07 dicembre 2006

L'economia del baratto.

Il vantaggio di un sistema di fiducia condivisa è l'applicabilità del baratto su oggetti di valore contenuto. Il baratto, by definition, porta a una condizione di soddisfazione per entrambe le parti.
Ad esempio.
Gli stomp box sono tra i gadget più diffusi tra i chitarristi. Si comprano, si provano, si vendono quando non piacciono o non servono. Però venderli singolarmente conviene poco (a parte modelli rari) perché con il ricavato si comprano due mute di corde. E allora meglio fare uno scambio.
Dieci anni fa ho comprato, usato, un distorsore Boss DS-1. Dopo dieci anni di servizio mi aveva anche un po' rotto le palle. Il valore che gli attribuivo era quindi scarso.
Dall'altra parte del Paese, un altro utente di iamsc aveva un Pro Co Turbo Ratt, di cui si era un po' stufato; per cambiare voleva provare un DS-1.

Il resto è facile da immaginarsi. Ci si mette d'accordo, ci si scambia gli indirizzi di casa per email, si fa un piccolissimo atto di fede (prima di tutto nei confronti delle Poste), e si procede al baratto: il mio DS-1 contro il tuo Rat.
Fede ben riposta. Il mio DS-1 è arrivato a destinazione, e io ho ricevuto il Rat.

Riflessione necessaria. A quali altri beni può essere applicato il baratto a distanza? Fino a quale valore si può affrontare il rischio che l'altra parte si sottragga dolosamente allo scambio?

01 dicembre 2006

Ink pollution.

La foto sopra rappresenta l'impatto ambientale della sostituzione di 5 cartucce su 6* per una comune stampante inkjet a colori. Per ogni cartuccia nuova occorre smaltire:
  • 1 cartuccia vecchia, in plastica (spero non PVC) dotata di chip al silicio
  • 1 sacchetto di plastica antistatica
  • 1 confezione di cartoncino stampato a colori
  • 1 libretto di istruzioni stampato su carta lucida
* Il nero era già stato sostituito. Le cartucce a colori non erano esaurite, ma semplicemente asciutte. Il software della stampante, non appena viene a sapere che i colori sono essicati o esauriti, blocca ogni processo di stampa, aprendo una finestra che intima a sostituire tutte e 6 le cartucce, anche se si vuole stampare in nero.

Le cartucce sono state acquistate su Ebay, al prezzo di circa 3 euro l'una (una frazione del prezzo delle originali); sulla confezione non è riportato il Paese di produzione.

Le stampanti da sempre vengono prodtte e vendute in perdita perché il business dei manufacturer sono i consumabili. Un business perfetto e come tale privo di etica: consumabili che difficilmente si possono riciclare, consumabili che smettono di funzionare prima di essere consumati.

30 novembre 2006

Barcellona: finalmente il fotoalbum.

Ecco, grazie all'amico Italo, alcuni esilaranti scatti del sottoscritto intento a parlare di televisione digitale al congresso FMC di Barcellona lo scorso 22 novembre.




Degno finale: nella slide di ringraziamento, la mia foto con la Strato. Tutto, pur di non prendermi sul serio.

Qua sotto, invece, qualche scatto in più fatto a Barcellona.

La vista dalla camera dell'albergo:

Una piazza del centro storico, e figurati se mi ricordo il nome:

Il suggestivo interno del ristorante 4Gats:

28 novembre 2006

iPod virtuale.

Blogmusik si è inventato una specie di Pandora o comunque di social media web per chi proprio all'iPod non sa rinunciare, nemmeno quando non ce l'ha. (via iamsc)

Lisbon's stories.

Ho un bel po' di arretrato degli ultimi giorni e degli ultimi viaggi alle città sull'acqua. La tappa a Barcellona per il FMC Congress mi ha riportato indietro di 10 anni alla mia prima incursione sulle Ramblas e nel Barrio Gotico. Allora avevo un sacco di capelli e una Yashica FX3, motivi per cui mi sentivo imbattibile. Ora ho meno capelli e tutto quello che sono riuscito a fare a Barcellona è questo blurry shot sulla Rambla.

In realtà avrei anche delle foto di me che parlo alla conferenza. Vediamo se riesco a metterci le mani e a pubblicarle.

Di ritono da Barcellona, all'aeroporto di Fiumicino ho appreso che sarei ripartito presto per Lisbona, ospite nientemeno che della radio televisione portoghese, per parlare di televisione digitale e nuove piattaforme di delivery. Vedo che se ne parla (poco) anche sul web.

Il breve soggiorno è stato quanto di meglio potessi aspettarmi: una grande ospitalità, persone realmente curiose delle nostre tecnologie, organizzazione ineccepibile. Aggiungo: il pesce raramente è buono come in Portogallo.
Di Lisbona, purtroppo, ho (ri)visto nulla o quasi: giusto l'aeroporto, la sede RTP e il centro commerciale Twin Towers (cambiare il nome no, eh?).

26 novembre 2006

Verso Lisbona.

Sto per partire per Lisbona per un nuovo speech in tema di TV digitale. Si fa tutto in giornata, le foto le troverò su Flickr.

20 novembre 2006

Kodak EasyShare P880: pareri sul web.

Raccolgo qui pareri, impressioni, prove e recensioni della fotocamera digitale Kodak EasyShare P880. Usare il tasto destro per aprire in nuovo tab o nuova finestra.

Verso Barcellona.

Martedì sarò in volo per Barcellona per uno speech (tema: mobile music) al Fixed Mobile Convergence Congress.
Per quest'anno dovrebbe essere l'ultima città sull'acqua e l'ultima conferenza.
Manco da Barcellona dal 1996. Che sarà rimasto di allora, a parte i mimi sulle Ramblas e il cantiere della Sagrada Familia?

19 novembre 2006

Zune visto da vicino.

Il 14 novembre ero a New York, propro il giorno in cui Microsoft ha iniziato la vendita di Zune. Così nel pomeriggio sono andato da J&R a vederlo dal vivo, aspettandomi una coda chilometrica e delirante come per l'uscita della PS3 in Giappone. In effetti a L.A. un po' di festa c'è stata, pure con i RHCP: ma a vedere le foto sembrava poco spontanea.

Da J&R, dicevo, Zune era relegato in un mezzanino, affidato alle cure di un venditore svogliato e pressoché muto. Per fare come San Tommaso, ci ho un po' giocato e non ho trovato nulla di più di quello che si è letto sul web in questi mesi: audio, video, hard disk da 30 Gb e la funzione community che attiva uno scan Wi-Fi di altri Zune connessi. Fine.
Lo scherzetto, si sapeva, fa 249$, che è il prezzo dell'iPod video da 30 Gb. Ma Zune si presenta grosso, gommoso e meno sexy.

Verso le 22 ero a Times Square, e sono entrato da Virgin. Stessa scena: gli Zune in un angolino dietro ai CD-R, zero personale dedicato, nessun acquirente.

In albergo, su CNBC il telegiornale parla del lancio di un lettore MP che avrebbe potuto essere innovativo 5 anni fa e che potrebbe essere un mezzo fiasco per la Microsoft.
Le penne cattive del web gli danno la mazzata finale: sarebbe bello sapere che cosa Gizmodo intende con Swamp Water Jello. Di certo c'è solo che non è un complimento.
Scott Ard, editor di Cnet.com, dice di non essere impressionato da Zune. La critica più feroce? Se Zune non supporta Windows DRM 9, si deve donare in beneficenza tutti i brani acquistati su Napster?
Auguri.

PayPal: niente American Express in Italia.

Con dispiacere ieri notte - stavo comprando su Ebay da un tedesco - ho appreso che PayPal ha sospeso le carte American Express registrate sugli account degli utenti italiani, pare a causa delle commissioni troppo elevate rispetto a Mastercard e Visa.
E non importa se il mio account è sul sito americano di paypal.com e non paypal.it: la mia Amex è sparita dal mio profilo. Non ci metto una mano sul fuoco, ma non ho ricevuto nemmeno uno straccio di mail a proposito.
Credo che la sospensione dagli account paypal.com sia di questi giorni perché ho fatto acquisti poche settimane fa e tutto funzionava.
La cosa buffa è che ora è possibile registrare una carta PostePay sull'account PayPal: eppure Ebay per mesi ha bandito l'uso di PostePay, pena la rimozione degli annunci dove si faceva riferimento a PostePay!
Le commissioni dell'Amex sono un problema noto: ma la cosa che mi fa imbufalire sonoi commercianti che sulla porta del negozio l'accettano ma storcono in naso quando pago con questa carta, e iniziano una lunga serie di lamentele del tipo siamo alla fame ecc ecc. Non sarebbe più semplice e onesto NON accettarla del tutto invece che cambiare idea in corsa o farla pesare?