07 novembre 2006

[Recensione] Slayer - Christ Illusion (2006).

Un fan di lunga data e non più giovane quale sono non poteva esimersi dal dire la sua su questo avvenimento: il nuovo album degli Slayer, appena uscito per la American Recordings e prodotto dal fedelissimo Rick Rubin, che aveva già lasciato la sua impronta in Reign in Blood e South of Heaven e che probabilmente lavorerà al prossimo album dei Metallica al posto del vecchio Bob Rock; la collaborazione con Rubin, di origini israelite, è uno dei buoni motivi per mettere fine alle accuse di filonazismo che da sempre accompagnano i testi del quartetto californiano.
La prima bella sorpresa è la copertina, finalmente nello stile di Season in The Abyss dopo la non memorabile grafica di God Hates Us All.
La seconda - in realtà cosa nota, ma piace verificarlo di persona - riguarda la line up, tornata agli antichi splendori, con Dave Lombardo dietro alle pelli, più preciso e aggressivo che mai.
Occorre dire che Christ Illusion va considerato e ascoltato come un progetto coerente e organico, e non come dieci tracce a sé stanti. Il suono, fin dalle primissime battute, è IL suono degli Slayer, quello che più aspettavo: potente, compatto, grosso ma al tempo stesso preciso. I quattro ragazzi suonano veloci come forsennati, ma le note le senti tutte, prima nelle orecchie e poi nello stomaco. Perché gli Slayer picchiano duro, senza tregua, senza pause, senza pietà.
Le prime quattro canzoni scorrono come il sangue da un'arteria: impossibile fermarle. Riff velocissimi, pedali precisi come un chirurgo, e poi la voce: Tom tira fuori tutta la cattiveria che può, la grida, la tira addosso con la forza e la devastazione di un ciclone.
In Jihad emerge finalmente la parte ludica, espressiva ed intimista dell'album: di gran lunga il brano più complesso e articolato, Jihad alterna momenti di aggressione quasi fisica a riflessioni sonore godibilissime mentre Araya si concede un'interpretazione melodica della sua rabbia.
Anche Black Serenade e Cult si rivelano, ad un ascolto più attento, brani complessi e studiati: Hanneman e King -- sempre in perfetta sintonia -- costruiscono un muro sonoro compattissimo, interrotto da assoli velocissimi in puro stile Slayer, ma più precisi e pertinenti che in passato.
Chiude l'album Supremist, una summa della tecnica, della velocità e del suono della band californiana.
Christ Illusion non è solo un ritorno alle origini e alla purezza degli Slayer, pur con miglioramenti tecnici ed esecutivi non indifferenti se raffrontato a Show No Mercy; esso rappresenta la dichiarazione di paternità di questo genere musicale, prima di tutti, meglio di molti.
Christ Illusion è duro e puro, un capolavoro imprescindibile, un esempio per tutti, un gioiello da ascoltare, sentire, tenere in macchina e sparare a volume alto mentre si guida. E' il miglior prodotto, dopo tanti anni di giàvistogiàsentito, del thrash metal californiano.

Slayer - Formazione
  • Tom Henny Araya – Bass/Vocals
  • Jeff Hanneman – Guitar
  • Kerry King – Guitar
  • Dave Lombardo - Drums
Christ Illusion - Tracklist
  1. Flesh Storm
  2. Catalyst
  3. Eyes Of The Insane
  4. Jihad
  5. Skeleton Christ
  6. Consfearacy
  7. Catatonic
  8. Black Serenade
  9. Cult
  10. Supremist