20 marzo 2012

Chuck Klosterman. Il giorno in cui il rock è morto.

Voglio parlarvi di questo libro perché mi è piaciuto moltissimo. L'autore, il giornalista e critico musicale Chuck Klostermann, intraprende un percorso on the road alla ricerca dei luoghi che sono stati il teatro di eventi tragici legati al rock: dalla morte di una rock star all'incendio durante un concerto.
Invece di propinarci la solita galleria di biografie e cronaca, o -- peggio -- in una imitazione di Alta fedeltà, Chuck decide di raccontarci il rock -- una parte del rock, ed è quella che conosco meglio -- come colonna sonora della sua vita, dei suoi tormentati amori, della sua crescita come persona e come critico.
E va oltre il rock inteso come genere musicale: dalle pagine di questo libro emerge un ottimo ritratto della cultura pop in cui sono vissuti quelli della mia generazione (Klostermann è più o meno mio coetaneo).
Questo libro che andrebbe letto con un iPod o un PC a portata di mano per ascoltare le tantissime canzoni che sono citate, analizzate, commentate, demolite, celebrate, e leggere su Wikipedia la vita dei musicisti di cui l'autore va cercando notizie, aneddoti, luoghi.
Sarcastico, molto autoironico e -- vivaddio -- molto onesto (finalmente qualcuno che sostiene che Eric Clapton e i Doors sono gli artisti più sopravvalutati degli ultimi decenni), Klostermann ci restituisce una amara e malinconica storia di una subcultura che è in realtà anche la storia di molti di noi, una storia che senza quella musica forse non esisterebbe nemmeno, almeno così come la ricordiamo.
Chiude in bellezza la spassosa interpretazione delle proprie passate relazioni amorose attraverso i diversi personaggi dei KISS. Da leggere

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