20 dicembre 2006

La truffa delle azioni online.

E' una delle ultime trovate in ambito spam e truffe informatiche: mail che promuovono l'acquisto di azioni, quasi sempre legate a materie prime.

Ecco il testo tipico:
Get FPMC First Thing tomorrow. This Is Going To Explode!
Check out for HOT NEWS!!! The alert is ON!!
FLAIR PETROLEUM CORP (FPMC.PK)
CURRENT_PRICE: $0.27 GET IT N0W!
TARGET PRICE IN 1 WEEK: 0.73$
Please use your brokerage site to read the full news on this exciting company.
Tra tutta la spazzatura che ricevo, questa è la peggiore. Non ci sono link, non ci sono tentativi di phishing o form da riempire. Niente richieste di password.
Mettiamo che io desideri farmi spennare come un pollo. Si può sapere come diavolo faccio?
Dovrei andare in banca, fare la coda ad uno sportello e presentarmi con questa mail? Oppure pensano che un utente mediamente esperto di trading on line comprerebbe a scatola chiusa?

18 dicembre 2006

Gli auguri di Natale.

Il Natale non piace a nessuno, se ascolti un po' di discorsi nei corridi e alla radio.
Ecco, io sono tra quelli che non gioiscono per il Natale. Perché mi incazzo nel traffico, non mi piace lo shopping, e Frank Sinatra, per quanto ne so, è morto.
Perché il parcheggio dell'Auchan sembra un villaggio vietnamita bombardato con il napalm.

Vuoi farmi un regalo? Non fare niente, soprattutto non voglio i tuoi auguri standard.
Se la tua più alta manifestazione d'affetto nei miei confronti è mandarmi un SMS con scritto
Caro/a contatto della mia rubrica, i miei più sinceri auguri per un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo
perché hai avuto la disgraziata idea di comprare qualche Christmas Card e ora hai 300 messaggi gratis al giorno, ferma pure il ditino alla voce Pippo cell.

Se stai preparando qualche buffo bigliettino elettronico da mandare per email, e magari un allegato .pps con frasi piene di saggezza, non includere il mio indirizzo nel tuo BCC. Risparmiami la fatica di leggere la prima parola ed eliminare il tuo messaggio.

Vuoi farlo comunque? Allora non arrabbiarti se non ricambierò la cortesia.
Non risponderò a nessun messaggio standard, quelli scritti una volta e inviati uguali a tutti. Li cestinerò tutti, senza esclusione.

Un grazie di cuore, non un grazie standard.

Serve la Terza Repubblica.

E non per motivi politici, ma di salute. Solo dieci anni fa ci si lamentava che la classe politica dirigente era vecchia, malconcia, da sostituire. Ma se oggi diamo un'occhiata a come stanno messi Bossi e Berlusconi, quelle vecchie cariatidi di Forlani e Cirino Pomicino sembrano scoppiare di salute. Chissà, forse da buoni meridionali erano meno stressati.
(Foto Corriere)

14 dicembre 2006

Rocky al silicone.

L'ultimo episodio della saga del pugile italo americano sarà ambientato in una clinica di chirurgia estetica?
Stallone, 60 anni, è ridotto alla caricatura di se stesso - di quello che era 20 anni fa.
Dalle foto appare gonfio come una zampogna, tirato come la Lollobrigida e con le labbra a canotto.
Vabbe' che lo star system americano abitua ai mostri (basta guardare due minuti di cable tv per rendersi conto che anchormen e attrici sono dei morti viventi) ma Stallone invece di far paura sul ring fa solo pena e raccapriccio.

Foto: Repubblica.

12 dicembre 2006

Tangerine: playlist emozionali.

Se avete un Mac e un po' di MP3, potete provare Tangerine, un plugin per iTunes che permette di creare playlist non sulla base del genere o dell'autore bensì sui BPM (beats per minute) e sull'intensità della musica.
Nel creare una nuova playlist, si imposta il range (minimo massimo) di BPM; Tangerine analizza la lista di file e li ordina in base alle preferenze impostate.

Tangerine consente quindi di creare playlist emozionali oppure funzionali al tipo di ambiente e attività: per questo può essere un'applicazione utile a chi già utilizza le Nike collegate all'iPod per fare jogging.
Unica pecca: al momento è disponibile solo per MacOS.

Shooting Corso Vercelli.

Ecco, dopo un po' di latitanza, qualche scorcio della periferia nord di Torino.

Purtroppo qualche riflesso ha invaso la prima foto.





11 dicembre 2006

Il futuro della musica live e on demand.

Ti hanno detto che i CD sono morti e che i DVD non stanno bene.
Ti hanno detto che il futuro della musica è iTunes, l'on demand e lo streaming.
Ti hanno detto che Windows Media Audio è più efficiente degli MP3 ma che l'AAC batte tutti, ma proprio tutti.
Te ne hanno dette tante.
E sono tutte sbagliate.
Se vuoi fare esperienza (oggi si dice così, ma lo diceva già Hendrix negli anni 60) della vera musica del futuro, fai un salto nel cortile di casa mia, il sabato pomeriggio.
Perché ogni sabato, verso le 14, c'è questo signore un po' male in arnese ma tutto sommato innocuo che viene con la sua fisarmonica e un ragazzino di pochi anni. Il signore suona qualche pezzo - motivi per lo meno mediterranei, tevojobeneaasaje e funicolìfunicolà, ma siamo a Settimo, perbacco - camminando dull'erba del cortile, poi si interrompe, e manda il ragazzino sotto i balconi a raccogliere le offerte.
Qualche monetina quando va bene, un secchio di piscio quando va male, ma in genere raccoglie successo di critica e pubblico.
Dopo una quarantina di minuti - perché lui sa che questa è la durata di una playlist - sale sulla sua Ritmo e si dirige verso un altro cortile - perché lui sa che il vero on demand raggiunge l'utente finale - dove spesso ripropone - secondo un complesso sistema di reccomendations e meta tags - i successi del cortile precedente.
E' molto, molto avanti.

Pino(n)chet (più).

A qualcuno dispiace se non mi dispiace?

(nel '73 non ero ancora nato, ma negli anni 80 avevo già abbastanza sale in zucca da rimanere colpito dai servizi sul Cile pubblicati dall'Europeo).

07 dicembre 2006

L'economia del baratto.

Il vantaggio di un sistema di fiducia condivisa è l'applicabilità del baratto su oggetti di valore contenuto. Il baratto, by definition, porta a una condizione di soddisfazione per entrambe le parti.
Ad esempio.
Gli stomp box sono tra i gadget più diffusi tra i chitarristi. Si comprano, si provano, si vendono quando non piacciono o non servono. Però venderli singolarmente conviene poco (a parte modelli rari) perché con il ricavato si comprano due mute di corde. E allora meglio fare uno scambio.
Dieci anni fa ho comprato, usato, un distorsore Boss DS-1. Dopo dieci anni di servizio mi aveva anche un po' rotto le palle. Il valore che gli attribuivo era quindi scarso.
Dall'altra parte del Paese, un altro utente di iamsc aveva un Pro Co Turbo Ratt, di cui si era un po' stufato; per cambiare voleva provare un DS-1.

Il resto è facile da immaginarsi. Ci si mette d'accordo, ci si scambia gli indirizzi di casa per email, si fa un piccolissimo atto di fede (prima di tutto nei confronti delle Poste), e si procede al baratto: il mio DS-1 contro il tuo Rat.
Fede ben riposta. Il mio DS-1 è arrivato a destinazione, e io ho ricevuto il Rat.

Riflessione necessaria. A quali altri beni può essere applicato il baratto a distanza? Fino a quale valore si può affrontare il rischio che l'altra parte si sottragga dolosamente allo scambio?

01 dicembre 2006

Ink pollution.

La foto sopra rappresenta l'impatto ambientale della sostituzione di 5 cartucce su 6* per una comune stampante inkjet a colori. Per ogni cartuccia nuova occorre smaltire:
  • 1 cartuccia vecchia, in plastica (spero non PVC) dotata di chip al silicio
  • 1 sacchetto di plastica antistatica
  • 1 confezione di cartoncino stampato a colori
  • 1 libretto di istruzioni stampato su carta lucida
* Il nero era già stato sostituito. Le cartucce a colori non erano esaurite, ma semplicemente asciutte. Il software della stampante, non appena viene a sapere che i colori sono essicati o esauriti, blocca ogni processo di stampa, aprendo una finestra che intima a sostituire tutte e 6 le cartucce, anche se si vuole stampare in nero.

Le cartucce sono state acquistate su Ebay, al prezzo di circa 3 euro l'una (una frazione del prezzo delle originali); sulla confezione non è riportato il Paese di produzione.

Le stampanti da sempre vengono prodtte e vendute in perdita perché il business dei manufacturer sono i consumabili. Un business perfetto e come tale privo di etica: consumabili che difficilmente si possono riciclare, consumabili che smettono di funzionare prima di essere consumati.