23 aprile 2020

Richard Ford - Tutto potrebbe andare molto peggio.

Ho conosciuto Richard Ford - considerato uno dei massimi narratori americani contemporanei ed insignito del premio Pulitzer - nella mia ricerca di uno o più autori che potessero prendere posto, nel mio scaffale immaginario, accanto a Cormac McCarty e John Edward Williams (per citarne un paio, ma la lista è lunga); ovvero quegli scrittori che lasciano veramente un segno nella mia memoria di lettore.

Per altro, dopo la cocente delusione de Il signore degli orfani (a mio avviso un'occasione sprecata e un indigeribile polpettone sfilacciato e dispersivo), ho maturato sentimenti di perplessità nei confronti dell'istituzione del Pulitzer (ma gli errori capitano, e questo -- ad ogni modo -- sono io).
Ammetto di aver faticato non poco nella lettura di Tutto potrebbe andare molto peggio, di cui qui potete trovare una sinossi ben scritta. L'iperarticolazione del pensiero intimo -- una sorta di infinito stream of consciousness della costa Est -- è a tratti pesante e pretestuoso. L'analisi -- intesa come scomposizione in parti sempre più piccole -- di vicende, tratti caratteriali, interpretazione di discorsi, e ricordi che riaffiorano alla memoria è sicuramente la struttura portante del discorso fordiano ma è sovente esasperata e affaticante.

E' tuttavia verso la conclusione di questa raccolta di quattro novelle interconnesse che sono riuscito ad apprezzare il protagonista (l'anziano, introverso, disincantato Frank Bascombe), l'articolata sequenza di amare riflessioni sulla vita e sugli accadimenti cha appaiono ineluttabili ed, infine, la piccola galleria di personaggi che Frank incontra in questo breve lasso temporale (un paio di giorni prima di Natale).

Io credo che il mio errore principale sia stato leggere Tutto potrebbe andare molto peggio -- che fa parte di una tetralogia che include Sportwriter (1986), Il giorno dell’indipendenza (1996) e Lo stato delle cose (2006) -- nell'ordine sbagliato, e ora cercherò di rimediare partendo dall'inizio.

Ho quindi voltato l'ultima pagina con sentimenti contrastanti: la soddisfazione di aver apprezzato l'intreccio narrativo e la caraterizzazione dei personaggi versus l'affaticata inquietudine dei passaggi meno plausibili del percorso mentale ed emotivo del protagonista; la serenità trasmessa dal determinismo di Frank fronte agli eventi (il tornado come metafora degli accadimenti che ci travolgono e di fronte ai quali non possiamo far altro che ripararci, raccogliere i pezzi e ritenerci fortunati se siamo sopravvissuti) versus la triste consapevolezza del destino che ci accomuna, tutti, alla fine dei nostri giorni.

Qui non ci sono né eroi né antieroi, ma frammenti di vita di persone qualsiasi raccontate da un tipo al quale, per quanto messo alla prova da acciacchi, sconfitte, dolori e troppa introspezione, le cose alla fine vanno meglio che ai personaggi che incontra, e ai quali sopravvive: dal cliente che ha perso la casa nel tornado alla vicina che vive di ricordi, dal figlio morto giovane al figlio vivo ma non stimato, dalla ex moglie in casa di riposo all'amico rancoroso sul letto di morte.


Scheda 

Editore: FELTRINELLI
Data d’uscita: Giugno, 2015
Collana: I Narratori
Pagine: 224
Prezzo: 17,00€
ISBN: 9788807031403
Genere: Narrativa
Traduttore: Vincenzo Mantovani

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