13 maggio 2005

Peggio di così.



Paolo ci annuncia che la Fiat si è messa a produrre scarpe.

Il manufatto costerà 250 euro (*) ma puzzerà di gomma e taleggio come una qualunque scarpa da ginnastica usata in un pomeriggio di luglio.

Affondato il Salone dell'Auto, all'azienda torinese non resta che presentare i suoi nuovi prodotti al Salone del Mobile nel 2006.

Come dire, se va male la prima, magari la seconda...

Non è industria: è cabala.


(*) mezzo milione del vecchio conio, direbbe quel tipo di Rai Uno.

12 maggio 2005

Tassonomia dei meccanici Ford (*).




L'assistenza ufficiale. L'accettazione sembra una clinica svizzera, con hostess in camice immacolato e l'aria condizionata. Entri per sostituire lo specchietto sinistro rotto in un parcheggio ma non fai a tempo ad aprire bocca che due bodyguard vestiti di nero (sei sicuro di averli già visti all'ingresso di una discoteca di Riccione) ti sollevano di peso e un tecnico collega la tua auto a un computer dicendo: "Occorre aggiornare il software della centralina, riprogrammare l'apertura delle valvole e debuggare l'aria condizionata". A nulla valgono le tue grida per avere uno specchietto nuovo e lasciare stare la centralina: uno dei due man in black ti sferra un pugno al plesso solare e perdi i sensi. Ti risvegli a notte fonda nel cortile della concessionaria. Non sai ancora di avere autorizzato un addebito di 350 euro più IVA sulla tua carta di credito. Lo specchietto continua a penzolare sulla portiera sinistra.

Tony o' meccanico. L'officina è un caos di attrezzi abbandonati ovunque, clienti che litigano e radio a tutto volume. Calabrese, competente di motori come di punto croce, Tony è smodato in tutto: entri per cambiare l'olio e subito ti fa la fiancata con una manovra, poi ti versa metà dell'olio sul motore e sui sedili, dice: "Non è niente!", e bestemmia come una comitiva di camionisti, il tutto per 150 euro in nero. Invece del poster di Manuela Arcuri ha tappezzato l'officina coi paginoni centrali di Le Ore. Ha un aiutante brufoloso di 13 anni e un pastore tedesco spelacchiato: entrambi vengono presi regolarmente a calci. Intanto entra un cliente e Tony gli grida: "chemminchiavvuoiancoraeh?" Poi tira quattro bestemmie, un calcio al cane, uno sputo al garzone e, allontanando tutti dall'officina, urla: "Ecchemminchia, me lo lasciate prendere un caffè in pace?"

La gloria del passato. Renato si avvicina zoppicando alla tua auto. Gli dici: "Devo solo fare il bollino blu", e lui scuote la testa: "Tutta questa tecnologia... e l'elettronica... ai miei tempi (intanto indica 4 trofei impolverati su una mensola, probabilmente vinti al Luna Park)... ai miei tempi mica c'era, sa, giovanotto? Si passavano le notti a smontare e rimontare motori, ad alesare i cilindri! Ora mi vede così, ma una volta... una volta!" Cerchi di fargli capire che vorresti solo che analizzasse il tuo scarico, che ti appiccicasse al parabrezza quel bollino blu e tanti saluti. Macché. Seduto su tuo cofano prende a raccontarti della sua prima Seicento Abarth, della gamba persa in Africa e pure della sciatica di suo cognato, che non c'entra niente, ma già che c'era. Si sta facendo tardi. Stai sudando. Guardi l'orologio ogni venti secondi. Niente. Lui è ancora alle corse clandestine del '72, "se ci avesse visto allora, giovanotto...". Di questo passo la tua auto uscirà di produzione prima di aver finito di pagare le rate. Non hai scelta: con una grossa chiave inglese lo colpisci in pieno volto, arraffi dal bancone un bollino blu e te lo appiccichi da solo al parabrezza. Tutto ha un limite.

La ditta Rossi. E' aperta da sempre, sette giorni la settimana, anche sedici ore al giorno. Davanti alla porta è stanziale un cappanello di vecchietti sordi che parlano a voce altissima senza capirsi. Il titolare dell'officina, signor Carmine Rossi, ha 115 anni e ha iniziato a 4 con le Ford T. Meccanico di stampo tradizionale, è di tempi biblici. Per cambiare una cinghia ti tiene l'auto due settimane che trascorrerà per gran parte parlando a voce altissima con il capannello di vecchietti, brandendo di volta in volta uno straccio sporco, una chiave del 13 o il tuo peluche preferito, con frasi del tipo: "Se io mi dassero una Fiesta fatta come dico io!", frase che i vecchietti non sentono ma accolgono con ossequioso consenso. Quando, dopo un mese, cercherai di riavere la macchina, ti accoglierà brontolando :"Voi giovani, avete sempre fretta!", per dirti di ripassare l'indomani. Stremato, tenterai di rubare la tua auto nottetempo ma sarai colpito da una pioggia di stampelle, pannoloni e apparecchi acustici lanciati dai vecchietti che fanno la guardia all'officina.

(*) Dedico questa tassonomia a personalitaconfusa.

11 maggio 2005

Brand new shoes.



Siccome le mie Timberland, dopo tre anni, cominciavano a puzzare in maniera imbarazzante e ad avere un aspetto ancor più imbarazzante, ho fatto quello che avrei fatto con qualunque indumento sporco: le ho messe in lavatrice.

Programma delicato per capi sintetici, detersivo liquido per lana e capi delicati, 50° e centrifuga al minimo (450 giri/min).

Poi le ho messe ad asciugare all'aria, lontano dalla luce diretta del sole e, una volta asciutte, ho applicato una crema protettiva per scarpe.

Adesso sembrano quasi nuove. Figo, no?

10 maggio 2005

Botteghe oscure (*).


Click to zoom

A San Mauro T.se (TO) c'è qualcuno che la sa lunga e dà alla propria bottega un'insegna che è tutto un programma.

Se la vogliamo mettere sulla violazione del copyright, siamo a Davide contro Golia. Ma non credo che i ragazzi della Disney (TM) si muoveranno dalle loro scrivanie a forma di Clarabella per pretendere le royalties da una cartoleria di provincia.

(*) dedico questa bottega oscura a .mau.

Sbarre.




Hanno dato dieci giorni di gabbio a un cardinale e a un sacerdote per la storia di Radio Vaticana. Non ci è andato Previti, figuriamoci se ci vanno due preti.

Tra l'altro Sirchia, ora disoccupato, ha subito cercato le luci dei flash per dare aria ai denti: "Ma va', mica fanno venire la leucemia, le onde elettromagnetiche."

Se lo dice lui...

08 maggio 2005

Pueblograd!



E c'era davvero tanta bella gente al Pueblo per il 4° raduno torinese dei blogger. Tutti carini, gentilissimi, pure con un orso timido come me. Vediamo se ho buona memoria tra quelli che ho conosciuto Urza, Chiara, Darkangel, Iso9660, Pippoguitar, Un pirla qualsiasi...

Uno di quegli eventi che quando finisce vorresti ricominciasse daccapo, magari per scambiare una parola di più.

Io, che sono genovese, devo dire che questa città, Torino, mi ha accolto a braccia aperte. Un abbraccio composto, magari non stretto come quello di Genova, ma pur sempre un abbraccio.

E dite niente?

Parola di viandante.

07 maggio 2005

Notizie da Settimo.




Qualcuno, nel consiglio comunale di Settimo Torinese, deve aver detto: "Signori, questa città sta diventando troppo chic. Quando giro per strada, quasi non la riconosco più!"

"Sì!", hanno risposto dai banchi dell'opposizione, "dobbiamo dare un segnale forte. Mettiamo un Luna Park! Ma di quelli brutti, e che sia freqeuentato solo da tamarri, minchia!"

Un grido di unanime consenso ha reso superflua qualsiasi votazione.

Detto fatto.

Nella piazza del mercato è apparso un Luna Park molto trash, pure troppo. Da casa sento la musica a tutto volume e la voce del giostraio che, col riverbero a manetta, grida: "Ma che bellooooo il Tagadàààà! Diverrrrrrtente il Tagadààà!"

06 maggio 2005

Blograduno torinese.



Sabato 7 maggio al circolo Pueblo di Torino si terrà il 4° Raduno Bloggers di Torino.

Ci sarà un sacco di bella gente.

Ready for a go?



Al semaforo di Corso Toscana, un postino si è fermato vicino a me, mi ha sorriso e mi ha proposto: "Ce li giochiamo sul quarto di miglio?"

Lui su un Piaggio Free 50 Poste Italiane con borse e bauletto, io sul mio Aprilia Scarabeo 50.

Lunghi secondi di tensione.

Appena è scattato il verde, ho aperto il gas e già nei primi metri me lo sono lasciato, ridendo, in una nuvola di polvere. Non sapeva con chi aveva a che fare :-)