05 aprile 2005

Conigli in fuga.




Ogni mattina, a bordo della mia ormai sgangherata Ka rossa, percorro l'ultimo tratto della A4 in direzione Torino.

Sullo svincolo di Settimo T.se, costruito in mezzo ai campi, assisto attonito ad uno spettacolo che si ripete con tragica puntualità: sull'asfalto giacciono, schiacciati stritolati devastati, corpicini di conigli travolti dalle auto in corsa.

I poveri animali, che hanno abitudini notturne, tentano di attraversare lo svincolo e finiscono sotto le ruote. E' terribile vedere la poca pelliccia intrisa di sangue, e immaginarli ancora vivi, a correre sull'erba dietro i guardrail d'acciaio.

Allora ho pensato: ci sarà pure una soluzione al problema della morte dei conigli.

In realtà, ce n'è più di una. Vediamole:
  1. Stendere una rete in corrispondenza dei guardrail in modo che i roditori non escano sull'autostrada.
  2. Sottoporre gli animaletti a un corso di educazione stradale (attraversamento, precedenze ecc.) e dotarli di una patente a punti.
  3. Sperare che con la primavera intensifichino la loro attività sessuale a scopo riproduttivo (durata di un singolo rapporto completo: 35 secondi, sigaretta compresa) in modo da riequilibrare la popolazione sterminata sullo svincolo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

esiste un'altra soluzione, utilizzata in paesi più civili del nostro, per conigli, lepri eanche rane: i sottopassi! ...noi landscape architects tecnicamente li chiamiamo "continuità dei corridoi ecologici!!"

Anonimo ha detto...

se la loro atività sessuale si dovesse intensificare ti ritroveresti con una carneficina sulla strada :)

Giuseppe ha detto...

continuità dei corridoi ecologici?

bisognerebbe dirlo agli assessori di torino, che di sottopassi se ne intendono ma di ecologia un po' meno.