13 dicembre 2005

[Cantine.org] Hand Rolling - City of Angels.

Recensione pubblicata su Cantine.

La formazione degli Hand Rolling si presenta con il demo City of Angels del 2003 che raccoglie cinque pezzi originali; nella nota biografica, i quattro ragazzi dichiarano un debito nei confronti della scena di grunge di Seattle. Già i primi secondi di ascolto confermano le influenze di Pearl Jam e Soundgarden, tanto nelle parti strumentali che in quelle vocali.
Bene la sezione ritmica, contraddistinta da una batteria piuttosto precisa; pulite ma meno convincenti le chitarre che formano comunque una linea melodica chiara e piacevole, alternando ritmiche ad arpeggi. Come in buona parte della produzione grunge dei '90, si sente a tratti la mancanza di un intervento solista delle chitarre in grado di spezzare la struttura del brano. La voce, con forti debiti nei confronti di Eddie Vedder, è quasi sempre precisa, ben controllata e con una discreta presenza che fa perdonare la pronuncia e la sintassi non impeccabili dei testi in inglese: questo peccato veniale mi ha fatto meditare su una possibile "via italiana" del combo, sulla scia di formazioni come i Marlene Kuntz.
Gli arrangiamenti sono onesti e ben strutturati anche se a tratti sembra emergere una immaturità compositiva. Non tutte le idee vengono sviluppate appieno lasciando qua e là nell'ascoltatore una sensazione di pensiero sospeso, che l'esperienza di un produttore saprebbe limare
La registrazione del CD è curata e di buon livello sia per la voce che per gli strumenti, dei quali si apprezza un uso maturo degli effetti. Anche il packaging ha un aspetto professionale.
L'ascolto di City of Angels, nonostante alcuni aspetti da migliorare, si rivela piacevole ed interessante. Gli Hand Rolling hanno anche un sito web.

06 dicembre 2005

Full(vio) Duplex.


Al Soundtown di Torino fino al 23 dicembre c'è Duplex, la mostra personale di Fulvio Bortolozzo. Io l'ho vista ieri sera e posso solo dire a chi legge di alzare le chiappette e andare a vederla perché ne vale la pena.
Tra l'altro è uno degli ultimissimi lavori di Fulvio, fatto in piccolo formato (poi è passato al 10x12), non legato al paesaggio urbano e che tenta di costruire nuovi significati partendo dall'ambiguità delle immagini.

La musica che nasce nelle Cantine.


Da questo mese inizio la mia collaborazione con Cantine, mitico portale/fanzine torinese per il quale cercherò di scrivere qualche recensione sensata...

05 dicembre 2005

La possibilità persa di un'isola.


Ho terminato l'ultima fatica di Michel Houellebecq. Temevo di non essere in grado, una volta giunto alla fine, di formulare un giudizio relativamente obiettivo: Piattaforma mi aveva fatto innamorare di Houellebecq. Mi sbilancio: era entrato nel minuscolo scaffale dei libri che mi hanno segnato profondamente. A questo scaffale prima o poi dedicherò un post.
Tornando all'Isola, le premesse c'erano proprio tutte: una bella commistione di generi, dalla narrativa contemporanea alla fantascienza al saggio; la scrittura asciutta e precisa di Piattaforma; l'innovativa struttura a voci alternate. La trama stessa e' suggestiva: Daniel, un comico di successo ed ossessionato dal decadimento fisico, alla fine della carriera e di una relazione sentimentale, aderisce ad una setta new age che promette la vita eterna mediante la clonazione. Sarà il successore Daniel 25 a fornirci uno sguardo lucido e oggettivo della vita di Daniel e a raccontarci, al contempo, il futuro della Terra dopo catastrofi climatiche ed ecologiche.
Ma già dalle prime pagine, molti dei temi cari a Houellebecq - sesso, denaro, materialismo, conflitti sociali - si ripetono stancamente dimostrando di essere più un pretesto che una fede.
Temi non sviluppati, dicevo: ed è un peccato dacché le suggestioni sono molte: lo scrittore avrebbe potuto regalare una visione del futuro - siamo nel 4000 d.C. - tragica ed emozionante; invece inciampa in luoghi comuni ed errori grossolani, come il ritrovamento di una macchina foografica Rolleiflex perfettamente funzionante.
Il sesso - efficace metafora houellebechiana dei rapporti di forza nella società postmoderna - diventa ripetitivo e pretestuoso, sovente fine a se stesso, e non porta ad una riflessione amara ma profonda come in Piattaforma.
Il viaggio di Daniel 25, che tenta di raggiungere quella che un tempo fu l'isola di Lanzarote, conclude il romanzo: ma è una chiusura svogliata, poco convincente, e se vuol essere metafora della riscoperta della sofferenza in un mondo anestetizzato, non è una metafora incisiva. L'Isola mi lascia insoddisfatto perché, a differenza di Piattaforma e di Estensione del dominio della lotta non ha un messaggio preciso e forte da lanciare al lettore.

25 novembre 2005

PPP oggi.


Io credo nel progresso. Non credo nello sviluppo e, nella fattispecie, in questo sviluppo. Ed è questo sviluppo, semmai, che dà alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste, quasi tragica, perché, appunto, non sono un sociologo, un professore, ma faccio un mestiere molto strano, che è quello dello scrittore. Sono direttamente interessato a quelli che sono i cambiamenti storici, cioè io tutte le sere, tutte le notti, la mia vita consiste nell’avere rapporti diretti, immediati, con tutta questa gente che io vedo che sta cambiando.

Pier Paolo Pasolini

Da qualche tempo, Rai Educational trasmette documentari su PPP: è forse uno dei pochissimi motivi per cui non ho ancora buttato via il televisore.

22 novembre 2005

Luci e ombre della ribalta criminale.

La prima donna da un tempo indefinito sta rubando la scena a tutti gli altri, complici l'atmosfera da reality show che aleggia nei corridoi del Palagiustizia di Torino e una certa parzialità dei media.
Ma noi avevamo conosciuto un altro personaggio, che i telegiornali definivano geniale (salvo che a 40 anni suonati aveva dato sì e no 10 esami all'università e ha pagato con una carta di credito un paio di cesoie il giorno prima della mattanza dei vecchi zii).
Perché, dopo tanto rumore, ora di lui non si sa più nulla? Chi ha interesse a dare risalto ad un criminale e a metterne in ombra un altro? Insomma, che fine ha fatto Gatti?

21 novembre 2005

A ridatece Don Camillo!

Papa Razzi, e falli sposare, altrimenti vedi le schifezze che fanno!

Canemangiacane.

La giornata inizia con il consueto forward strappa lacrime.
Stavolta niente bambinoconmalattiararissimacurabilesoloinamerica. Nossignore, benvenuti nell'univesro cucciolitenericheverrannosoppressisenonlisalvitu.
Ed ecco il testo, con l'immancabile riferimento temporale (prossime due settimane) anche se non si sa l'anno il mese il giorno.
Cucciolata di 7 Golden Retriever. Chi ne prende uno? Altrimenti i
proprietari li faranno sopprimere entro le prossime due settimane.
Anche se non lo prendete voi, spargete la voce.
Contattare: cristina@....com
P.S. non costano nulla e sono uno piu bello dell'altro
Foto e mail circolano da un po'. A conti fatti, i cani dovrebbero essere già morti e risorti, proprio come la fenice (altri paragoni sarebbero blasfemi).
Avanti il prossimo.

18 novembre 2005

Cascina Villafranca is back.

Dopo un periodo di pausa, la mia residenza settimese ha di nuovo avuto l'onore di ospitare per la notte l'amico Andrea in trasferta, troppo stanco per rimettersi in macchina. Un tempo era ospite fisso a Cascina San Maurizio, mia precedente residenza, mentre da un po' mancava all'appello da Cascina Villafranca.
E, per farsi perdonare una bottiglia di imbevibile cancarone portata in omaggio in occasione di un soggiorno torinese, ieri si è presentato con una confezione di cioccolatini di quelli buoni.