25 settembre 2017

Rocket A-202 pickup per chitarra acustica (homage L.R. Baggs Anthem SL) / parte 1

Antefatto

Circa tre anni fa vi avevo raccontato come avevo installato un pickup Fishman Sonitone, acquistato da un negozio del marketplacve Aliexpress, su una fortunata Ibanez dreadnought. Il tutorial lo trovate qui.
(Piccolo inciso. Pare assodato che molti prodotti Fishman venduti su Aliexpress siano falsi -- leggasi contraffatti -- oppure, più frequentemente, realizzati da terzisti senza l'autorizzazione o il controllo di qualità del manufacturer. Io propendo per la seconda, specie se consideriamo che flasificare un sistema OEM come il Sonitone difficilmente renderà ricco qualcuno).
Il sistema installato ha funzionato per questi tre anni egregiamente: la Ibanez è la chitarra che porto in sala prove e che uso per studiare. Credo di aver cambiato la batteria da 9v una volta.
Tuttavia nel corso dell'uso, questo pickup ha mostrato i limiti intrinseci di un sistema piezoelettrico: buona trasduzione del suono sotto il ponticello, quindi una trasmissione delle vibrazioni dalle corde al sensore mediata dal ponticello, ma decisamente poca reattività nelle altre aree del piano armonico.
Ne patiscono certi arrangiamenti fingesrtyle con una parte percussiva, e si rende evidente nel confronto con le Taylor che hanno uno o più sensori a contatto montati sotto la tavola armonica.
Ho maturato quindi l'idea di fare il salto verso un sistema ibrido che ad un trasduttore piezoelettrico aggiungesse un altro sensore a contatto ma che mantenesse inalterata la fisionimia della chitarra. Quindi niente interventi invasivi con scassi sulle fasce o sul fondo.

La ricerca

I sistemi L.R. Baggs come l'Anthem e l'Anthem SL sono, in questo genere, un riferimento per prestazioni, fedeltà e impatto ridottissimo. 
Tuttavia installare un sistema da 200 e passa euro su una chitarra pagata 50 , ed utilizzata come muletto, non mi è sembrata la scelta più saggia.
Così nello scorso anno mi sono messo a cercare sistemi analoghi su Aliexpress e per mesi ho monitorato alcuni pickup che potremmo definire homage (fortissimamente ispirati, spudoratamentre copiati, fate voi) agli L. R. Baggs, come l'Anthem SL mostrato nella foto sotto.


L'homage più simile per configurazione, dimensioni ed aspetto è il misterioso Rocket YS-A-202. 

Analisi

Dico misterioso perché non è dato sapere chi si cela dietro a nomi e sigle. Difficile anche conoscere le funzionalità, appena accennate sugli store dei marketplace.
Uguali in tutto? A prima vista sì: sensore piezoelettrico, sensore a contatto di forma allungata, preamplificatore integrato nell'endpin jack; pure i sistemi di ritenzione del cablaggio sono copiati. Ma a ben guardare qualcosa è diverso.
La prima differenza con il sistema L.R. Baggs è la presenza di un secondo potenziometro sul modulo di controllo; a cosa serve? Il sito non lo dice a chiare lettere ma escludo che sia un mixer dei due segnali; io credo che sia volume + tono. 

Fatto sta che a meno di 23 euro spedito ho voluto togliermi lo sfizio. Tempo 15 giorni è stato recapitato a casa. No dogana.

Unboxing

Parlare di unboxing con questo prodotto è quasi pretenzioso. Tolti due imballi di plastica e scotch, si è palesata una anonima scatoletta di cartone ammaccata (senza danni per l'interno) con una laconica etichetta. Indovinate un po'? A-202.



Scordate Apple e soci. Qui si bada al sodo. Dentro la scatola ci sono due sacchetti di plastica con ziplock che contengono i componenti e due pezzi di gommapiuma nera. 
Manuale di istruzioni? Certificato di garanzia o di conformità RoHS? Siamo seri. Niente di tutto ciò.
Per il manuale di installazione, si fa presto: si impara (anche questo) dal sito L.R.Baggs. 


courtesy of L.R.Baggs


Lo schema di montaggio che si trova in rete è una copia dell'originale ma la scelta di posizionare il trasduttore a contatto di sbieco non mi pare buona.


Vediamo il contenuto, esattamente come atteso.
Intanto, la qualità generale percepita è buona: materiali al tatto solidi, zero sbavature. Anche i collegamenti elettrici sono assicurati con guaina termorestringente.

Prima foto: il modulo di controllo (con adesivo 3M) da un lato. Sullo sfondo si vede il sensore piezoelettrico flessibile (color argento) insieme a parte del cablaggio. Sotto il preamplificatore miniaturizzato integrato nell'endpin jack, uno schema consueto in questi sistemi.


Ecco il trasduttore a contatto, dotato di due adesivi 3M sul retro. Andrà incollato saldamente all'interno della soundboard, in prossimità del ponte.
EDIT: mi segnalano che dovrebbe trattarsi di un microfono a condensatore. Certo, se Rocket fornisse le specifiche...



Ed ecco i sistemi di ritenzione del cablaggio elettrico: lamine di metallo da incollare e piegare.


Per finire l'immancabile e supercheap custodia in nylon per la batteria da 9V, con adesivo sul retro. Per fortuna la mia Ibanez è già dotata di un portabatteria saldamente incollato all'interno del tacco del manico. Un lavoro in meno. 


Ovviamente prima di mettermi a smontare e montare tutto, devo fare due cose essenziali:
  1. registrare qualche pattern con il Sonitone (mi serviranno per confrontare il suono con il Rocket)
  2. verificare se il contenuto della scatola funziona; sarebbe ben triste montarlo e scoprire che è rotto!
Per il punto 2, molto semplice: collego una batteria fresca da 9 volt, inserisco un cavo nell'endpin jack e collego il cavo all'amplificatore. Se l'aggeggio funziona, il piezo e il microfono emetteranno qualche rumore quando li percuoterò.




Funzionano entrambi. E' una buona notizia.
Come? Con che qualità? Questo lo si saprà solo quando lo avrò montato.

Fine della prima parte.

19 settembre 2017

Cherry Three Acoustic Band: foto dei live.

Ecco qualche foto degli ultimi due live del nostro trio acustico


Goodbye Summer Fest, Le Serre, Grugliasco (TO), 16/09/2017


Festa dei Parchi Borgaresi, Borgaro torinese (TO), 17/09/2019
(leggi articolo, foto presa dall'articolo)





Pagina Facebook del gruppo

Prossima data:
Il Salotto di Mao, Piazza Vittorio Veneto, Torino, 19/09/2017


15 settembre 2017

Cherry Three: date concerti settembre.

Nei prossimi giorni con il nostro gruppo Cherry Three suoneremo in tre diverse occasioni.

Sabato 16 a Grugliasco al Goodbye Summer fest. Saliremo sul palco alle 19 circa.


Domenica 17 pomeriggio suoneremo alla festa dei parchi borgaresi a Borgaro Torinese.



Martedì 19 torneremo ospiti nel meraviglioso contesto del salotto di Mao, in piazza Vittorio a Torino.



10 settembre 2017

Justin Bieber - Love yourself: traccia di chitarra acustica.

Ritorno a scrivere su questo blog --  dopo una lunghissima e motivatissima pausa -- con una piccola registrazione. Si tratta della traccia di chitarra acustica di una hot pop di Justin Bieber.
Mi sono divertito a registrare su una traccia "Vocals only", con la voce isolata. Il brano, dal punto di vista strumentale, di per sé non ha difficoltà tecniche, anzi fa della semplicità minimalista il proprio punto di forza. Bisogna tuttavia stare attenti agli accenti.
Ci tenevo più che altro a sentire la resa della registrazione: infatti ho usato uno strumento recenentemente acquistato, una Taylor 512-CE equipaggiata con Heart Sound Perlucens.
La registrazione è stata effettuata usando la Zoom G3 con una patch ambient/modulation essenziale: pochissima compressione, equalizzazione di controllo delle medie e riverbero il più naturale possibile. Il tool è il fidato Audacity.

01 maggio 2017

This pic means a lot to me.

Questa foto non dirà molto alla maggior parte di voi. In fondo che cosa si vede? Il bagagliaio di un vecchio fuoristrada nero con il divano reclinato, una sacca di nylon nera è uno zainetto.
Per me è molto di più.
È un ritorno, dopo due anni e mezzo, al mio disturbo ossessivo compulsivo dal quale mi sono dovuto tenere lontano mio malgrado.
È un ritorno in sella. Sulla mia spicy516.
Dico "un" ritorno perché la prossima volta potrebbe essere tra mesi. Chissà.
Oggi è andata così.
Con un sorriso largo e i quadricipiti femorali dolenti e la consapevolezza di aver perso tutto quello che sapevo su flow, scassato, tornanti, contropendenze.
Ma al primo fischio dei dischi, al primo sferragliare della catena, si è riaccesa una piccola scintilla.
È andata molto meglio del previsto.
Perché non si può stare troppo lontani da ciò che si ama.

27 marzo 2017

Kymco Agility R16: come risolvere il problema della eccessiva rigidità.

Il Kymco Agility R16 è uno scooter economico, robusto e tutto sommato ben fatto. Ha ottimi freni e un motore affidabile.

Il comfort non è uno dei suoi punti di forza. La sella è mal progettata , con la tendenza a far scivolare in avanti il pilota. Gli ammortizzatori posteriori sono rigidi e praticamente privi di frenata in estensione.
La soluzione è la sostituzione degli ammortizzatori di primo equipaggiamento con una coppia di YSS 29402104. Si possono comprare su questo sito.

E' scritto che sono per il People ma sono compatibili con l'Agility.
Una volta sostituiti con non poca fatica (occorre smontare tutta la parte posteriore, fianchetti, maniglia ecc.), ed impostati al primo step (il più morbido) con la chiave in dotazione, lo scooter cambia radicalmente comportamento. Finalmente comodo, sicuro sulle buche e sui bump. Gli ammortizzatori assorbono bene le asperità e lavorano bene in frenata. Considerando la spesa contenuta, ne è valsa davvero la pena.

14 marzo 2017

Obris Morgan Vanilla Scented Natural Rubber Strap

I have been looking for a Isofrane diver strap for a long time -- actually too expensive -- when I came across Obris Morgan diver straps.
An extensive review written by DanyT can be found here on WUS. Tons of stunning pics.
I bought a 22mm strap for my Seiko SKX; it was delivered in a few days.
Super comfortable on the wrist, thick thus soft, it sports a robust buckle and has a pleasant vanilla fragrance. I love it.
For less than 20 bucks you can't go wrong.

22 gennaio 2017

Due polizieschi italiani.

Ho sospeso momentaneamente i saggi e le letture sulla Corea del Nord per svagarmi con due titoli italiani nel genere giallo/poliziesco. Ecco i miei due cent.

Claudio Paglieri, Domenica nera.
Premio Bancarella 2008, il giornalista genovese affida al suo commissario Luciani una  indagine su frodi e illeciti calcistici che inizia con un suicidio molto sospetto. La storia è narrata benino, e l'autore dà il meglio di sé negli aspetti più giornalistici della vicenda, come quando dà la parola al cronista Baffigo o entra nei dinamiche della procura. Da genovese e concittadino dell'autore, ho trovato una scelta pigra e provincialotta ambientare la storia proprio a Genova. La narraziuone -- ahimè -- scade decisamente nelle tante scene di sesso (perché in ogni giallo il detective deve sempre rimorchiare la bellezza di turno per me resta un mistero), crude e stereotipate, più vicine ad una sceneggiatura di Brazzers che a un romanzo di James Ballard. Che peccato.


Piero Colaprico, Pietro Valpreda, La nevicata dell'85. 
Scritto a quattro mani dal giornalista milanese esperto di Tangentopoli e dall'anarchico Valpreda , questo gustosissimo episodio della serie Pietro Binda regala bellissime atmosfere di una Milano di trent'anni fa, facendo tornare alla memoria i noir di Scerbanenco. Il protagonista, ex maresciallo dei carabinieri in pensione e investigatore privato, porta avanti un'indagine su misteriosi decessi di anziani, e per farlo si avvale di una galleria di pittoreschi personaggi degni di Agatha Christie. Come la spessa coltre di neve che fa da sfondo alla vicenda, in questo romanzo romanzo tutte le cose sono nascoste e coperte, e niente è come appare a prima vista. Magistralmente scritto

03 gennaio 2017

Letture sulla Corea del Nord.

Ultimamente mi sono appassionato della vita e delle vicissitudini della Corea del Nord. Un interesse nato tempo fa in occasione di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera per recensire "Fuga dal campo 14"; anche la Stampa ha pubblicato un articolo in merito; ho iniziato proprio da questo volume e ho poi approfondito con "Il signore degli orfani", premio Pulitzer del 2013.

Blaine Harden , Fuga dal campo 14
Al centro dell'attenzione mediatica sia per il tema trattato (la fuga di un ragazzo nato e cresciuto in uno dei più duri campi di detenzione del regime di Pyongyang) che per il dibattito sulla veridicità dei fatti narrati, "Fuga dal campo 14" è un libro eccezionale, dotato di una grande forza narrativa, scritto (e tradotto) molto bene dal giornalista Blaine Harden sulla base delle testimonianze di Shin Dong-hyuk, un ragazzo nato in un campo di detenzione da un fugace rapporto tra due detenuti (peraltro imprigionati senza aver commesso personalmente un crimine), cresciuto tra fame, freddo, lavori forzati e torture spietate, in un ambiente che premia la delazione, privo di sentimenti fondamentali quali la lealtà, l'amicizia, l'affetto o la compassione; dopo aver tradito la madre nella speranza di ottenere un premio, e aver assistito alla sua pubblica esecuzione, Shin Dong-hyuk riesce ad evadere dal campo e, affrontando nuovamente la fatica, il freddo e la fame, inizia una nuova vita da persona libera prima nella Corea del Nord, quindi nella Corea del Sud dove ottiene l'asilo politico ma non riesce ad integrarsi nella competitiva e materialista società sudcoreana. Infine si trasferisce in California dove, dopo un lungo percorso interiore per imparare la fiducia e la lealtà, contribuisce con interviste alla scrittura del libro e tiene conferenze per sensibilizzare l'inerte e sonnolente opinione pubblica sulle condizioni vergognose delle migliaia di detenuti nei campi di prigionia del regime più autoritario e chiuso del mondo.


"Il signore degli orfani"
Concepito come una lunga narrazione in due parti, questo romanzo, la cui sinossi si trova in rete, si articola intorno alle vicende del protagonista e delle sue molte vite, da agente governativo addetto al rapimento di cittadini giapponesi e sudcoreani a prigionerio politico a impostore e stretto collaboratore del caro leader. Un libro, sia detto, lunghissimo e non facile, ma senz'altro coinvolgente per le descrizioni minuziose e crude delle condizioni di vita in Corea del Nord, dalle condizioni priviligiate delle elite di Pyongyang alle torture agghiaccianti nei campi di detenzione dove i prigionieri sono spesso utilizzati come banche  (viventi) del sangue e di organi alla fame, dalla malnutrizione delle campagne al rapporto di forza con i governi occidentali e gli USA. Qulache raro momento di bellezza e di generosità non riescono a distogliere l'attenzione del lettore dalla strisciante ed inumana crudeltà di molta parte della società nordcoreana.

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Che cosa accomuna questi due importanti libri? Due concetti principali.


  1. Il primo è il velo (finalmente) squarciato sulla situazione di questo anacronistico, pervasivo, autarchico, spaventoso regime totalitario: due documenti che descrivono, grazie alla testimonanza diretta degli autori, come veramente sono costretti a vivere i sudditi del caro leader e fanno percepire vividamente al lettore la paura costante, la fame, il freddo, la forza della propaganda, il ruolo della tortura e dell'intimidazione come strumenti di controllo della popolazione e di affermazione del potere. La Corea del Nord è un Paese culturalmente e tecnologicamente arretrato, uno stato in cronico deficit alimentare, tanto che i suoi abitanti sono meno sviluppati fisicamente ed intellettualmente dei sudcoreani; è un regime che nega ai suoi sudditi, controllati in ogni movimento e terrorizzati dalla delazione, qualunque diritto e libertà elementare che sono dati per scontati nella maggior parte dei Paesi.
  2. Il secondo è la percezione della situazione nordcoreana tanto a Seul quanto nei Paesi occidentali: in primis sono in pochi a conoscerne anche superficialmente la situazione; ma vi è di più: sono in pochissimi ad impegnarsi concretamente per un cambio di direzione del regime di Pyongyang. Perché le Nazioni Unite, gli USA, l'Unione Europea -- notoriamente impegnati nei luoghi remoti del mondo, dal Medio Oriente al Sud Est Asiatico all'Africa centrale -- non intervengono mai, nemmeno a parole, in Corea del Nord? Perché, in fin dei conti, un contrasto con la Corea del Nord o, peggio, una sua riunificazione con la Corea del Sud non sono ritenuti né profittevoli né tantomeno auspicabili. Si preferisce fare ironia sui tic di Kim Jong-un o stigmatizzare con una battuta l'arretratezza della Corea del Nord piuttosto che prendere la situazione sul serio. In fin dei conti 20 milioni di persone affamate, impoverite, prive di istruzione e indementite da decenni di propaganda non sembrano un buon affare per nessuno. Non lo sono con la Cina, che già deve fronteggiare i (pochi) clandestini, non lo sono di certo per la Corea del Sud che non vuole rinunciare per alcune motivo  al benessere costruito negli ultimi 20-30 anni , e nemmeno vuole condividerlo. Per capire l'impatto di una ipotetica riunificazione delle Coree sarebbe sufficiente ricordare la riunificazione della Germania Est e Ovest, e moltiplicarlo per cento, in un contesto economico globale sicuramente meno in espansione rispetto alla fine degli anni 80.