte del Drive-in.
Un anno fa lessi l'antologia di racconti Maneggiare con cura, e mi scompisciai dalle risate. Lansdale, invero, riuscì anche a commuovermi e stupirmi, segno che la penna in mano la sa tenere. Ho iniziato qualche giorno fa La notte del Drive-in, che raccoglie le due novelle Drive-in e Drive-in 2 (i drive-in, non si fosse capito, sono una delle magnifiche ossessioni dello scrittore texano).
La notte è teoricamente un libro horror, e gli elementi ci dovrebbero essere tutti: mostri, cannibalismo, omicidi, pellicole assassine e pure i dinosauri. Tuttavia, gli elementi orrorifici sembrano più che altro un contorno folkloristico alle vicende dei protagonisti, che nulla hanno dell'eroe senza macchia e senza paura: anzi, ogni loro azione si rivela un fallimento, ogni loro tentativo coraggioso termina con fughe e spaventi. Sono personaggi intrappolati, invischiati, incollati in una brutta situazioni su cui non hanno alcun controllo. Ma daranno fondo alla loro fantasia per salvare, almeno, la pelle.
Se la prima parte scorre veloce come un ruscello in primavera, tra battute caustiche, caricature di bifolchi campagnoli e stigmatizzazione del razzismo, la seconda novella è un po' più lenta e troppo didascalica, con continui riferimenti al cinema e un'atmosfera troppo surreale per coinvolgere un lettore razionale come me.
Nel complesso La notte è un buon libro, forse privo di quei momenti indimenticabili che Maneggiare con cura mi aveva regalato, ma si legge con piacere perché non si prende mai sul serio, nemmeno nel finale, che l'autore inventa per canzonare gli happy end di tanta fiction nel genere horror.
A Lansdale riconosco due grandi doti: scrivere a ruota libera e con molta libertà; e la capacità di inventare metafore che riescono a descrivere una situazione complicata o uno stato d'animo difficile in una riga o poco più. N. Ammaniti, che firma la postfazione, arriva a dire che varrebbe la pena di imparare a leggere solo per leggere Lansdale. Magari includerei anche Proust e Céline e Saramago e qualcun altro. Ma tant'è, cannibale era, cannibale è rimasto.
La notte è teoricamente un libro horror, e gli elementi ci dovrebbero essere tutti: mostri, cannibalismo, omicidi, pellicole assassine e pure i dinosauri. Tuttavia, gli elementi orrorifici sembrano più che altro un contorno folkloristico alle vicende dei protagonisti, che nulla hanno dell'eroe senza macchia e senza paura: anzi, ogni loro azione si rivela un fallimento, ogni loro tentativo coraggioso termina con fughe e spaventi. Sono personaggi intrappolati, invischiati, incollati in una brutta situazioni su cui non hanno alcun controllo. Ma daranno fondo alla loro fantasia per salvare, almeno, la pelle.
Se la prima parte scorre veloce come un ruscello in primavera, tra battute caustiche, caricature di bifolchi campagnoli e stigmatizzazione del razzismo, la seconda novella è un po' più lenta e troppo didascalica, con continui riferimenti al cinema e un'atmosfera troppo surreale per coinvolgere un lettore razionale come me.
Nel complesso La notte è un buon libro, forse privo di quei momenti indimenticabili che Maneggiare con cura mi aveva regalato, ma si legge con piacere perché non si prende mai sul serio, nemmeno nel finale, che l'autore inventa per canzonare gli happy end di tanta fiction nel genere horror.
A Lansdale riconosco due grandi doti: scrivere a ruota libera e con molta libertà; e la capacità di inventare metafore che riescono a descrivere una situazione complicata o uno stato d'animo difficile in una riga o poco più. N. Ammaniti, che firma la postfazione, arriva a dire che varrebbe la pena di imparare a leggere solo per leggere Lansdale. Magari includerei anche Proust e Céline e Saramago e qualcun altro. Ma tant'è, cannibale era, cannibale è rimasto.
22 gennaio 2007
The Pursuit of Happyness - La ricerca della felicità.
Premessa: non è il film da vedere se si è giù di morale. Siamo sinceri: La ricerca della felicità ( The Pursuit of Happyness) lascia, fino all'ultimo minuto, un magone angosciante, un senso di ansia e di frustrazione. Ma la storia, diretta bene da Muccino (che per fare un film serio ha dovuto attraversare l'oceano) e interpretata benissimo da Will Smith e figlio, è commuovente e bellissima.
La trama è nota: Chris Gardner, uno sciagurato venditore, dotato di acume e coraggio, scivola in una condizione di povertà, perdendo casa, risparmi e moglie. Ma il suo talento e la sua ostinazione ( non permettere a nessuno di dirte che non sei capace a fare qualcosa, nemmeno a me, dirà a suo figlio) gli permettono di cambiare il corso della sua vita, raggiungendo successo e felicità.
Chris, nonostante le molte sventure, continua ad inseguire il diritto al raggiungimento della felicità, a lavorare sodo e, soprattutto, non smette mai di prendersi cura del figlio.
Un film forte, didascalico, quasi sociologico nel mostrare come sia breve la distanza tra difficoltà economiche e povertà: senza una famiglia, senza amici su cui contare, è un attimo perdere ogni certezza e ritrovarsi in mezzo ad una strada.
Esemplare la prova del piccolo Christopher, figlio (ancge nella realtà) di Will Smith.
La trama è nota: Chris Gardner, uno sciagurato venditore, dotato di acume e coraggio, scivola in una condizione di povertà, perdendo casa, risparmi e moglie. Ma il suo talento e la sua ostinazione ( non permettere a nessuno di dirte che non sei capace a fare qualcosa, nemmeno a me, dirà a suo figlio) gli permettono di cambiare il corso della sua vita, raggiungendo successo e felicità.
Chris, nonostante le molte sventure, continua ad inseguire il diritto al raggiungimento della felicità, a lavorare sodo e, soprattutto, non smette mai di prendersi cura del figlio.
Un film forte, didascalico, quasi sociologico nel mostrare come sia breve la distanza tra difficoltà economiche e povertà: senza una famiglia, senza amici su cui contare, è un attimo perdere ogni certezza e ritrovarsi in mezzo ad una strada.
Esemplare la prova del piccolo Christopher, figlio (ancge nella realtà) di Will Smith.
17 gennaio 2007
Saddam visto dall'O.C.
16 gennaio 2007
Cambio!
Tempo fa avevo scritto del fruttuoso baratto tra me e un tale conosciuto in rete: ci siamo scambiati i distorsori per chitarra via posta. Entrambi soddisfatti, abbiamo evitato spese ulteriori per l'acquisto di un bene che era già disponibile altrove.
Qualcuno ha letto il mio post e mi ha scritto per segnalarmi Zero Relativo, un nuovo portale che mette in contatto gli utenti che vogliono riciclare e scambiare i loro oggetti, utilizzando la prima forma storica di commercio, il baratto. Il servizio è gratuito.
Al momento gli annunci on line sono pochi, ma spero che l'iniziativa abbia successo perché è un buon esempio di ecologia del consumo.
Qualcuno ha letto il mio post e mi ha scritto per segnalarmi Zero Relativo, un nuovo portale che mette in contatto gli utenti che vogliono riciclare e scambiare i loro oggetti, utilizzando la prima forma storica di commercio, il baratto. Il servizio è gratuito.
Al momento gli annunci on line sono pochi, ma spero che l'iniziativa abbia successo perché è un buon esempio di ecologia del consumo.
Stop again.
Il nostro content filtering ha bloccato anche l'accesso alla versione beta di Blogger dai PC aziendali, così posso pubblicare post solo via email, senza immagini. Questo rallenta un po' la mia attività - avevo intenzione di segnarmi qualche appunto sui trend tecnologici del CES, benché la blogosfera ne trabocchi.
Vediamo cosa riesco a fare da casa.
Vediamo cosa riesco a fare da casa.
14 gennaio 2007
Sparito?
Ma che, stai fuori?
E' che ho fatto dieci giorni tra l'Orange County, il deserto della California e Las Vegas.
Appena riesco, scrivo.
27 dicembre 2006
Il mondo non ha bisogno di altri martiri.
La condanna a morte di Saddam non servirà ad altro che a restiruire all'Iraq e al mondo islamico intransigente l'icona di un martire nel cui nome spargere altro sangue. Saddam sarà impiccato perché ritenuto colpevole di una strage, ma con questa sentenza non lo si punisce per tutti gli atti compiuti durante il regime autoritario.
Non è con la morte del rais di Bagdad che si accelerà il processo di pace, tutt'altro: io temo una recrudescenza tanto interna (con nuovi e più gravi scontri tra etnie contrapposte) quanto esterna, verso i nemici dell'Islam.
Ahmadinejad, che ha la scaltrezza del mercante arabo, imbocca ben altra strada: bugiardo o meno, almeno cerca un dialogo con una parte del "mondo occidentale" (e speriamo presto anche con l' altra).
Non è con la morte del rais di Bagdad che si accelerà il processo di pace, tutt'altro: io temo una recrudescenza tanto interna (con nuovi e più gravi scontri tra etnie contrapposte) quanto esterna, verso i nemici dell'Islam.
Ahmadinejad, che ha la scaltrezza del mercante arabo, imbocca ben altra strada: bugiardo o meno, almeno cerca un dialogo con una parte del "mondo occidentale" (e speriamo presto anche con l' altra).
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