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13 febbraio 2014

Noa, Eye in the sky - Live @ Luca's Pub Torino.

Sempre dal live al Luca's Pub di Torino, la nostra versione acustica di un classicissimo degli Alan Parson Project, già interpretata dalla cantante Noa: Eye in the sky.




11 febbraio 2014

Live @ The Duke of Wellington, nuove foto.

Pubblichiamo qualche nuova foto del concerto dei No Hidden Fees al Duke of Wellington di Torino (9 febbraio scorso).






10 febbraio 2014

Live @ The Duke of Wellington, Torino.

Ieri sera con i No Hidden Fees abbiamo suonato allo storico pub torinese The Duke of Wellington; è stato uno show molto soft, intimo e, lo dico senza inutile e falsa modestia, molto gratificante: il sound era finalmente bilanciato e caldo, eravamo tutti rilassati e questo ci ha permesso di suonare con un buon groove senza scivoloni.
Ecco qualche foto di ieri sera. A breve avremo altre foto e il video. Grazie a tutti per aver partecipato!





05 febbraio 2014

No Hidden Fees - 9 febbraio Live al Duke of Wellington, Torino.

Domenica 9 febbraio con i No Hidden Fees suoneremo al Pub Duke of Wellington di Via Sebastiano Caboto 26 (Torino, zona Crocetta).


Il concerto inizierà verso le 21.00. Vi aspettiamo numerosi a supportarci e a cantare insieme a noi le più belle hit pop degli anni 90 e 2000 fino ai successi più recenti. Il tutto in chiave rigorosamente unplugged. Venite con i vostri amici!

Per informazioni, potete mandarci un'email oppure scriverci sulla nostra pagina Facebook.

Ci vediamo domenica!

Cristina, Giuseppe, Ilario


03 dicembre 2013

No Hidden Fees: Demo 2014 disponibile in streaming!

Ed ecco, finalmente, la versione definitiva del nostro demo pubblicato su Soundcloud: cliccando sul pulsante Play è possibile ascoltarlo per intero in modalità playlist; per sentirele singole canzoni è sufficiente cliccare sui titoli.
Buon ascolto!

25 novembre 2013

Federico Lowenberger liutaio in Genova ci ha lasciati.

Qualche giorno fa, inseguendo in rete i miei interessi di liuteria artigianale, ho scoperto con tristezza che lo scorso ottobre è mancato Federico Lowenberger, storico liutaio del levante genovese, un artigiano preparato e appassionato nonché una persona sensibile e straordinariamente cordiale.
Lo avevo conosciuto una ventina di anni fa su suggerimento di Bambi Fossati che gli aveva commissionato una splendida chitarra elettrica neck thru, pur essendo Lowenberger più rinomato pere la costruzione di strumenti ad arco.
Senza alcun pregiudizio e con onestà, aveva restaurato la mia prima chitarra elettrica seriamente danneggiata alla base del manico. Si trattava di una economicissima Musima Multistar realizzata nella Germania dell'Est, ma non si è tirato indietro. Ricordo che aveva scherzato sui materiali di certo non pregiati, ribattezzandola "Multistrat, come il mulitstrato, non come la Stratocaster, eh!"
Tra le sue mani abili era passata anche la mia chitarra acustica, che aveva ricevuto amorevoli cure per la tastiera scollata. Non voleva nemmeno essere pagato.
Una scomparsa grave sia per la famiglia e i suoi cari ma anche per il non esaltante panorama della liuteria genovese che perde una delle sue voci più autorevoli.
Lo ricordo con affetto e gratitudine. Alla famiglia le mie più sentite condoglianze.

22 novembre 2013

No Hidden Fees: ora su Facebook e con nuova grafica!


Da qualche giorno abbiamo creato e popolato il profilo Facebook dei No Hidden Fees dove pubblichiamo aggiornamenti, news, canzoni e idee per il nostro futuro (una su tutte: suonare!)
Mi raccomando, cliccate sul pulsante Mi piace!


E guardate il capolavoro del nostro amico e ottimo grafico Gabriele Ghio!


Partendo da 3 foto di noi, ci ha "ritratti" in uno bellissimo stile cartoon. Questa meravigliosa opera sarà la nostra icona sul web e sul CD che stiamo preparando. Non è bellissimo?

19 novembre 2013

Brooke Fraser - Something in the Water

Oggi vi proponiamo la nostra versione di Something in the Water della cantautrice Brooke Fraser, caratterizzata da un ritmo veloce e un testo molto poetico.


09 novembre 2013

Sia - The Fight. Accordi per versione acustica.

Su suggerimento della nostra cantante, con il gruppo vorremmo fare una cover acustica di Sia. Su YouTube c'è questa The Fight, cantata dall'indimenticabile Evi Goffin, qui un po' appesantita e decisamente addomesticata (chi non usa il piano cottura per registrare?), ma sempre con una grande voce.


Siccome gran parte degli accordi che si trovano in rete per repertorio pop sono approssimativi, ecco gli accordi riveduti e corretti di The Fight.


SIA - THE FIGHT - PERFORMED BY EVI GOFFIN

INTRO 

SOL#   DO# x4



VERSE 1

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2 
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

VERSE 2

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
BRIDGE

SOL#  2/4  |  DO#  1/4  |  FA#  1/4  |  MI  2/4
DO#  1/4  |  FA#  1/4  |  DO#  4/4

MI  SI  RE  LA


VERSE 3

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
SOL#

08 novembre 2013

Sheryl Crow - Home

Home è un brano di Sheryl Crow pubblicato nel 1997 nell'omonimo; una ballad malinconica e intima. Questa è la nostra versione rigorosamente unplugged.


28 ottobre 2013

Velvet underground.

Terminato un breve ma intenso slalom tra i post che, sul web e i social media, magnificano il compianto Lou Reed, vorrei portare all'attenzione di chi legge l'ultima non memorabile opera dell'artista newyorchese, frutto di una collaborazione con gli ormai finiti (*) Metallica: LuLu.


Un'ora abbondante, che pare un secolo trascorso in ginocchio sui ceci di fantozziana memoria, di suoni striduli del tutto inutili e prossimi al rumore; una bieca operazione per la serie "Io sono io e quindi faccio quello che mi pare"; prima di tutto, un gesto di scarso rispetto nei confronti di fan e consumatori.

E' solo questo Lou Reed? Certamente no. E' quello che tutti i TG e i profili Facebook hanno ricordato con brani storici, concerti epocali, trasgressioni, collaborazioni ispirate. Ma Lou Reed è stato anche questo.
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(*) L'ho già scritto e lo ripeto. Per me i Metallica sono finiti con And Justice For All. Gli album successivi nemmeno li prendo in considerazione. Figuriamoci queste marchette.

29 settembre 2013

Liutai a Torino, c'è una novità.

Stavo cercando in rete un laboratorio di liuteria dove effettuare la manutenzione della mia chitarra acustica; i nomi dei professionisti a Torino li conosciamo un po' tutti nel giro: Mari, Voodoo Factory, Alvermann.
Ma ho scoperto che da inizio 2013 c'è Liutai a Torino, un nuovo laboratorio, nato dall'unione dei maestri Giorgio Avezza e l'argentino Rodolfo Cucculelli, entrambi nomi noti nella liuteria moderna e classica. Cercate su Google e troverete le loro apprezzate realizzazioni.
Li ho contattati per email per richiedere semplicemente il setup della mia Seagull e sono stato subito stupito dalla velocità della risposta ma soprattutto dalla grande disponibilità. Quando sono andato a trovarli nel loro laboratorio, lo stupore ha ceduto il passo all'ammirazione e alla fiducia; nonostante fossero impegnati nella creazione di strumenti ben più pregiati della mia acustica, mi hanno accolto con calore e hanno ascoltato con attenzione la mia richiesta; hanno analizzato la mia Seagull senza preconcetti né sufficienza, ma con molta modestia, come chi deve sempre imparare qualcosa, e sono intervenuti in un baleno, "così puoi tornare a casa con la tua chitarra".
Volevano fare felice un appassionato di chitarre, un po' imbranato e intimorito, e mi hanno fatto imbracciare due esemplari di chitarre acustiche appena realizzate, e mostrato alcuni lavori in corso. Era forse la prima volta che provavo strumenti di liuteria ed è stato straordinario sentire tra le mani e sul corpo la varietà di frequenze e la nitidezza del suono, oltre alla vista di legni pregiati che nemmeno conoscevo.
Se condividete con me la passione per gli strumenti e soprattutto per questo straordinario mestiere, capirete la mia emozione nel parlare con questi maestri, nella loro semplicità e immediatezza.
Insomma, una visita due volte positiva, perché mi hanno messo a posto la chitarra con grandissima onestà e perché ho trovato un nuovo riferimento.

16 settembre 2013

Zac Crain , Dimebag. La storia di Darrell Abbott.

Sono passati quasi dieci anni da quando una serie di colpi di pistola esplosi in un club hanno messo fine alla vita spensierata, geniale, produttiva e positiva di Darrell Abbott, uno dei migliori e più completi chitarristi rock, un ragazzo che, tra uno shot di whisky e una birra, ha cambiato le regole dell'heavy metal e ha contribuito a creare non solo i Pantera, uno dei gruppi più innovativi e dirompenti della scena rock degli anni 90, ma ha scritto alcuni tra i più veloci, aggressivi ed incisivi brani che si siano mai ascoltati.
Zac Crain ripercorre in questa biografia, scritta con l'immancabile registro delle biografie rock (il giusto equilibrio tra crescita musicale, vicissitudini professionali e aneddottica colorita), la vita di Darrell "Dimebag" Abbott, del fratello Vince e dei Pantera, dagli esordi nel più classico garage alla fine, una delle pagine più drammatiche ed insensate del grande circo del rock.
Darrell è sempre stato noto per il carattere buono, estroverso, generoso e positivo: anche all'apice della carriera, quando era finalmente riconosciuto come uno dei migliori chitarristi del mondo, non si è mai preso troppo sul serio né ha assunto atteggiamenti odiosi da rockstar: Crain ricostruisce moltissimi episodi della vita personale, della musica, dei rapporti con gli sponsor (Dean, Washburn ecc.) e con le migliaia di fan, amici, conoscenti che hanno avuto la fortuna di incorociare la strada di questo straordinario musicista.
Questa biografia ha il pregio, tra l'altro, di non affidare al lettore una visione semplicistica e manichea della vita dei Pantera, con i suoi buoni (gli Abbott, i fan ecc) e i suoi cattivi (per molti: Phil Anselmo); un quadro obiettivo e preciso, insomma e una lettura completa, scorrevole, accuratamente documentata.

02 aprile 2013

Seagull S6 con Quantum II: prime registrazioni.

Un piccolo aggiornamento sul nuovo acquisto, la chitarra acustica Seagull S6+ CW GT Quantum II, e soprattutto sull'elettronica Godin. Ho interpellato il servizio clienti che, gentilissimo, mi ha fornito le seguenti indicazioni:
The bass and treble pots are for the under saddle transducer only. When the mic control is in center position, the internal mic is off. The signal from the mic can be blended either in phase (clockwise), or out of phase (conter-clockwise).
La spiegazione non richiede traduzioni ma chiarisce l'uso del Quantum II. Qui trovate alcune tracce registrate al volo con Audacity e convertite in MP3. Equalizzazione neutra e nessun postprocessing. Corde a fine vita e mano a fine giornata, quindi non me ne vogliate per imprecisioni e dinamica approssimativa.

Il primo set è l'arpeggio iniziale di Someone like you di Adele.
Il secondo set è lo strumming iniziale di Umbrella nella versione di Mandy Moore.


29 marzo 2013

Nuova arrivata: chitarra acustica Seagull S6+ CW GT.

Ieri, complice una congiuntura fortunata, c'è stato un avvicendamento nel setup acustico. Ho venduto la mia Ibanez EWC30, acquistata in un Guitar Center di Las Vegas nel 2008 e ho acquistato quella che, in realtà, era la chitarra che ero andato a cercare da Guitar Center e da altri negozi negli USA, ma senza fortuna: una Seagull dotata di elettronica Godin Quantum II.
Questo sistema è particolare perché combina un trasduttore piezoelettrico posizionato sotto il ponticello e un microfono a condensatore a collo d'oca posizionato in prossimità della buca. Un comando permette di miscelare il suono delle due sorgenti.
Quantum II
Anni fa, Seagull e gli altri costruttori del gruppo Godin (Norman, Art&Lutherie) installavano il Quantum II su diverse serie, mentre oggi si trova (e non facilmente, almeno in Italia), sul top di gamma. Le serie meno costose montano solo il Quantum I, privo di microfono.
Sono pochissimi gli strumenti che montano nativamente una trasduzione ibrida piezo + microfono, tanto che molti chitarristi fanno installare prodotti GHS, L.R.Baggs, Fishman e di altri marchi. E' chiaro che un piccolo microfono interno non può sostituire per resa, qualità e dinamica un AKG o un Neumann, ma è senz'altro una soluzione pratica che rende più naturale il suono amplificato, smorzando il crisp tipico dei piezo (che a me non dispiace affatto).
Comunque, la Seagull S6+ Cedar CW (che sta per cutaway, ovvero spalla mancante) GT (Gloss Top, ovvero top rifinito lucido) è uno strumento che vale davvero più di quel che costa: assemblato in maniera semiartigianale, di costruzione robusta, con materiali e legni ottimi (top in cedro); il manico è confortevole ma più largo di quello della mia ex Ibanez; le meccaniche, marchiate Seagull, hanno chiavi piccole e sono di qualità elevata.
Altra differenza rispetto all'Ibanez è la cassa full size che assicura una gamma di frequenze più ricca sui bassi e medio bassi, anche se devo abituarmi ad una forma più ingombrante. Last but not least, le chitarre Godin sono fornite del TRIC Case, una custodia rigida in polistirene che pesa una sciocchezza.
Non ho potuto provare la Seagull che per pochi minuti, quindi dare un un'opinione ora sarebbe poco utile. Mi riservo di suonarla un po' e poi aggiornare le mie osservazioni, magari con qualche registrazione (se non fanno orrore).
Veniamo quindi alle foto: alcune mie, altre del gentilissimo venditore, un paio prestate dal web.

Top in cedro, finitura lucida. Vernice delicata :-(

Trovo che la paletta Seagull sia bellissima.




Immagine ufficiale che circolava sui siti dei rivenditori. I colori sono corretti.

Si vedono il microfono gooseneck nella buca e il ponticello compensato.



Ed ecco il Godin Quantum II, posizionato sulla fascia superiore, con i comandi per miscelare piezo e mic, bassi, alti e volume. Semplice ed efficace

Particolare del Quantum II (foto presa dal web)

Il TRIC Case è una custodia geniale: polistirolo fuori, plastica dentro, leggerissima.


Qualche caratteristica raccolta sul web:
  • Manico: acero foglia d'argento
  • Tastiera e ponte: palissandro indiano 
  • Top: cedro massello
  • Fasce: ciliegio
  • Ponticello: Tusq compensata 
  • Capotasto: Tusq
  • Finitura: Laccata nitrocellulosa 
  • Scala: 24.84" (63 cm)
  • Radius: 16" (40,6 cm)
  • Larghezza capotasto: 1.72" (4,37 cm)


E, giusto per la hall of fame, ecco l'album della mia Ibanez, ora in ottime mani. Ciao, e grazie di tutto!









14 dicembre 2012

Rock vs Hip Hop. Fate voi.

Prima vedo e ascolto questo


poi in TV e in radio e sul web passa, acclamato come la rivelazione musicale dell'anno, questo


Io ci vedo un delinquente incolto e nemmeno troppo intonato che sputa una sequela di luoghi comuni e volgarità, senza alcun talento né merito.

Mi perdonerete se non riesco proprio ad apprezzare la maggior parte del rap e dell'hip hop.

28 settembre 2011

Mastodon, The Hunter (2011)

Sto ascoltando il nuovo album dei Mastodon, appena uscito. E' il quinto album in studio della band di Atlanta, un gruppo che ho scoperto alcuni anni fa e che mi ha colpito; ed è grazie ai Mastodon che ho conosciuto e apprezzato i Baroness.
Su The hunter ho letto recensioni decisamente favorevoli e molto meno positive.
Per me è prematuro formulare un giudizio completo e definitivo. E' condivisibile la considerazione scritta da molti relativa alla svolta rock del gruppo che ha abbandonato (per ora, per sempre?) le sonorità più dure, aggressive ed estreme dei primi due album di studio; svolta che già si presagiva con Crack the skye ma che in The hunter è evidente, arricchita da influenze
I Mastodon sono comunque una delle band metal (o rock, fate voi) più interessanti ed innovative sulla scena attuale per cui l'ascolto di questo CD è vivamente consigliato.

30 giugno 2011

MySpace affonda (e Timberlake se lo compra?)

Su questo blog si è scritto più volte della parabola di MySpace: da social network di successo, valutato cifre pazzesche, a fanalino di coda del web sotto i colpi di Facebook e per colpa di una interaction design fallimentara, quindi sempre più disabitato di utenti (e impiegati, con licenziamenti in massa dalla sede di Los Angeles) fino al declino totale e alla svalutazione: quasi un ventesimo del valore pagato da Murdoch qualche anno fa, come la chart di Business Insider dimostra.

Ma niente paura, arriva il nuovo investitore: e chi meglio di Justin Timberlake, tra i più sopravvalutati e insulsi fenomeni pop degli ultimi anni, potrebbe investire in uno dei più sopravvalutati social network degli ultimi anni?

09 giugno 2011

Google commemora Les Paul.

Con un doodle memorabile: una chitarra stilizzata le cui corde suonano se toccate con mouse o tastiera (realizzato in HTML5 e non in Flash).
Cliccando sul doodle, ovviamente, una ricerca sul mitico chitarrista e inventore della chitarra che ha fatto il rock.



07 aprile 2011

Questa piccola luce accesa è Internet.


Se per voi che state leggendo Internet è Facebook o un'app installata sul vostro smartphone, allora questo post NON è per voi né lo capireste.
Ma se, come il sottoscritto, siete connessi dagli anni 90 e avete attraversato molti dei paradigmi della rete (non sto qui a citarli tutti, ma partiamo dai BBS per arrivare al web semantico), allora per favore, andate avanti con la lettura.
Perché questa piccola storia è una di quelle storie che raccontano più e meglio di tanti libri e presentazioni su slideshare.com, che cosìè davvero la rete.
La storia inizia in una piovosa sera di febbraio, nel piazzale antistante uno studio di registrazione con sale prove. Ci si affretta verso la sala, si monta velocemente il rig (nello specifico, un amplificatore Kustom Sienna 35, compressore e chitarra acustica; impianto voce su mixer; basso e amplificatore), ci si predispone anche mentalmente per provare la scaletta.
Accendo l'amplificatore, il mio Kustom per chitarra acustica, regolo volume, attacco e riverbero, le solite cose, insomma, ma qualcosa va storto: l'amplificatore si spegne, non senza emettere un rumore poco confortante. Inutili i tentativi di riaccenderlo. La spia rimane sempre spenta.
Inizia quindi quel complocato processo che è la diagnosi. Ora, se avete un minimo di dimestichezza con l'elettrotecnica, sapete che la prima cosa da fare con un amplificatore a transitor (Dio benedica le valvole l'hand wiring, ma qui siamo sulla produzione economica) è scaricare e leggere il manuale d'uso, aprire l'amplificatore, individuare il fusibile sul circuito primario e sostituirlo. Cosa che faccio e che, tristemente, non sortisce gli effetti sperati: l'ampli pare defunto.
La vera storia inizia qui. Inizia con ricerche molto mirate in rete, per vedere se qualcuno, nei vari forum DIY, elettronica, musica ecc., ha già avuto tra le mani un caso simile. Esito negativo.
Il passo successivo è chiedere, con il consueto pudore di chi sa di aver chiesto molto ma dato poco. Il luogo è i.a.m.s.c., il newsgroup di chitarra della rete usenet. Un newsgroup non è un forum, non è un blog né tantomeno un'app. E' comunque uno spazio su cui discutere un argomento. Per me, è anche i.a.m.s.c. è anche il luogo dove ho conosciuto persone con cui ho stretto legami di simpatia ed amicizia. Ed è lì che racconto il problema.
Mi viene incontro un veterano del NG, chitarrista finissimo ma anche tecnico navigato, ed inizia un fitto scambio di messaggi per analizzare il guasto, effettuare una diagnosi strumentale ed individuare la causa del malfunzionamento. Non sto a dilungarmi con i dettagli tecnici, ma alla fine Strait è giunto alla conclusione che il colpevole altri non poteva essere che il circuito integrato di potenza, consigliandomi di sostituirlo con uno nuovo.
Qui nasce un ulteriore intoppo. Perché ST Microelectronics ha cessato la produzione di quell'integrato. Ne esiste in produzione uno molto simile la cui sigla differisce per una lettera, mentre i due datasheet, ai miei occhi, sembrano uguali. Iniziano quindi le indagini verso l'assistenza tecnica Kustom. Il tentativo verso quella italiana fallisce miseramente: una mia mail a Gold Music srl finisce, probabilmente, nel loro cestino.
Ho invece più fortuna (e ti pareva) con alcuni laboratori di assistenza americani (Los Angeles e Cincinnati) nonché con la stessa form di richiesta assistenza sul sito Kustom, e in breve ricevo tre email rassicuranti che spiegano perché posso utilizzare il nuovo integrato ST.
Sempre via Internet, sul sito RS Components, acquisto l'integrato che mi viene recapitato con corriere espresso in 48 ore. Il passo successivo è dissaladare dalla board i 15 pin del componente *probabilmente* guasto e saldare il nuovo. Per male che vada, più danno di così non si può fare.
E poi viene la prova del 9: rimontare la board nello chassis, collegare la board effetti e i circuiti primario e secondario, richiudere il tutto e collegare alla 220V.
Ecco, un attimo di pausa. Di suspence. Ci vuole. Qui la domanda, retorica, è: si accenderà? Funzionerà? Avrò saldato correttamente? Avrò sostituito il pezzo giusto?
Poi la luce. Una piccola luce blu che si accende nella penombra della stanza. Una luce che è la metafora di Internet, una rete conversazionale, un luogo dove ci si confronta e ci si aiuta, senza riserve.
Una piccola luce blu, poi collego la chitarra acustica, formo il primo, tremante accordo, ed è musica. La stessa musica che si era interrotta in una piovosa sera di febbraio.
Amplificatore riparato. La soddisfazione mi allarga un sorriso da orecchia a orecchia. Urge telefonata a Strait per condividere la gioia. E devo dirlo anche a Matt, Jason e gli altri tech guys che, dagli USA, mi hanno dato una mano.
Jason, this blurry picture is my way so say thank you so much for helping me: the amplifier has been fixed and works. Regards.
Ecco. Fine della piccola storia. Lieto fine.
Avete capito, ora, che cos'è Internet?