27 settembre 2005

Per le strade di Genova.

C'è qualcosa a Genova che altrove non c'è. No, non è solo il mare, sarebbe troppo facile, basterebbe andare a Rimini.

Si cammina con lentezza, la testa fra le nuvole, lungo i marciapedi del porto antico. E' un crocevia di genti, ciascuno con i propri pensieri. L'aria sa di vento e il vento di mare.


Per le vie, si fa festa tra corpi urbani e corpi danzanti.

Mi sento come quest'illusionista, sospeso a mezz'aria con la voglia di spiccare il volo e la paura di non sentire la terra sotto i piedi. Genova, per me migrante e pellegrino, è anche questo.

Ci si ritrova stretti tra la strada piena di auto in corsa e il mare che pare fermo, come morto, ma nelle sue acque scure è vivo.


C'è un posto, a Genova, con una grande terrazza sul mare: le onde non le puoi sentire perché si affaccia sul porto. Ma si sente il resto: il vociare della gente seduta ai tavoli, il rumore dei cantieri navali, le auto che scorrono sulla sopraelevata.

Nonostante sia una sera di fine settembre, l'aria è ancora tiepida, umida di mare. Si potrebbe camminare per sempre, senza arrivare da nessuna parte.

Poco sopra, da Banchi a Soziglia fino ai Macelli, i caruggi si riempiono di passi e discorsi. La notte di Genova non spaventa più nessuno.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Elisabetta Robert

Caro amico, ha scritto di Genova come pochi lo sanno fare.
Genova è una città che resta sempre nei pensieri di quanti la amano e per lavoro la lasciano...ma non l'abbandonano. MAI.
Sei grande. Nessun dubbio.

Anonimo ha detto...

Genova per me è soprattutto la scuola poetica e musicale dei cantautori storici Tenco, Bindi,Paoli, De Andrè,Conte, Lauzi.
Tutti quelli insomma la cui poetica negli anni 60 era
animata da un forte desiderio di anarchia e di libertà.... mapi

Anonimo ha detto...

Per me che da Genova rifuggo, nato sotto la lanterna ospitato all'ombra delle due torri. Le tue parole come una rivincita. Anche Napoleone rinunciò a salvare la sua Corsica dopo tante battaglie interiori.

Genova per me diventato uomo di pianura.

Anonimo ha detto...

E' proprio questo il fascino di Genova. Ti entra sotto la pelle, come una maliarda magia. E te la porti sempre appresso, ovunque tu sia.
:-*

Anonimo ha detto...

mai stata
a genova,
mai.

o forse
una volta,
da bambina.

all'acquario.

non ricodo nulla però.

mi piacerebbe
viverla un pò.


ed abbracciare
il bambino
che ha un pezzo
del mio cuore.

in quelle vie.



Serena e la luce del sabato.

Anonimo ha detto...

Genova,
Genova punto di partenza,
Genova punto di arrivo.
Posto di speranze mai realizzate,
centro di scambi perduti.
Genova luogo di incontri,
Genova gioco di luci.

Genova,
Genova bombardata,
Genova offesa,
Genova risorta,
Genova futura.

Piè

Anonimo ha detto...

leggo tardi questo tuo post...e non concordo...nonostante sia nata a genova, nonostante da torino sia tornata qui da più di 18 anni, io non la amo, e non me ne sento parte...
città chiusa, incapace di confrontarsi con chi viene da fuori, si sostiene al ricordo di un passato glorioso che ormai non c'è più...soffre e gode della propria "orgogliosa decadenza"...ma non c'è gloria in chi una volta caduto invece di rialzarsi scava la propria fossa

Anonimo ha detto...

velluto nero,
t'invito ad aprirti, a confrontarti con le sue storie all'angolo delle vie (non quelle del passato gloriose, ma quelle sporche e vivaci del presente), a scoperchiare la decadenza, a spolverare i pregiudizi. Non c'è gloria in chi non si riesce a far travolgere dal cambiamento.

Anonimo ha detto...

caro anonimo, da quale cambiamento dovrei farmi travolgere? dalla nuova fermata della metropolitana? io non vedo che cambiamenti strutturali in questa città, ma è nel genovese persona che proprio non ne vedo...io faccio un lavoro che mi tiene a stretto contatto con la gente, e ti posso assicurare che non sento alcun accenno alla seppur minima voglia di cambiamenti...il genovese mugugna e a questo si ferma...
non mi piace tirare fuori con le tenaglie un discorso, un confronto... a me piacciono le persone curiose, che non hanno paura di avvicinarsi, che ti fanno entrare nel loro intimo...sono d'origine siciliana, per cui so cosa vuol dire essere "caldi" e invece il suo contrario...genova è fredda, punto. se non concordi portami degli esempi pratici, non sopporto i discorsini "poetici"

Giuseppe ha detto...

sono davvero contento che questo mio post abbia paerto un piccolo dibattito sulla natura di genova e dei genovesi.
una certa apertura nella cittaà, ora piena di turisti, è innegabile. ma molte persone rimangono chiuse, piene di sospetto e d paura.

Anonimo ha detto...

ho l'impressione che l'amico anonimo sia genovese, lo deduco dal silenzio in cui si è rinchiuso...essì, sono particolarmente sarcastica, ma h appena avuto una lunga chiacchierata con una cliente greca che lamentava proprio la chiusura mentale del genovese...così, tanto per aggiungerne un'altra...

Anonimo ha detto...

Genova è bella , soprattutto vista dalle sue alture , da Righi, da Castelletto.... ma è anche vero che i genovesi sono gente strana, con cui è difficile entrare in contatto ... è curioso per una città portuale, ma va bene anche così. In fondo, in quale altra città del nord Italia il mare è così presente? e tanto basta.

Anonimo ha detto...

quest uomo io l ho visto pure a barcellona...ho la foto!!!!!!!
uahuahauhauhauhauhaua!!! grande!!!

Giuseppe ha detto...

forte, vero? a prima vista ha ingannato anche me.