24 marzo 2016

Bonvissuto et al., Scena padre.


Anni fa un amico mi regalò I nutrimenti terrestri. Non è un libro per tutti, e non lo troverete tra le mani di un pendolare né su un asciugamano steso sulla spiaggia. Ci misi un bel po' a capire il motivo di quel regalo. In realtà era un messaggio: con quel libro voleva dirmi qualcosa. Ci arrivai quando gustai, riga dopo il riga il lungo, disperato, muto grido di rifiuto e di odio di Gide contro le famiglie tradizionali della società occidentale: entità atomiche, strutture chiuse, protette da profonde trincee scavate dalle convenzioni sociali che dicono, e impongono, cosa una famiglia deve e non deve fare per essere (silenziosamente) accettata e riconosciuta.
Non ho mai fatto mistero della mia scarsa empatia nei confronti del modello imperante di giovane famiglia della mia generazione, generalmente costituita da una coppia iper ansiosa impegnata a trasformare la propria prole in una sorta di feticcio da esporre, adorare, servire.
Diceva bene un mio compagno di scorribande solo pochi giorni fa: andare a cena con una coppia con figli è molto peggio che andare da soli, perché oltre ad essere ignorato, devi anche sopportare la patologica apprensione di due neo genitori con lo sguardo incollato alla culla o, peggio, ad un baby monitor.
Se non vi sembra lo spirito (il termine mindset sarebbe più appropriato) migliore per affrontare un libro che parla di padri e figli, vi sbagliate. So ancora mettere da parte i miei pregiudizi.
Poi c'era anche la fiducia e la curiosità nel nuovo contributo di Bonvissuto, scrittore che ho conosciuto, letto e riletto, e recensito per l'imprescindibile Dentro.
Scena padre, a dar seguito alle recensioni in rete (che sembrano un po' l'una scopiazzata dall'altra, ma forse è la mia consueta malizia), è descritto come un coro di voci (di padri)  che parlano dell'essere genitori e dell'avere figli.
Non è un coro: se avete qualche rudimento di teoria musicale (ma in realtà è sufficiente aver visto un raduno di alpini), capirete che Scena padre somiglia più ad un confronto tra solisti.

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