12 aprile 2008
Verso Las Vegas / Going to Las Vegas.
Indovinate un po' dove sto per andare...
L'occasione, questa volta, è uno intervento alla conferenza Telecom2008 presso il NABShow di Las Vegas.
Guess where I'm going...
This time I have the opportunity to speak at Telecom2008 conference during the NABShow which will take place in Las Vegas.
26 febbraio 2008
Usual and unusual landscapes of Vienna.
Many hanks to Ken Rockwell and his D80's guide for his priceless advice on exposure compensation -- please give this man some bucks.
The last pic is -- or will be, God knows -- part of a neverending project on used cars. Stay tuned.
Comments and suggestions are welcome.
12 febbraio 2008
Di ritorno dal Brasile.
L'esperienza brasiliana è stata più che positiva, anche (o soprattutto) dal punto di vista professionale. Il mio speech - gratia dei - ha ricevuto plausi e consensi, anche con email nei giorni dopo la conferenza.
Hi Giuseppe, Nice to receive a message from you, I would like to congratulate you for the best presentation in the congress, I really didn't like most of the presentations, yours was very interestingFa sempre piacere.
Non starò qui a fare il report del congresso, è chiaro.
Rio.
La trasferta è stata abbastanza lunga da permettermi di vedere e capire abbastanza bene Rio -- ovviamente le parti di Rio comprese nei circuiti turistici e considerati sicuri.
Già, perché a detta di tutti (dalla Lonely Planet ai locali ai connazionali di stanza in Brasile) il problema della sicurezza è particolarmente sentito.
E' sufficiente fare quattro passi a Ipanema o Copacabana per rendersi conto che tutti gli edifici residenziali, di lusso e non, sono circondati da grosse, robuste e alte sbarre, e sorvegliati da vigilantes privati.
Io questi quattro passi li ho fatti e, ad eccezione di un piccolo e sventato tentativo di furto, posso dire che non mi è successo nulla. Ho preferito evitare il tour nella favela sia perché il loro maggior pericolo è rappresentato da possibili interventi di corpi scelti della polizia (e quando capita, non devi pensare ad un'operazione dei carabinieri: immagina di trovarti all'improvviso in mezzo ai bombardamenti di Beirut, mi avvisava un collega) sia perché il giro turistico tipo zoo in mezzo alla miseria e a situazioni disagiate, per poi tornarsene all'aria condizionata della stanza d'albergo, mi sembrava superfluo e irrispettoso.
Archiviata la questione sicurezza, è impossibile non farsi sorprendere dalla geografia bizzarra di questo luogo. Una vista dall'alto (dal Pan di zucchero o dal Corcovado) danno un'idea della straordinaria disposizione di mare, colline impervie, grattacieli, baraccopoli, foresta.
Il carnevale
A rischio di essere davvero banale, non posso esimermi dallo scrivere due parole sul carnevale di Rio. Il 2 febbraio ero al Sambodromo. Per chi non lo sapesse, la serata più importante sarebbe stata domenica, con la sfida tra le scuole di samba di prima categoria. Ma per chi non ha mai assistito a uno show del genere, anche la seconda categoria è decisamente sorprendente, come è sorprendente il tifo della gente per questa o quella scuola di samba, ciascuna con la propria canzone e i propri colori.
Ma lo spettacolo nel Smbodromo è solo uno degli aspetti del carnevale perché per tutti il periodo, le strade sono invase da blocos, parate di quartiere con carri allegorici, tematici (come Simpatia) o semplicemente camion stracolmi di carioca e altoparlanti: mentre i carri attraversano a passo d'uomo l'Avenida Atlantica con la musica a volume altissimo, centinaia di locali, turisti, famiglie, ricchissimi e poverissimi, bambini e anziani ballano, cantano e bevono fiumi di birra (Skol, per la precisione). Date le proprietà diuretica della birra, la spiaggia si riempie ben presto di uomini che senza molti pudori svuotano la vescica guardando l'oceano.
Ecco, ora faccio la sintesi.
Il Brasile mi è parso mediamente povero con i divari tra molto ricchi e miserrimi consueti in queste latitudini. Però una cosa l'ho notata, camminando per le strade o prendendo il sole sulla spiaggia di Copacabana: i bambini, indipendentemente da etnia e condizione, non fanno i capricci.
Si potrebbe continuare a lungo. Il web è già abbastanza pieno di ovvietà.
Ah, foto mie zero. Onde evitare furti e relative conseguenze, la macchina fotografica è rimasta a casa.
28 ottobre 2007
Australian cars.
Per il momento ecco 4 veicoli tipici dell'Outback e oltre:
Utility vehicle (o UTE) a Denham.
Camioncino nei dintorni di Alice Springs.
Auto abbandonata sulla Mereenie Loop Road.
La famosa Holden abbandonata sulla Mereenie Loop Road.
21 giugno 2007
Londra, qualche impressione (con linguaggio da bar).
Negli ultimi 3-4 anni ci sono andato frequentemente e, a differenza di quanto percepito nella mia prima visita, sono ormai convinto che:
- è una città ricca, molto ricca, ovvero: una grande parte della sua popolazione ha un reddito effettivamente alto e un tenore di vita dal buono all'ottimo.
- di conseguenza, è cara da fare schifo. 1 litro di benzina costa 1£. Mi diceva una ragazza che un monolocale in città (diciamo Holborn o Islington, mica Piccadilly) sta sopra le 200 sterline a settimana, e che la spesa per l'affitto arriva anche ai 2/3 dello stipendio di una persona. Io ho mangiato con 5 sterline, ma questo potrebbe essere uno dei miei ultimi post.
- di conseguenza 2: non è un buon mercato per soddisfare gas musicale o fotografica.
- è culturalmente attiva, di gran lunga più attiva di altre capitali europee. Parigi in confronto sembra Ovada.
- è sicura. Mi sono ritrovato, qualche tempo fa, in mezzo ai festeggiamenti di san patrizio senza una birra in mano e nessuno mi ha torto un capello.
- non è (o non appare) inquinata. C'è sempre molto vento che pulisce l'aria. Lì hanno messo la congestion tax, una tassa per disincentivare l'uso delle auto nel centro e diminuire l'inquinamento. Allora a Torino cosa dovrebbero mettere? La pena di morte per chi guida?
- c'è un sacco di figa. Ma proprio tanta, eh. E dire che una volta consideravo le inglesi mediamente sciacquette.
30 maggio 2007
Speech a Visiongain Mobile Content.
25 maggio 2007
Tornato dal FMC & QuadPlay World Congress.
Dopo aver assistito alla presentazione di Steven Van Zanen ho capito che devo investire nelle mie capacità analitiche. Aspettavo il direttore marketing di Playboy Channel, ma per la seconda volta (dopo Mobile TV USA) non si è visto. Peccato: già immaginavo lo stuolo di conigliette.
23 maggio 2007
09 maggio 2007
Malta, la discarica del Mediterraneo.
Mi sono sempre chiesto perché Malta non fosse rinomata come località turisitica - nonostante il mare, la posizione, la storia ecc. - e visitandola ho avuto la risposta: purtroppo Malta è la quintessenza della sporcizia, dell'abusivismo, dell'inquinamento e del pressapochismo. Ed è un vero peccato perché - con un po' di fatica - si riesce ad immaginare ancora l'isola priva di condomini giganteschi costruiti (ma più spesso lasciati a metà) direttamente sul mare e con un po' meno delle 280.000 automobili (2 veicoli ogni 3 abitanti) che formano ingorghi degni di Los Angeles. Peggiorano la situazione la guida a sinistra (ma gli abitanti sanno guidare a sinistra?), le strade strettissime, un parco auto vecchio come il cucco, uno stile di guida più arabo che inglese. Insomma, ogni due per tre c'è un incidente.
La struttura urbanistica dell'isola è militare: fortezze, mura, fortificazioni. Questo non contribuisce certo ad aggraziare la città. Tuttavia, specie tra i vicoli di Mdina, sembra di tornare indietro nel tempo, ai tempi delle crociate. E Mdina, ripulita e ristrutturata, è l'unica parte abitata acconcia dell'isola.
La Valletta, progettata in soli tre giorni, è il trionfo dell'immondizia e ai primi tepori il puzzo di latrina si sente un po' ovunque.
Sul litorale di St. Julian si osserva una regolare alternanza tra edifici abitati e edifici abbandonati a metà costruzione, cosicché dal mare si scorge una serie di scheletri vuoti che si affacciano su uno specchio d'acqua invaso da rifiuti, barche colorate e bottiglie di plastica.
Comino, invece, è un grosso scoglio a poche miglia di navigazione da Malta: le uniche presenze umane sono una stazione di polizia, un villaggio, i turisti scaricati dai traghetti ogni mezz'ora e i venditori ambulanti che vendono panini e bibite dai loro furgoni. Comino è quasi pulita (ad eccezione di qualche cartaccia) e si affaccia su uno scorcio reso famoso dal film Laguna Blu.
Il bilancio della visita non quindi è esattamente positivo anche se certi aspetti e certi luoghi dell'isola (dai grossi e vecchi autobus colorati alla baia di Comino a certi scorci di Mdina) sono abbastanza affascinanti.
Vai al fotoalbum.
17 gennaio 2007
Saddam visto dall'O.C.
Newport Beach, Orange County, California. 3 gennaio 2007.
14 gennaio 2007
Sparito?
Ma che, stai fuori?
E' che ho fatto dieci giorni tra l'Orange County, il deserto della California e Las Vegas.
Appena riesco, scrivo.
30 novembre 2006
Barcellona: finalmente il fotoalbum.
Degno finale: nella slide di ringraziamento, la mia foto con la Strato. Tutto, pur di non prendermi sul serio.
Qua sotto, invece, qualche scatto in più fatto a Barcellona.
La vista dalla camera dell'albergo:
Una piazza del centro storico, e figurati se mi ricordo il nome:
Il suggestivo interno del ristorante 4Gats:
28 novembre 2006
Lisbon's stories.
In realtà avrei anche delle foto di me che parlo alla conferenza. Vediamo se riesco a metterci le mani e a pubblicarle.
Di ritono da Barcellona, all'aeroporto di Fiumicino ho appreso che sarei ripartito presto per Lisbona, ospite nientemeno che della radio televisione portoghese, per parlare di televisione digitale e nuove piattaforme di delivery. Vedo che se ne parla (poco) anche sul web.
Il breve soggiorno è stato quanto di meglio potessi aspettarmi: una grande ospitalità, persone realmente curiose delle nostre tecnologie, organizzazione ineccepibile. Aggiungo: il pesce raramente è buono come in Portogallo.
Di Lisbona, purtroppo, ho (ri)visto nulla o quasi: giusto l'aeroporto, la sede RTP e il centro commerciale Twin Towers (cambiare il nome no, eh?).
26 novembre 2006
Verso Lisbona.
20 novembre 2006
Verso Barcellona.
Per quest'anno dovrebbe essere l'ultima città sull'acqua e l'ultima conferenza.
Manco da Barcellona dal 1996. Che sarà rimasto di allora, a parte i mimi sulle Ramblas e il cantiere della Sagrada Familia?
18 novembre 2006
Tornato da New York.
Le foto sono un po' mosse perché il flash mi avrebbe montato la testa.
Vista d'insieme della sala del Bridgewaters, Manhattan (zona Fulton Fish Market).
Un momento di riflessione?
Durante la sessione di panel in tema di standardizzazione e roaming della mobile TV.
Eccomi invece in compagnia dell'amico Antonio a Seaport. Tra italiani all'estero si crea subito intesa.
Irrinunciabile foto ai colori autunnali in Central Park.
Bene, finita qui con le foto.
Curiosità: sulla linea F della subway di New York, non ricordo in quale stazione, ho incontrato una mia vecchia conoscenza: il (sedicente) campione di scacchi jamaicano che, per raccogliere i soldi necessari per curare il padre malato di cancro, sfida occasionali giocatori per le strade e le stazioni. L'ho visto perla prima volta a Berlino, giugno 2005. Per quel che so di medicina, dovrebbe essere un modo per sbarcare il lunario. Ma va bene così: è un tipo innocuo.
11 novembre 2006
Verso New York.
Il luogo della conferenza è a South Manhattan, zona Chinatown.
Prevista pioggia leggera -- molto newyorkese.
Lettura da aereo: James Ellroy, L.A. Confidential (lo so, non c'entra niente).
28 ottobre 2006
Festival della Scienza di Genova.
Vediamo qualche dettaglio logistico.
- Dove: Area Porto Antico di Genova, sotto la tensostruttura.
- Quando: venerdì 3 novembre h. 12.
- Perché: i motivi son tanti, e fare un weekend lungo a casa suona poco professionale. Scegliete voi quelli seri.
Vi aspetto!