10 agosto 2009

Breve test Rock Sox Reba Race.

Dopo aver montato la Rock Shox Reba Race (comprata usata su Internet, escursione 115 mm) sulla mia Giant Terrago 3 e aver fatto un po' di fine tuning all'impianto frenante anteriore, ho fatto un breve tragitto di sterrato leggero in pianura, lungo il canale Cavour nel parco fluviale del Po, tra Settimo e San Mauro.

Tutt'altro che impegnativo, questo tracciato è tuttavia caratterizzato da diversi tipi di fondo: asfalto, terra compatta, fango, ghiaia fine, ghiaia grossa, pietre, erba e ponti di legno, quindi si presta ad un rapido (e non esauastivo test) di un ammortizzatore. Certo, un paio di discese serie , un single track erboso e qualche tracciato tecnico permetterebbero di dare un parere più completo, ma non mancheranno in futuro.

La forcella è tarata medio morbida, a mia sensazione, sia per quanto riguarda la camera positiva che per quella negativa, il che va benissimo per me che sono tutto sommato leggero (sto appena sotto i 70 kg).

La regolazione fine del rebound è un godimento: il comando va dalla posizione lepre alla posizione tartaruga il che significa ritorno veloce e ritorno lento. Il funzionamento è davvero ben realizzato. La risposta in affondo e in frenata è precisa e reattiva, così come mi è parso molto buono il comportamento su tracciato sconnesso a velocità allegra. Ho capito per la prima volta il significato profondo dell'espressione "copiare il terreno". La Reba Race lo fa, punto.

Il remote lock, che ho sempre snobbato come prodottino di marketing, è invece utile come una luce al buio: se non ce l'hai campi lo stesso, ma se ce l'hai, beh, le cose vanno meglio ed eviti di perdere tempo, soprattutto quando si deve affrontare una salita (perché, diciamolo, pedalando un po' di affondo c'è sempre).

Ora passiamo alla parte meno tecnica e più di pancia. Oltre ad avere aumentato il comfort di marcia, adesso notevole all'avantreno, la Reba Race, che ha sostituito una Suntour ad elastomero di primo equipaggiamento, dà immediatamente una sensazione di maggiore sicurezza per la reattività sul terreno. E' come se una vocina dicesse: "tranquillo, spingi pure, l'avantreno è bello saldo al fondo". Quella sgradevole sensazione del tipo "adesso faccio un volo" che provavo nelle curve o su sfondo pietroso preso in velocità, si è decisamente attenuata.

Anche se la prova è stata breve e non completa, posso dire che mi sento soddisfatto dell'acquisto (che grazie al cielo era in buone condizioni e non troppo usato). Adesso resta da effettuare un'escursione un po' più impegnativa per mettere a prova la Reba Race.

3 commenti:

santa ha detto...

Recensione degna di MBAction. Sono contento che ti trovi bene; attento pero' alla sindrome da upgrade..io ne sono gravemente malato

Giuseppe ha detto...

adesso ordino i dischi ashima e un reggisella in carbonio.... :-)

alexdelli ha detto...

anche io sto facendo lo stesso passo.... dalla suntur alla reba race del 2006 usata... per quello che ho speso, dovrebbe valere la pena. La tua di che hanno è?