23 settembre 2025

Lago di Thures (o Chavillon) MTB

La stagione estiva si chiude ufficialmente, a poche ore dall'autunno, con una bella escursione "a modo mio" sulle Alpi francesi. 

In direzione ostinata e contraria 

Una premessa è necessaria ma chi non ha tempo, può saltare alla descrizione più in basso. 

Il colle di Thures e il lago omonimo (noto anche Chavillon) si raggiunge a piedi con una camminata non particolarmente impegnativa salendo dal rifugio 3° Reggimento Alpini in Valle Stretta, percorrendo un bellissimo sentiero che si articola per 2/3 nel bosco mentre l'ultimo tratto è un single track, un po' pietroso, che passa su prati a pascolo. Arrivati in cima, si gode della vista del piccolo ma incantevole lago (le cui acque sono spesso invase da vegetazione) e da lì si può salire alla Guglia Rossa così come scendere in Valle Clarée nei pressi di Nevache. Ed, ovviamente, il luogo è raggiungibile proprio da Nevache attraverso una rete di sentieri pastorali. 

I segnavia francesi indicano quel sentiero anche per VTT, e esattamente in quel senso. Non sono mai stato d'accordo perché è una salite gradevole a piedi ma onestamente sembra miserabile in bici, mentre, durante le mie escursioni, ne immaginavo la bellezza in discesa. 

Da un paio di anni, pianificavo quindi di raggiungere il Lago Thures, ma a modo mio, diciamo contromano: una volta svalicato in Francia con il Colle della Scala, da Roubion verso Thure. 

Ho raccolto molte informazioni da local ed esperti, pareri abbastanza unanimi: lato Nevache è fattibile ma durissima, meglio lato Valle Stretta. Me lo dirà pure un francesce incontrato sul Colle della Scala. 

Siccome ho la testa dura, ho creato una base di traccia ragionevole su gpx studio e sono partito da Bardonecchia, in direzione Colle della Scala. 

La gita si divide pertanto, come da altimetria in basso, in due parti.

Parte 1 - Fino a Roubion

Il tratto Bardonecchia - summit del Colle della Scala è una salita semplice e dolce: sono circa 400 m di dislivello positivo dalla partenza. 
Curva dopo curva, si arriva al summit. Notare che poco prima del cartello, sulla destra  vi è un segnavia e l'accesso ad un ripido sentiero che porta anch'esso a Thures, ma non ciclabile in salita. 




La prima delle due gallerie





Poco prima del Colle della Scala c'è un ripido sentiero che porta a Thures. 

L'arrivo al Colle della Scala

La lunga discesa fino a valle.


La carrareccia che porta alla borgata Roubion

Parte 2. Da Roubion a Thures.

Arrivati alla località Roubion, si passa attraverso la borgata di baite e si imbocca una carrareccia con un fondo discreto e una pendenza tutto sommato dolce. Ma dura poco, finché si imbocca , passando la sbarra, nella Forêt Domaniale de la Clarée. 
Il paesaggio è incantevole, non si incontra nessuno. Solo silenzio e cielo azzurro. 




Qui, dopo qualche centinaia di metri ed una interruzione che costringe ad una deviazione e all'attraversamento di un torrente in secca (probabilmente regolato da chiuse e dighe), e superata una baita forestale, si pedala su un sentiero stretto, con un fondo molto accidentato e pendenze fino al 27%. 


Tutto il percorso è ben segnalato, con cartelli e segnavia visibili e ben manutenuti. 


La deviazione sul torrente


Il sentiero si presenta spesso così: molto ripido e con il fondo accidentato che costringe sovente a scendere dalla bici e spingere.


La sorpresa è l'arrivo al camino delle Fate, una guglia di pietra che si scorge dietro ad uno dei tanti tornanti del sentiero. 



Superato il camino delle Fate, come era chiaro dalla traccia sul Garmin, inizia un tratto, se possibile, ancora più duro, con molti tornanti stretti. 
I metri pedalati in sella, sinceramente, sono stati pochi, e ho benedetto la funzione walk assistant perché la pendenza elevata rendeva difficile anche spingere la bici. 


L'unica è rassegnarsi, e guardare il progresso sul Garmin: prima o poi la salita finirà.


Con questa vista stupenda sulle montagne circostanti, si chiude l'ultimo tornante e finisce anche il tratto davvero ostico. Si può rifiatare e tornare in sella. 


Da qui inizia una salita, costante al 10%, su un lungo traverso che passa in prati a pascolo. Il fondo è buono ed è possibile pedalare senza eccessiva fatica. 


Si incrocia una piccola baita, e i due muli che spesso si vedono anche al lago, segno che la meta non può essere lontana. 




E' fatta. Ci sono. Scollinato dall'ultimo tratto del traverso, si apre agli occhi la vista della radura un po' brulla del Lago Thures. I colori sono caldi, già autunnali. Il livello dell'acqua è basso e il piccolo specchio è invaso di piante acquatiche. 


Sono contento. C'erano molte incertezze ed è stata dura, ma ne è valda davvero la pena. 


Mi guardo alle spalle, da dove sono venuto. Il Garmin segna 1050 metri di dislivello, non moltissimo, ma la fatica della salita a spinta si fa sentire sulle gambe. 



C'è silenzio e un po' di vento. Pochi escursionisti, nessuno in bici. 
Come da previsioni meteo, il cielo inizia a rannuvolarsi, e la temperatura a scendere. 


Il tempo di indossare un paio di maglie asciutte e mi preparo per la discesa verso Bardonecchia. 


Il primo tratto della discesa è su un sentiero che attraversa prati a pascolo. Il fondo è quasi sempre buono. 


Il tratto successivo è esattamente il motivo per cui sono venuto fin qui: la lunga discesa sul sentiero all'interno del bosco, con i suoi tanti tornanti, i passaggi veloci, le radici, i tratti tecnici. 
Inizia il primissimo foliage: la vegetazione è verde, gialla, rossa. 



La discesa mantiene la sua promessa: veloce (anche fermandosi per fare passare i numerosi escursionisti che salivano a piedi), divertente, con qualche passaggio più tecnico, tanti ostacoli naturali, e un sacco di tornanti. Ma senza vere difficoltà tecniche. 
Ci sono anche diversi tagli e varianti che accorciano la discesa, ma scelgo di restare il più possibile sulla traccia. E sono sempre più convinto che questo, e non quello suggerito, sia il verso più sensato e godbile di questo tour. 


L'ultimo ripido sterrato porta direttamente al Rifugio. Da qui, con tagli e varianti, si percorre la Valle Stretta e si torna a Bardonecchia. 


Traccia registrata con Garmin

16 settembre 2025

Col Fetita - Valle d'Aosta MTB

Con questa escursione di straordinaria intensità e bellezza, ci si avvia alla chiusura della stagione estiva e dei giri in alta montagna. 

Il Col Fetita si trova sulle Alpi Pennine e si raggiunge dopo una lunga salita con partenza da La Salle, a circa mezzo'ra da Aosta. 

La salita, che comporta un dislivello positivo di oltre 1500 m, si può dividere in due parti: i primi 1200 m prevalentemente su sterrato e strade a fondo naturale, con pendenze tutto sommato costanti e moderate (salvo qualche strappo), e gli ultimi 300 m di dislivello, ostici: per circa 150 m, si affronta la salita finale alla malga con una pendenza costante del 25%, ma sono gli ultimi 150 m che, dalla malga, consentono di conquistare il colle a mettere a dura prova, con bici a spinta su pendenze importanti e terreno molto impervio. 

Tuttavia, la fatica scompare appena si raggiunge il colle: allo sguardo si apre la vista delle montagne sul versante opposto, e una esplosione di colori caldi - il giallo dell'erba ormai asciutta, il rosso dei cespugli e delle bacche - quasi autunnali, e di converso un vento freddo quasi a raffiche.

Per la maggior parte della discesa, ho quasi avuto la sensazione di non sapere dove posare gli occhi, e di doverli distogliere dal sentiero per fissare nella memoria l'emozione di fronte a questa spettacolare natura. 

Il Col Fetita è un percorso straordinario, perfetto e completo tanto dal punto di vista paesaggistico -- colpisce soprattutto la varietà della vegetazione che si incontra: dagli arbusti bassi ai prati verdi ai boschi di larici e sempreverdi fino ai rovi -- quanto per i contenuti di cicloescursionismo. 

Il sentiero della discesa, oltre 1500 metri di dislivello negativo, ha tutto: singletrack scorrevoli e veloci, passaggi impegnativi, tratti tecnici, tornanti stretti, lunghi tratti su mulattiere che ricordano per aspetti costruttivi la bassa Val di Susa. 

Questo percorso entra di diritto nella top 3 dei migliori itinerari in mountain bike fatti in questi anni. 

Scheda tecnica – MTB Col Fetita

  • Località di partenza: La Salle (AO), Valle d’Aosta

  • Quota di partenza: ca. 1.000 m

  • Quota di arrivo: ca. 2.500 m

  • Dislivello positivo: +1.500 m

  • Dislivello negativo: –1.500 m

  • Distanza complessiva: ~30 km (A/R)

  • Tempo di percorrenza: 5–7 h (incluso tempo a spinta e soste)

  • Difficoltà tecnica: BC/OC (media/alta)

  • Impegno fisico: alto

  • Tipo di terreno: sterrati, strade bianche, singletrack, mulattiere tecniche

  • Salita:

    • 1ª parte: +1.200 m su sterrato e strade a fondo naturale, pendenze moderate.

    • 2ª parte: ultimi +300 m molto impegnativi (25% costante fino alla malga, poi bici a spinta fino al colle).

  • Discesa:

    • 1.500 m di dislivello su singletrack vari e divertenti.

    • Alternanza di tratti scorrevoli, tecnici, tornanti stretti e mulattiere.

  • Periodo consigliato: tarda estate / inizio autunno (attenzione al meteo e alle giornate corte).

  • Punti di interesse: panorami sulle Alpi Pennine, varietà di vegetazione (prati, larici, sempreverdi, rovi), colori autunnali spettacolari.

  • Note: percorso completo e appagante, richiede ottima preparazione fisica e capacità di guida.

Galleria fotografica


L'inizio della salita nel bosco





Una breve sosta in una borgata lungo la strada





Una delle ultime baite immerse nel bosco.

Da qui la pendenza diventa importante



Le ultime baite prima della malga


Avvicinandosi alla malga


L'arrivo alla malga






Gli ultimi metri di spinta prima del colle

L'arrivo al colle, con una vista straordinaria ed inattesa

Sulla cuspide del colle che divide le due vallate

Arrivati al Col Fetita. 




Il raccoglimento all'inizio della discesa

Né queste immagini né le parole possono restituire la smisurata bellezza di questo luogo.




Uno dei single track della prima parte di discesa



Il sentiero continua in un bosco di larici


Il larice cinquecentenario



La vegetazione cambia ancora


Un tratto della lunga mulattiera che conclude la discesa


Traccia del percorso