17 dicembre 2013

[Test] Guarnitura doppia CTK Light X-Hollow Race 2014 (parte II)

La prima parte di questo articolo si era conclusa con l’analisi statica ed il montaggio della guarnitura CTK Light X-Hollow sulla mia bici, in sostituzione della RaceFace Turbine di serie. Montaggio che ha richiesto solo qualche prova per trovare il corretto spessore dei distanziali nella calotta destra del movimento centrale per ottenere un corretto allineamento tra catena e deragliatore. Quindi è seguito il montaggio dei pedali; per la precisione, due tipi di pedali diversi: flat (Xpedo Utmost 16) e a sgancio (i classicissimi Shimano M520) per mettere alla prova le caratteristiche di rigidità a fronte di sollecitazioni diverse: spinta e trazione.


Completata questa operazione, è iniziato il test vero e proprio: quello su strada, ma soprattutto in fuoristrada.




Le prime due sensazioni sono positive: leggerezza, come testimoniato dal risparmio di peso misurato sulla bilancia, e scorrevolezza apprezzabile. Ero già rimasto molto soddisfatto qualche anno fa dal movimento centrale ceramico CTK e ho potuto trovare conferma anche con questo montaggio.

Pedalata su strada.
Un trasferimento più o meno lungo su strada asfaltata, in genere su salita con pendenze variabili dal 6 al 12%, è una condizione usuale in molte uscite in mountain bike, almeno delle mie. È anche un contesto ideale per provare le diverse tecniche di pedalata (seduta, fuorisella), al reattività al cambio, la risposta alle sollecitazioni (spinta e, in misura minore, trazione).
In questa condizione, si chiudono le sospensioni (posizione Climb su componenti Fox, nel caso specifico) per ridurre il più possibile i fenomeni di bobbing e di dispersione dell’energia cinematica, e si inizia a pedalare. La prima sensazione positiva è che le pedivelle hanno una conformazione ideale: la sagoma è allineata all’asse del pedale, non ingombra né sporge quindi non intralcia mai la caviglia o il tallone nella fase concentrica del movimento. Un aspetto apprezzabile soprattutto quando si montano i pedali flat che da un lato consentono più libertà di spostamento del piede e dall’altro in genere sono accompagnati dall’uso di calzature da freeride caratterizzate da tomaie abbastanza ingombranti.



Nella pedalata rotonda con rapporti agili (22-32 e 22-36 nei tratti più ripidi) e posizione seduta, la guarnitura si comporta da attese: rigida nella struttura e fluida nel movimento. È la situazione che probabilmente sollecita in misura minore questo componente.
È nella pedalata fuorisella con rapporti un po’ più lunghi (22-24 e 22-21), il peso spostato in avanti e scaricato in maniera più evidente sui pedali, che emerge la straordinaria rigidità strutturale di questo componente, che risponde in maniera reattiva e lineare alla spinta esercitata, senza lasciar percepire alcun tipo di flessione; anche spostando il carico su un lato, in un’andatura oscillatoria, l’intero gruppo rimane rigido, con una risposta lineare e in assenza di deformazioni.
Indossando scarpe e pedali con attacchi SPD, la fase concentrica del movimento contribuisce a sgravare il pedale dal peso dell’arto e ad esercitare una trazione la cui forza si somma alla spinta della gamba opposta; medesima sensazione di rigidità; anche accentuando le sollecitazioni di spinta, nessuna percezione di flessione.

Pedalata su sentiero
Il contesto preso ad esempio è un sentiero con fondo pedalabile, pendenza da moderata ad accentuata, tratti di falsopiano e presenza di alcuni ostacoli naturali, una situazione usuale nei percorsi collinari e di montagna, che l’uso di un reggisella telescopico agevola notevolmente soprattutto nei rilanci. La cadenza è meno uniforme rispetto alla salita su asfalto e si alternano tratti più impegnativi in termini di spinta ad altri più rilassati con un RPM superiore e una forza impressa inferiore. Anche in questo contesto le caratteristiche di rigidità e la fluidità sono confermate.


Discesa tecnica
L’assenza di un bashplate in teoria può destare qualche preoccupazione nell’affrontare sentieri con sporgenze e ostacoli; tuttavia una configurazione come la 36-22 installata su una bici da all mountain con un movimento centrale non troppo basso lascia una luce da terra sufficiente a scongiurare incontri ravvicinati tra la corona e il solito pietrone che spunta in mezzo al tornante. Nessun gioco o imprecisione riscontrati durante i tratti più lenti e tecnici delle discese.




Discesa veloce in freeride
La CTK Light non è, almeno in teoria, una guarnitura concepita e venduta per scopi heavy duty; ma si è rivelata sorprendentemente rigida, affidabile e robusta anche quando ho affrontato i terreni sconnessi dei lunghi single track della Valle di Susa, il che significa pietre smosse, radici, buche e drop, a velocità sostenuta. Certo, le escursioni di una bici da all mountain assorbono molte delle sollecitazioni che in bici  più orientate al XC sono normalmente a carico del punto di contatto tra la bici e il ciclista: i pedali e gli elementi ad essi solidali, ovvero la guarnitura. Ciò non toglie che il comportamento e le prestazioni della CTK Light 2014 siano ottimi anche al di fuori della principale destinazione d’uso. Questa sensazione di rigidità e affidabilità si è percepita anche su drop naturali e piccoli salti.


Considerazioni ulteriori
In ogni tipo di uso, ciò che ha colpito positivamente è la cambiata: rapida, precisissima, senza esitazioni anche sotto sforzo. Nonostante gli usi gravosi, le condizioni climatiche non proprio ideali (freddo, neve, fango, acqua, pietre), durante il test non si sono riscontrati problemi o malfunzionamenti ma nemmeno scricchiolii o altri rumori. Il trattamento superficiale di anodizzazione si è rivelato sufficientemente resistente a usura, graffi, urti accidentali e agenti atmosferici; i denti della corona presentano una lieve usura superficiale da contatto con le maglie della catena. In un punto di frequenti sfregamenti tra la suola in gomma della scarpa e la pedivella si è riscontrata una leggera usura dell'anodizzazione. Non c’è stato bisogno di stringere bussole e bulloni delle corone né assi filettati dei pedali: accoppiamenti e filettature sono di livello elevato.

Punti di forza
Tra le più leggere sul mercato.
Molto rigida e reattiva grazie alla costruzione scatolata.
Le pedivelle sono configurabili in lunghezza in tre misure.
Prezzo molto interessante, soprattutto in confronto a prodotti con caratteristiche simili.

Punti di debolezza
Non è possibile montare un bash plate come nella maggior parte delle doppie native.
Le istruzioni a corredo sono scarne.
Il sistema di chiusura delle bussole richiede una chiave specifica.
L’anodizzazione non è esente da usura.

Conclusioni
In definitiva la CTK Light X-Hollow Race si è rilevata una guarnitura leggerissima, con livelli di rigidità inaspettati in rapporto al peso piuma, costruita con standard qualitativi elevatissimi, esteticamente molto gradevole, configurabile nella lunghezza delle pedivelle; le sue performances migliorano ulteriormente in accoppiata con il movimento ceramico CTK. Ha un pricing aggressivo, estremamente interessante e competitivo. Pensata per utilizzi cross country, marathon, trail ride e all mountain, è perfettamente a proprio agio in percorsi freeride. Con queste caratteristiche è difficile, se non improbabile, trovare un prodotto migliore ad un prezzo analogo.

04 dicembre 2013

[Test] Guarnitura doppia CTK Light X-Hollow Race 2014 (parte I)

Nell'ambito dei componenti MTB, negli ultimi tempi le maggiori innovazioni si sono avute principalmente nelle trasmissioni, e in particolare nelle guarniture; in questo segmento si sono rapidamente consolidate come standard de facto soluzioni relativamente recenti quali le doppie prima e le monocorona ora; e si perseguono obiettivi sempre più sfidanti: riduzione del peso, aumento della rigidità, incremento dell'efficienza nella pedalata e nella precisione di cambio.
La guarnitura è un elemento critico e cruciale non solo perché le affidiamo il compito di trasmettere alla ruota posteriore la spinta esercitata sui pedali, ma anche perché è una massa rotante la cui riduzione di peso (e attriti) si può tradurre in vantaggi concreti in termini di peso complessivo della bici e maggiore efficienza; per questi motivi, scegliere una guarnitura "giusta" (in un montaggio da zero o come upgrade del montaggio esistente) può fare la differenza.
Qualche anno fa, quando nella maggior parte dei montaggi prevaleva ancora la guarnitura tripla ma già si facevano strada le doppie, avevo comprato e testato in questi articoli (sul mio sito Test 1a parte e 2a parte) e su MTB-forum.it ) una guarnitura doppia nativa progettata e prodotta dall'azienda taiwanese CTK Light.

CTK Light 2012
Tutta lavorata CNC, poco più di 600 grammi di peso ma molto rigida e affidabile, oltretutto bellissima. Un vero upgrade che consentiva di ridurre il peso di una bici, a seconda dei montaggi, di 2-300 grammi.
Nel frattempo ho cambiato bici (un paio) e ho avuto la fortuna di provarne tante; è cambiato il mio stile di guida e sono diversi i percorsi; tuttavia sono sempre persuaso della differenza che può fare una guarnitura con caratteristiche di leggerezza, robustezza, efficienza, precisione.

Per questo, appena è uscita la nuova guarnitura CTK Light per il 2014, ho voluto essere tra i primi ad averla per provarla e capire come va; insomma, per verificare se è all'altezza delle caratteristiche tecniche dichiarate dal costruttore (rigidità incrementata del 40% rispetto al modello precedente), mie aspettative e degli standard qualitativi a cui mi ero abituato con CTK Light.
Pronti? Via!

Descrizione tecnica

CTK Light X-Hollow Race 2014
La guarnitura CTK Light X-Hollow Race 2014 è indicata per usi XC, marathon e all mountain; stando alle caratteristiche fornite dal retailer, è un progetto completamente nuovo rispetto al modello precedente, con una rigidità incrementata del 40% e un peso di soli 575 grammi; è realizzata da un unico blocco di alluminio 6066 T6, forgiata e lavorata CNC con costruzione scatolata. Anche le corone sono lavorate CNC e dotate di rampe e rivetti per incrementare la rapidità e la precisione della cambiata. Come nel modello precedente, ciascuna pedivella è dotata del sistema a bussole eccentriche ALS-System per regolare la lunghezza a 170 o 175mm (con una bussola aggiuntiva è possibile impostare l'altezza alla misura intermedia di 172,5mm). La linea catena (chainline) misura 48 mm e il fattore Q (Q Factor) è di 168 mm. È opportuno confrontare questi dati con le specifiche della guarnitura già montata e tenerli in considerazione per il montaggio, in quanto, come sovente accade con prodotti aftermarket, potrebbero differire da quelli di analoghi Shimano, SRAM ecc.



Contenuto della confezione

Per mantenere i rapporti della mia bici, ho optato per la doppia con corone da 36 e 22. La confezione è un imballo in cartone, funzionale ed essenziale, ma soprattutto ecologico perché riciclabile: niente blister plastici né stampe colorate.



La confezione contiene una guarnitura doppia nella configurazione scelta (36-22), la pedivella sinistra con relativo washer morbido, le bussole eccentriche per montare i pedali e relativi riscontri, un movimento centrale con 3 distanziali (ho optato per il modello ceramico perché mi ero trovato bene con il precedente); istruzioni di montaggio. L'asse della guarnitura, che si accoppierà con la pedivella sinistra, presenta già una modica quantità di grasso al litio, che andrà comunque integrata in fase di montaggio.



Peso verificato

Per prima cosa, procedo a verificare il peso, su bilancia elettronica di precisione, della guarnitura doppia. Seguendo un criterio di buonsenso, scorporo la tara (uno strappo di carta da cucina) ed effettuo diverse pesate per ottenere una misurazione il più accurata possibile; ottengo tre pesate consecutive uguali: 575 grammi, esattamente il peso dichiarato.


È un risultato ottimo. Lo ripeto, nella maggior parte dei montaggi con componentistica di fascia meda e medio alta, è possibile alleggerire la bici in maniera apprezzabile solo sostituendo la guarnitura, e non è detto che per farlo ci si debba svenare. Per fare un esempio, la mia precedente bici era allestista doppia Shimano SLX (fatto discutibile per una bici da enduro di gamma medio alta): mal contati, bilancia alla mano, sono 900 grammi. Ma anche la Shimano XT, un componente già più pregiato, che avevo su un’altra bici non era lontana dagli 800 grammi.

Analisi statica

La guarnitura CTK Light X-Hollow Race 2014 si presenta come un componente estremamente ben rifinito, dall'aspetto solido, curato nei particolari, privo di imperfezioni di lavorazione, gradevole nell'estetica minimale tipica del marchio.



Il materiale utilizzato per la guarnitura e’ una lega di alluminio 6076 T6 particolarmente indicata per le sue proprietà di resistenza a flessione e torsione; le pedivelle sono realizzate mediante forgiatura da un unico pezzo, lavorazione a controllo numerico e costruzione scatolata, ovvero le pedivelle sono cave all’interno (come il nome Hollow suggerisce) per incrementare la rigidita’ e ridurre il peso.  Tale lavorazione è adottata, tra l’altro, per la realizzazione di quello che è considerato il Sacro Graal delle guarniture ultraleggere e rigide: la Cannondale Hollowgram, nota per la qualità elevata e per il prezzo hi-end.
Nella nuova CTK Light, la sezione cava è distribuita in maniera asimmetrica, più pronunciata al centro e verso la base dello spider (la cui superficie e massa assicurano sufficiente resistenza) e  ridotta ad una cuspide verso la parte terminale della pedivella, dove è presente l’invito per alloggiare la bussola e il pedale. Nell'immagine seguente è rappresentata una sezione della pedivella e nel riquadro ingrandito è possibile osservare la costruzione scatolata.


La lavorazione e la finitura delle pedivelle sono sofisticate e particolarmente curate. Infatti la superficie esterna ed interna delle pedivelle, anodizzata con finitura satinata, si presenta leggermente ruvida, opaca; i bordi superiore ed inferiore, invece, alternano sezioni a finitura liscia ma non lucida, quasi striata, alla a sezioni con finitura satinata, fino a congiungersi nella parte terminale  Il contrasto che si crea ha una resa estetica davvero gradevole. Spero di essere riuscito a renderlo nelle foto.




Ma c’è anche un aspetto funzionale di primaria importanza che voglio verificare. Al tatto, il trattamento di anodizzazione, curatissimo, ha un aspetto particolarmente resistente all’usura da contatto, ai graffi e agli utri occasionali. Essendo riportata con generosità, sembra poter durare a lungo e resistere bene agli sfregamenti ripetuti delle scarpe (in particolare, della parte posteriore interna di suola e tomaia) che nei movimenti di torsione del piede durante la pedalata, in genere tendono a sverniciare la maggior parte delle pedivelle.
Le incisioni al laser con il logo CTK, I codici prodotto e le altre informazioni sono precisissime. Le ho anche osservate con una lente e posso dire che sono perfette.




L'elemento spider-pedivella e la pedivella sinistra, come scritto, sono ricavati da un unico blocco di alluminio, una scelta progettuale e produttiva di pregio, volta ad assicurare la massima rigidità strutturale e l'eliminazione di punti critici soggetti a cedimenti da sollecitazione.
Le due corone sono fissate allo spider con il consueto sistema di bussole e controdadi o riscontri. Le bussole della corona piccola richiedono una comune chiave esagonale (Allen), mentre i riscontri interni della corona grande (nel mio caso da 36 denti) non hanno la consueta testa esagonale o Torx, ma due intagli che richiedono una chiave specifica per serrare e allentare, che alcuni sostituiscono con un vecchio coltello da cucina con punta stondata. Nel dubbio, secondo me è meglio dotarsi della chiave specifica.





La pedivella sinistra è caratterizzata dalla stessa lavorazione e dalla stessa finitura della pedivella destra. Notare nelle foto seguenti la curva nella parte centrale.



E' dotata di un perno cavo in acciaio, a testa cava e filettato nella parte terminale, che ruota all’interno di una bussola, lavorata con precisione; presumo che la bussola sia avvitata al corpo della pedivella: i 6 fori suggeriscono che possa essere montata e smontata usando uno strumento apposito, simile a quello per smontare i fondelli degli orologi subacquei, per dare un’idea.




L’asse cavo della guarnitura è anch'esso realizzato in alluminio; il terminale, predisposto per l’accoppiamento con la pedivella sinistra mediante una zigrinatura a 8 punte triangolari, è filettato internamente.


La parte interna è sagomata a 8 punte per accogliere l’asse della guarnitura. Gli accoppiamenti tra asse e pedivella e tra perno filettato e filettatura dell’asse sono precisissimi, senza giochi: il montaggio e il serraggio con chiave Allen da 8mm avviene saldamente ma senza sforzi. Sono tutti indicatori del fatto che la lavorazione è effettuata con tolleranze bassissime e un efficiente controllo di qualità.


Infine, l'estremità delle pedivelle è lavorata con un intaglio a gola, profondo 4-5 mm, presumibilmente allo scopo di ridurre ulteriormente il peso asportando materiale in una zona non sollecitata né critica.




Le corone sono realizzate sempre a controllo numerico da una lega di alluminio 7075T6. La lavorazione dei denti è ineccepibile. Resta da verificare la durata e la resistenza della finitura nera sulla superficie dei denti sollecitata dalla catena.
La corona esterna è dotata del consolidato sistema a rampe e rivetti studiati per rendere più agevole, rapida e precisa la cambiata. Anche su questo corpo le incisioni al laser sono accurate.



Gran parte della superficie esterna della corona è fresata per limare ulteriormente il peso, ma le zone soggette a sollecitazioni (spinta e trazione) sono piene.
L’accoppiamento di entrambe le corone con le razze dello spider è preciso e non ho riscontrato né giochi né punti sollevati, come ci si aspetta da questi prodotti e da questo tipo di lavorazione.



Movimento centrale ceramico

Ho optato per questo modello in quanto mi ero trovato molto bene come scorrevolezza e durata con il modello del 2011. Non sono segnalate modifiche quindi mi aspetto che le caratteristiche siano le stesse: si tratta quindi un componente prodotto da Aerozine e marchiato CTK Light.




Montaggio

L'installazione di questo componente non richiede particolari competenze, ma un po' di pazienza, esperienza, e qualche attrezzo di qualità; per questo è in genere preferibile affidarsi ad un meccanico specializzato. Procediamo comunque con ordine.
Ovviamente il primo passo è smontare la propria guarnitura ed eventualmente il movimento centrale. Appena smontata la mia doppia  RaceFace Turbine 2x10 con corone da 36 e 22, una guarnitura da all mountain leggera e di buon livello, l'ho pesata per confrontarla con la CTK Light e verificare il risparmio di peso.


734 grammi verificati contro gli 800 dichiarati sul sito. Sono comunque riuscito a ridurre il peso di 160 grammi. Tenendo conto che partivo da una situazione già vantaggiosa, la riduzione è notevole.
Si procede o sostituendo il movimento centrale oppure si interviene adattando la sua misura alla nuova linea catena della CTK con l'utilizzo dei distanziali forniti. questa è un'operazione empirica  e un po' lunga perché sono richieste diverse prove, aggiungendo e togliendo distanziali di diverse misure, al fine di allineare correttamente le corone alla linea catena ideale. Dopo ogni configurazione è necessario verificare che la cambiata sia corretta in tutte le posizioni, sia delle due corone che dei pignoni della cassetta. Nel mio caso il processo ha richiesto un po' più tempo del previsto proprio per le differenze della linea catena tra la mia RaceFace e la CTK Light. Come indicato nei non verbosi libretti di istruzioni, occorre utilizzare grasso specifico (grasso bianco al litio) per lubrificare le parti in movimento.
Una volta trovato il corretto ingombro del movimento centrale e verificate le cambiate, è possibile serrare la pedivella sinistra.




È quindi il momento di completare il lavoro montando le bussole e i pedali.
Il sistema ALS permette al ciclista di scegliere la lunghezza effettiva della pedivella a 170 o 175 mm,sulla base di alcuni parametri antropometrici, come illustrato nel disegno seguente. E' possibile anche regolare alla misura intermedia di 172,5 mm ma occorre acquistare una camma opzionale.



Da notare che le nuove bussole ellittiche sono anodizzate in colore nero con incisioni al laser sui valori della coppia di serraggio, utile per chi dispone di una chiave dinamometrica.
Bussole 2012 
Bussole 2014: finitura anodizzata

Prezzo e considerazioni generali

In definitiva, la guarnitura CTK Light X-Hollow Race 2014 si presenta come un prodotto decisamente ben progettato, curato nelle finiture e nei dettagli, realizzato con grande precisione, esteticamente riuscito e con un peso di 575 grammi veri che, nella configurazione doppia 36-22, ha ben pochi concorrenti. Che si azzerano del tutto se prendiamo in esame un altro parametro, non certo irrilevante: il prezzo.
La doppia CTK Light costa 249,90 euro (il prezzo del movimento centrale varia a seconda del modello). Siamo nella stessa fascia di prezzo di prodotti di gamma medio alta presenti in molti montaggi: dalla SRAM X9 alla FSA Afterburner alla Shimano XT, con variazioni che dipendono dal momento, dalla disponibilità e dalla scontistica al dettaglio, ma la zona è questa. Sono però prodotti decisamente più pesanti e privi di plus come la regolazione della lunghezza della pedivella. Se si sale di livello in casa Shimano o SRAM, gamma XTR e X0 per fare un esempio, i prezzi sono decisamente più elevati, ma non ci sono gli stessi vantaggi in termini di riduzione del peso.
Credo che si possano fare due considerazioni: in linea generale, è venduto ad un prezzo corretto per un componente aftermarket di gamma medio alta, e comunque allineato al price tag dei principali produttori nei loro allestimenti di buon livello. Ma se consideriamo le caratteristiche costruttive, le finiture, la dotazione e, soprattutto, il peso record verificato, il prezzo diventa decisamente interessante; detta in altre parole, questa guarnitura, per caratteristiche e peso, può essere una diretta concorrente di un prodotto come la Cannondale Hollowgram, ma al prezzo di una SRAM di medio livello. Naturalmente, le proprietà dichiarate, quale la rigidità migliorata del 50% rispetto al precedente modello, devono essere verificate sul campo. Che è esattamente ciò che intendo fare nelle prossime settimane con la parte II di questo articolo: stay tuned!

No Hidden Fees - Demo 2014 download!


Il demo del nostro gruppo No Hidden Fees può essere scaricato in formato zip cliccando l'icona seguente.

download

03 dicembre 2013

No Hidden Fees: Demo 2014 disponibile in streaming!

Ed ecco, finalmente, la versione definitiva del nostro demo pubblicato su Soundcloud: cliccando sul pulsante Play è possibile ascoltarlo per intero in modalità playlist; per sentirele singole canzoni è sufficiente cliccare sui titoli.
Buon ascolto!

27 novembre 2013

Dolores O' Riordan - Ordinary Day

Rieccoci con una nuova registrazione. Si tratta di Ordinary Day, un brano tratto dall'album "Are You Listening?", debutto solista di Dolores O'Riordan. La sua è la voce inconfondibile dei Cranberries.
Ordinary Day è un brano semplice, lineare ed efficace, dal sound malinconico. La nostra versione acustica è minimal e rigorosamente in presa diretta.



25 novembre 2013

Federico Lowenberger liutaio in Genova ci ha lasciati.

Qualche giorno fa, inseguendo in rete i miei interessi di liuteria artigianale, ho scoperto con tristezza che lo scorso ottobre è mancato Federico Lowenberger, storico liutaio del levante genovese, un artigiano preparato e appassionato nonché una persona sensibile e straordinariamente cordiale.
Lo avevo conosciuto una ventina di anni fa su suggerimento di Bambi Fossati che gli aveva commissionato una splendida chitarra elettrica neck thru, pur essendo Lowenberger più rinomato pere la costruzione di strumenti ad arco.
Senza alcun pregiudizio e con onestà, aveva restaurato la mia prima chitarra elettrica seriamente danneggiata alla base del manico. Si trattava di una economicissima Musima Multistar realizzata nella Germania dell'Est, ma non si è tirato indietro. Ricordo che aveva scherzato sui materiali di certo non pregiati, ribattezzandola "Multistrat, come il mulitstrato, non come la Stratocaster, eh!"
Tra le sue mani abili era passata anche la mia chitarra acustica, che aveva ricevuto amorevoli cure per la tastiera scollata. Non voleva nemmeno essere pagato.
Una scomparsa grave sia per la famiglia e i suoi cari ma anche per il non esaltante panorama della liuteria genovese che perde una delle sue voci più autorevoli.
Lo ricordo con affetto e gratitudine. Alla famiglia le mie più sentite condoglianze.

22 novembre 2013

No Hidden Fees: ora su Facebook e con nuova grafica!


Da qualche giorno abbiamo creato e popolato il profilo Facebook dei No Hidden Fees dove pubblichiamo aggiornamenti, news, canzoni e idee per il nostro futuro (una su tutte: suonare!)
Mi raccomando, cliccate sul pulsante Mi piace!


E guardate il capolavoro del nostro amico e ottimo grafico Gabriele Ghio!


Partendo da 3 foto di noi, ci ha "ritratti" in uno bellissimo stile cartoon. Questa meravigliosa opera sarà la nostra icona sul web e sul CD che stiamo preparando. Non è bellissimo?