17 settembre 2012

Test e recensione: Reggisella in alluminio CTK Light Sp13 Al

Se come il sottoscritto siete alla (costante) ricerca di componenti affidabili, leggeri ed esteticamente gradevoli per “upgradare” la vostra bici, sono certo che questo reggisella in alluminio possa incontrare i vostri favori.



Analisi complessiva. Prodotto dalla taiwanese CTK Light, di cui sono già soddisfatto e fedele cliente, è realizzato in alluminio 7075 T6 (noto come Ergal) anodizzato in nero o in rosso (il mio prossimo acquisto per il muletto!); la superficie del tubo presenta una sottile zigrinatura a linee parallele, una lavorazione adottata anche da altri costruttori per incrementare tanto il grip del collarino (evitando scorrimenti verticali nel tubo del telaio) quanto la resistenza a graffi ed usura causati da eventuali imperfezioni o sbavature nella superficie interna del tubo del telaio.

La parte esterna della culla è invece lavorata a superficie ruvida con una resa leggermente più opaca rispetto al corpo del reggisella. La viteria fornita è in titanio. Completano la dotazione l’attacco della viteria, non integrato nel tubo ma realizzato con una barra cilindrica passante dotata di o-ring in gomma, e le due ancorine filettate che accolgono le viti di serraggio.




Ad una attenta osservazione emergono la pulizia e la precisione della manifattura, priva di sbavature o irregolarità visibili ad occhio nudo, e la precisione degli accoppiamenti tra tubo e testa.
La linea, come in altri prodotti CTK Light, è minimale e sobria: le grafiche si limitano al logo dell’azienda, alla scala graduata per la regolazione in altezza, ai valori di serraggio (espressi sia in Nm che in Kgf.cm, per chi dispone di una chiave dinamometrica) delle viti e al verso di montaggio; le scritte sono incise al laser con precisione.


La prova della bilancia. In linea con la filosofia CTK Light, il reggisella SP13 è leggero: il modello 31,6 x 400 mm (il più grande tra quelli disponibili) fa fermare la bilancia a 197 grammi , il peso rilevato è conforme a quanto dichiarato dal costruttore (195 grammi per il modello da 30,9 mm).

Il montaggio. Dopo questa disanima su materiali e lavorazione, procediamo con l’installazione della sella. L’operazione preliminare, sempre raccomandata, è quella di controllare che l’interno del tubo del telaio sia pulito e liscio; se sono presenti sbavature di metallo della lavorazione, è sufficiente passare un foglio di carta abrasiva a grana fine (100-200) per eliminare le scabrosità che possono graffiare la superficie del reggisella. Per il montaggio, personalmente, preferisco prima inserire il cannotto reggisella nel tubo del telaio e poi, assicurando la bici al cavalletto da officina, montare la sella.


È sufficiente allentare una delle due viti in titanio per liberare il morsetto. Con un po’ di attenzione, si posizionano i binari della sella nelle parti scanalate della testa e quindi li si assicurano con le due ancorine filettate. Rispetto ad altri reggisella dotati di morsetto integrato sulla culla, questo CTK Light richiede un minimo di attenzione in più nel posizionamento delle ancorine e nella chiusura delle viti, ma non è un’operazione difficile.
Quando la sella è posizionata sulla culla con le viti appena strette, è possibile procedere con le regolazioni fini, ovvero: arretramento/avanzamento e inclinazione. Circa l’arretramento, preferisco la sella in posizione centrale (la maggior parte dei binari dispongono di scala graduata per un corretto posizionamento).




Per l’inclinazione in genere si usa la bolla: con la bici appoggiata su una superficie piana (ad esempio il pavimento del garage) si appoggia una livella a bolla sulla sella e la si regola fino alla posizione orizzontale. Sebbene la livella a bolla sia più che sufficiente ed affidabile, sarebbe stata utile un’indicazione goniometrica in corrispondenza della testa del reggisella.




La presenza di una scala graduata sulla parte posteriore del tubo è utile per regolare e ricordare l’altezza della sella. Il montaggio non presenta difficoltà e la regolazione si completa velocemente. Da montato ha una linea molto sobria, semplice.

La prova su strada (e fuoristrada). Il cannotto reggisella è un componente fondamentale della bici: determina l’altezza della sella, deve essere solido, confortevole, resistente ai graffi, all’acqua; deve essere, almeno per me, costruito con tolleranze bassissime per scorrere senza incertezze (ma senza scivolare) nel tubo del telaio.

Dopo un po’ di giorni di prove, il bersaglio è centrato: le viti del morsetto sono ancora strette e non necessitano interventi, l’inclinazione è perfettamente “in bolla”, segno che l’accoppiamento tra la culla e il tubo è ottimale; le ripetute regolazioni dell’altezza, necessarie nei percorsi alpini, non sembrano intaccare la superficie anodizzata del tubo, grazie anche alla lavorazione a zigrinatura; pietre e acqua non hanno lasciato segni. Il comfort è quello che ci si aspetta da un prodotto in alluminio. In una parola, ci si dimentica di averlo se non quando lo si guarda.

Rapporto qualità/prezzo. Decisamente favorevole; è difficile, quasi impossibile, trovare prodotti equivalenti per qualità dei materiali (come le viti in titanio), livello di finiture e peso ridotto nella zona dei 50 euro. È senza dubbio uno dei punti di forza di CTK.

Problemi riscontrati. Nessuno.

Giudizio conclusivo. Come detto, un componente tanto cruciale quanto solido e affidabile, costruito con cura e durevole nel tempo. Leggero, ben rifinito, con un prezzo molto interessante. La viteria in titanio e la zigrinatura sono un plus. L’indicazione goniometrica sulla testa potrebbe aiutare nella regolazione dell’inclinazione, ma è una mancanza da poco.

Nessun commento: