11 novembre 2013

Sentiero GTA 529: dal Truc a Susa.

Un cielo limpido sopra la testa e un vento caldo a intiepidire l'aria di questo giro freeride di metà novembre. Salita da Susa al Truc (circa 1300 m D+) e discesa su uno dei sentieri più tecnici e impegnativi della zona (dopo il 560, ovviamente): il GTA, una porzione della Grande Traversata delle Alpi, contrassegnato nei segnavia anche come 529.


Qui la traccia utilizzata per il giro.

09 novembre 2013

Sia - The Fight. Accordi per versione acustica.

Su suggerimento della nostra cantante, con il gruppo vorremmo fare una cover acustica di Sia. Su YouTube c'è questa The Fight, cantata dall'indimenticabile Evi Goffin, qui un po' appesantita e decisamente addomesticata (chi non usa il piano cottura per registrare?), ma sempre con una grande voce.


Siccome gran parte degli accordi che si trovano in rete per repertorio pop sono approssimativi, ecco gli accordi riveduti e corretti di The Fight.


SIA - THE FIGHT - PERFORMED BY EVI GOFFIN

INTRO 

SOL#   DO# x4



VERSE 1

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2 
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

VERSE 2

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x4
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
BRIDGE

SOL#  2/4  |  DO#  1/4  |  FA#  1/4  |  MI  2/4
DO#  1/4  |  FA#  1/4  |  DO#  4/4

MI  SI  RE  LA


VERSE 3

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
MI  SI  RE  LA

SOL#   DO# x2
SOL#

08 novembre 2013

Sheryl Crow - Home

Home è un brano di Sheryl Crow pubblicato nel 1997 nell'omonimo; una ballad malinconica e intima. Questa è la nostra versione rigorosamente unplugged.


07 novembre 2013

Rihanna - Take a Bow


Ecco una nuova registrazione del nostro gruppo No Hidden Fees. Con questa versione acustica di Take a Bow vogliamo rendere omaggio a Rihanna, un'icona del pop rock dalla voce inconfondibile che la nostra Cristina ha interpretato con grande bravura, passione e trasporto.
 

06 novembre 2013

La stagione breve prima dell'inverno.

C'è una manciata di giorni, tra fine ottobre e i primi di novembre, in cui si vive sospesi tra il buio che fa arrivare prima la sera e il tepore debole del sole tardo autunnale. 


L'erba molle di umidità emana un odore intenso e si piega mansueta sotto i nostri passi. E' forse uno dei periodi più suggestivi per andare in bici, in montagna. La neve non è ancora scesa e i sentieri, i pascoli, le strade militari sono puliti, accessibili. 


Sono quasi soli. Perché l'autunno ha anche il merito di attuare una buona selezione: i più pigri e chiassosi restano a casa, ad attendere la calura estiva. Rimangono pochi camminatori, assorti e motivati. E chi pedala.
Andare in bici, soprattutto in questa stagione in cui colori e profumi e sensazioni sono esaltati, andare in bici in montagna è qualcosa di più di una pratica sportiva: è una condizione patologica che può essere condivisa con e compresa solo da chi ne è afflitto. Una malattia senza portatori sani. 


E non è facile spiegare cosa si prova quando, nella quiete del bosco ingiallito dall'autunno e profumato di foglie marce, con lo sguardo in avanti si traccia una linea -- la linea -- e si trattiene il respiro per l'emozione di sentire il fruscio dei tasselli delle gomme rotolare veloci e mordere il fondo umido e compatto e il sibilo dei freni. Via. Veloci, ma mai troppo, perché l'occhio e le orecchie non perdano nemmeno un fotogramma o una nota di questa meraviglia.


Gli altri che ascoltano, sulle prime fingono un generico interesse, ma poi scuotono la testa e dico "Non capisco cosa ci trovi".


Quando rientro con il primo buio, e mi scrollo sull'uscio la polvere e il fango di dosso, mi viene spesso chiesto: "Perché vai in bici così a lungo?"
Rimango spesso muto, perché la domanda che mi pongo io è: "Perché non posso andare in bici più a lungo?"


Le risposte sono le solite. Io ringrazio ogni volta della mia fortuna. Ma la testa va già ad una nuova salita, ad una nuova discesa. Alle gambe indolenzite che spingono gli ultimi metri. Ad immaginare come il tempo, e l'inverno che si avvicina, trasformerà i colori e i profumi di un nuovo sentiero.

05 novembre 2013

Tour du Vetan - Rifugio Mont Fallere.

Giro tardo autunnale in quota in Val d'Aosta, seguendo la traccia del sito Etabeta MTB (grazie!)



1300 metri di dislivello per 25 km di sviluppo, salita con alcuni strappi fino al 17%, ma tutta ciclabile.
Giornata velata e abbastanza fredda: abbiamo trovato 6° C all'arrivo al Rifugio, ma i colori autunnali, il foliage, il paesaggio quieto e una discesa molto completa (flow, tecnico, prato, strada boschiva) valevano la pena della fatica.










In definitiva una bella gita all mountain, e probabilmente l'ultima della stagione così in alto (2400 metri del rifugio) senza un solo fiocco di neve e con un clima comunque ancora gradevole.

28 ottobre 2013

Velvet underground.

Terminato un breve ma intenso slalom tra i post che, sul web e i social media, magnificano il compianto Lou Reed, vorrei portare all'attenzione di chi legge l'ultima non memorabile opera dell'artista newyorchese, frutto di una collaborazione con gli ormai finiti (*) Metallica: LuLu.


Un'ora abbondante, che pare un secolo trascorso in ginocchio sui ceci di fantozziana memoria, di suoni striduli del tutto inutili e prossimi al rumore; una bieca operazione per la serie "Io sono io e quindi faccio quello che mi pare"; prima di tutto, un gesto di scarso rispetto nei confronti di fan e consumatori.

E' solo questo Lou Reed? Certamente no. E' quello che tutti i TG e i profili Facebook hanno ricordato con brani storici, concerti epocali, trasgressioni, collaborazioni ispirate. Ma Lou Reed è stato anche questo.
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(*) L'ho già scritto e lo ripeto. Per me i Metallica sono finiti con And Justice For All. Gli album successivi nemmeno li prendo in considerazione. Figuriamoci queste marchette.

17 ottobre 2013

Mezzanottemezzogiorno - erano gli anni '90.

Anche se non sono mai stato un frequentatore di discoteche, ho ascoltato e seguito con passione la musica trance progressive, con il suo innovativo campionario di suoni, ritmi, deejay, vocalist, personaggi. E' stato un detour dalla mia educazione rock e blues, ma sentire la cassa in quattro e ricordare le favole di Franchino incise su audiocassette duplicate mille volte ancora mi emoziona.
Ieri sera ho visto Mezzanottemezzogiorno (pagina Facebook) di Andrea Bertini, un ottimo docufilm che ricostruisce il movimento progressive dalla genesi sulla riviera toscana con l'Imperiale, ai suoni di Regia Mania del Duplé agli epigoni del The West.
Lo consiglio vivamente perché il film è ben strutturato, ricchissimo di contenuti dell'epoca, di interviste ai giorni nostri e, ovviamente, della migliore musica progressive anni '90.

13 ottobre 2013

Condove - Alpe Ghet.

Escursione autunnale in bassa Val di Susa, con partenza da Condove e salita dalle borgate di Giagli, Pralesio, Mocchie, Gagnor, sulla strada comunale dell'Alpe fino all'Alpe Ghet, attraversando il bosco già spruzzato della prima neve. Meteo buono quasi tutto il giorno, solo una pioggerella nell'ultimo tratto di discesa su mulattiera verso Condove.

nei pressi di Borgata Gagnor
Nei pressi di Dravugno
L'ultimo tratto del bosco prima dell'Alpe
L'ultimo tratto del bosco prima dell'Alpe
In prossimità dell'Alpe

Qui il fotoalbum.
Qui il percorso e la traccia GPX su EveryTrail

Condove - Alpe Ghet


03 ottobre 2013

Siccità e inondazioni: la credibile fantascienza di Ballard.



 
Quest'estate mi sono fatto attrarre da due titoli di fantascienza di unos crittore che ho molto apprezzato per romanzi innovativi come Crash, Supercannes, Il condominio: si tratta di Terra bruciata e Il mondo sommerso di James G. Ballard, parte della trilogia degli elementi.
Chi legge Ballard sa che le storie si articolano in genere secondo una struttura collaudata e un po' prevedibile: un contesto o evento scatenante (sconvolgimenti climatici in cui il pianeta è deserto o ricoperto dagli oceani); il protagonista, di solito uno scienziato o dottore, che diventa leader cognitivo e motivazionale di un gruppo assortito di personaggi, in cui la distinzione tra buoni e cattivi muta nel corso dell'opera; una vicenda o una serie di iniziative volte ad affermare la volontà dell'uomo su un destino che sembra inesorabile.
Terra bruciata e Il mondo sommerso non si sottraggono a questo rassicurante schema né hanno pretese di veicolare messaggi di particolare profondità ma hanno, a distanza di decenni dalla pubblicazione, due grandi meriti.
Il primo è la inalterata attualità del tema: i cambiamenti climatici con i loro effetti devastanti dovuto alle attività dell'uomo. Il secondo è la forza narrativa che, soprattutto in Terra bruciata , trova un'elevata espressione, tanto angoscianti ed opprimenti sono le immagini di apertura del romanzo.
Ballard non chiude mai
Due titoli da riscoprire, che ancora oggi coinvolgono il lettore.