10 giugno 2005

Avviso di servizio.

Da qualche giorno sto ricevendo sulla mia casella di posta mail [at] piersantelli.it numerosi messaggi provenienti da account di posta associati al dominio piersantelli.it. Ovviamente contengono virus, se no che gusto c'è. Ovviamente non sono io a inviarli a me o ad altri destinatari..

Interrogando Ripe scopro che provengono dalla rete Fastweb, e poco altro.

inetnum: 213.140.6.96 - 213.140.6.111

netname: FASTWEB-RESIDENTIAL-09

Interrogando l'assistenza dell'ISP che mi offre l'hosting ottengo... un'attesa di 2 giorni senza risposta.

Questo per dire che è possibile che qualcuno riceva mail con virus da indirizzi associati al mio dominio. I consigli sono:
  1. Non arrabbiatevi con me, sto cercando di risolvere la situazione.
  2. Installate un antivirus gratuito
  3. Non aprite il messaggio ed eliminitalo subito.

Biennale di Venezia.



Buttiglione e Sgarbi si sono indignati per la qualità delle opere esposte alla Biennale. Alcune sono state considerate colpevoli di "dissacrare le immagini religiose". Il borioso Vittorio grida: "Uno schifo, una vergogna!"

Ma per me, amante degli ippopotami, quest'opera riesce da sola a far perdonare le eventuali cadute di stile della Biennale.

09 giugno 2005

La vera causa del traffico.

Stamattina ci ho messo un'eternità a venire a lavorare in auto.

I motivi sono 3, ma la causa una sola:
  1. Ok, mi sono mosso in auto. Quando posso uso lo Scarabeo, ma stamattina il cielo promette male. E poi abito a Settimo, pergiove. Mica in Crocetta.
  2. A Torino circolano troppi autocarri e camion da cantiere. Volete litigarci voi con un Astra da 10 tonnellate? Io passo, grazie.
  3. A Torino circolano troppi pensionti in auto.
I pensionati. Sì, loro. Li vedi dal finestrino, vicini agli 80, calmissimi, vagano senza meta per la città. Comprano una mela all'Auchan di Corso Giulio e un petto di pollo al Carrefour di Nichelino.

Nel frattempo, lentissimi sulle loro Uno 45, intasano il traffico. Non hanno fretta, loro.

Marciano a 40 all'ora sulla corsia di sinistra, così, tanto per sentire come suonano i clacson degli altri. Mica si scansano.

Ma perché non se ne stanno alla bocciofila? Senza offesa, ovviamente.

08 giugno 2005

Qualcosa non va.



Il sonno è disturbato dall'ansia.
Anche la veglia, spesso, lo è. Mi inchioda sovente alle mie fatiche quotidiane. Mi ferma. Sono brividi che vorrei evitare, è sudore sprecato, senza motivo.
La gente. La vedo scorrere accanto a me. Acqua sporca: non riflette il mio volto, non mi disseta. Scorre, urtandomi.
Di alcuni penso: "Si ritrova con un pugno di mosche", ma nella mia mano non rimane molto di più, a sera.
Sento che non ho tempo. Correre non serve: corro in tondo, mi ritrovo al punto di partenza. Ho il fiato corto.

02 giugno 2005

L'infermiera del dentista.



Due volte l'anno il dentista mi dimostra il suo affetto invitandomi nel suo studio per la pulizia dei denti.

Lo scherzetto costa quei cento euro la botta, ma tant'è. Lui è abbronzato, dimostra dieci anni di meno della sua età. Come fai a dirgli di no? E poi le sue infermiere sono tutte bellissime. Dice che le sceglie così apposta, per far piacere ai pazienti.

I pazienti. Con l'infermiera K. è proprio il caso di chiamarli così. Perché K. parla, pontifica, interrompe il lavoro, racconta, riprende con i suoi strumenti.

Non di rado, intenta nel descriverti il suo ultimo weekend senza omettere particolari sentimentali, ti conficca l'aspiratore nel palato.

Mentre ti rimuove un granellino di tartaro ti chiede: "Dove va in ferie quest'estate?" ma tu non puoi rispondere perché hai quattro batuffoli di cotone in bocca, e allora monopolizza la convesrazione.

"Io ancora devo decidere, Luca mi ha regalato un viaggio in Thailandia ma, dico io, stiamo insieme da due mesi, che cosa si crede quello? Sì, è carino, gentile, ma io ne esco da una separazione, voglio dire, vorrei sentirmi più libera, perché, poi, lui è così, nel senso, oggi mi regala un viaggio, domani -- chissà? -- me lo trovo in casa che mi chiede se si può fermare per qualche giorno".

Quindi entra in scena la segretaria del dentista. Si rivolge ammiccante a K., fanno battute a voce alta su "come ci siamo divertite ieri sera, forse abbiamo bevuto un po' troppo". Si promettono di vedersi nel weekend "così conosci Luca", dice K. e sottolinea: "Sì, ma guarda, per ora lo tengo un po' sulla crosta (sulla crosta? Ma cosa significa, perdio?) che se no si mette in testa certe idee!"

Le due, nei loro camici immacolati, ridono maliziose. Al collo hanno lo stesso ciondolo della Breil.

Tu sei sempre lì, con la bocca aperta, indolenzita. Uno strumento appuntito sta facendo non sai cosa tra un dente e l'altro. Meglio non saperlo. A te, mortale, è dato sapere solo tre cose:
  1. sei lì per la pulizia periodica dei denti
  2. ti costerà come un weekend al mare
  3. un certo Luca è così cretino da spendere 2000 euro per portare in Thailandia un'infermiera rompipalle e quando si accorgerà del tragico errore, per lui sarà troppo tardi: lei gli avrà già chiesto: "Posso fermarmi da te per qualche giorno?"

01 giugno 2005

La Cina è vicina.


Click to zoom

Mentre noi ci lambicchiamo il cervello per escogitare trucchetti e mezzucci per contrastare la concorrenza cinese, quelli sono ancora una volta un passo avanti.

Fino a qualche anno fa, effetto del regime comunista, in Cina non esisteva il concetto di ricevuta o scontrino che dir si voglia. Si andava a ristorante, si mangiava e si pagava. Stop.

Poi il governo ha introdotto l'uso della ricevuta per l'acquisto di beni e servizi. Ma, come spesso accade in queste situazioni, i cinesi non ne volevano sapere tanto di richiederla quanto di rilasciarla.

Il govero ha pensato: come possiamo incentivarne l'uso? Semplice: abbinando alla ricevuta un gioco a premi tipo gratta&vinci.

Detto fatto. Le ricevute hanno una parte argentata da grattare rimossa la quale appare invariabilmente la scritta NON HAI VINTO PROPRIO NULLA COMPAGNO CHEN ma intanto sono tutti lì a chiedere scontrini e grattarli, perché sognare non costa niente.

Grazie a Silvio N. per il contributo e a Beppe U. per la voce.


30 maggio 2005

Mercati online, comportamenti offline.



Siccome vorrei la porta blindata per il mio alloggio, la scorsa settimana ho fatto una ricerca su Paginegialle di tutti i rivenditori e installatori nella mia zona.

Ho scoperto con soddisfazione che la maggior parte di loro ha un indirizzo email e/o un sito web con form Richiesta preventivo. I titoli recitano generalmente: inviateci i vostri dati, saremo lieti di fornirvi un preventivo.

[Ora, per chi non lo sapesse, una porta standard modello base misura 85 cm x 210 cm (esattamente quello che mi serve), ha un telaio che deve essere murato e una parte esterna che deve assomigliare a quelle già presenti nel condominio. Stop. Le altre cose -- tipo serratura, maniglie, spioncino -- sono opzioni.]

Forte di questa nozione, ho inviato più di 15 email e form ad altrettante aziende che pubbicizzavano il proprio contatto on-line con la cortese richiesta di un preventivo di fornitura e posa di una porta blindata standard.

Risultato: ho ricevuto una sola risposta che recitava laconicamente: non abbiamo abbastanza informazioni per fornirle un preventivo.

Mi chiedo che cosa volessero sapere ancora. Forse se mi sono ricordato di buttare quelle due mozzarelle scadute che ho nel frigo. Oppure se quando sono al telefono ho l'abitudine di scarabocchiare su un bloc notes.

Non c'è dubbio: al momento molti mercati NON sono ancora conversazioni. Piuttosto, sono tentativi goffi di stare al passo coi tempi.

26 maggio 2005

Elogio di Tonon Raffaello.



Un tempo non lo avrei mai fatto, ma ormai sono allo sbando e non ho più alcuna remora né a farlo né ad ammetterlo di averlo fatto.

Ho seguito molte puntate della Fattoria. Ma per un solo motivo: c'era Raffaello Tonon.

Io Tonon l'ho apprezzato dall'inizio, quando è entrato in combutta con l'onnipotente cancelliere Costanzosciò, che lo faceva parlare a ruota libera, col noto vocione roco e la cadenza meneghina.

Quando è andato alla fattoria è diventato l'icona dei miei desideri mai realizzati. Ecco perché:
  1. Ha un sacco di capelli mentre io tendo allo stempiato-con-riportino.
  2. Ha 26 anni e si dichiara opinionista senza essersi mai laureato mentre io l'università l'ho finita ma a tarda sera tendo a non avere un'opinione su quasi nulla
  3. Ha passato abbracciato a Patrizia Rossetti lo stesso tempo che io ho trascorso in coda al semaforo, al supermercato, sul treno, alle poste e dal dottore. Per inciso, io sono innamorato di Patrizia da sempre. Quanti di voi hanno visto la prima e unica puntata del telefilm in cui era protagonista?
  4. Ha trascorso 3 mesi con Eva Henger mentre io mi sono limitato a qualche ora, e per di più in VHS.
  5. Ha pronunciato la frase: "L'unica volta che ho lavato i piatti, mi è venuta la cervicale e ho portato il collarino per 40 giorni", mentre io i piatti li lavo ogni giorno e il collare l'ho portato per un incidente.
Direi che basta così. Vincitori e vinti, poco m'importa.

A Tonon aspetta un futuro roseo sulle poltrone del califfo Mauriziocostanzo. E gli faccio gli auguri, tutti i miei migliori auguri: perché sono un po' invidioso, ma, alla fine, sono felice per lui.




24 maggio 2005

Una rondine non fa primavera.



Due, però, fanno molta cacca.

Parola mia: le due rondinelle che hanno da poco nidificato nella grondaia del mio terrazzo si danno parecchio da fare.

La fortuna ha voluto che scegliessero un angolo sufficientemente lontano dalle corde del bucato, sfrattando una comunità di vespe che occupava un favo.

Considerando che le vespe non fanno il miele ma pungono e che le rondini non nuociono alla salute (era vera la storia che mangiavano le zanzare? o forse erano i gerani a tenerle lontane?), lo scambio è stato abbastanza vantaggioso.