09 dicembre 2018

[MTB] Valsusa, Celle - Caprie (variante Sant'Anna)

Giro tardo autunnale nella bassa Val Susa. Partenza da Caprie, si sale su asfalto verso Celle con pendenza costante superiore al 12% . La salita diventa più dura nell'ultimo tratto con sette tornanti. Da Celle Case inferiori discesa su mulattiera passando dalla cappella di sant'Anna. La discesa è tutta su mulattiera con molti tornanti stretti ed alcuni passaggi tecnici.
La parte superiore della mulattiera era pulita. Il tratto successivo, dopo la prima borgata, più sporco per l'abbonandante fogliame. Interrotta in un punto a causa di alberi caduti, probabilmente per un fulmine.
Nel complesso una discesa abbastanza impegnativa e demanding dal punto di vista della concentrazione e dell'impostazione delle traiettorie, ma molto divertente.


Ecco il video integrale della discesa su mulattiera

 

25 giugno 2018

Finale Ligure MTB - Ca' Bianca + Cromagnon

Due anelli sulle bellissime alture di Finale Ligure, con partenza da Orco Feglino.

Qui sotto le tracce dei due percorsi.



Video -- senza edit -- delle due discese.

17 giugno 2018

Corio Pian Audi Ritornato - MTB


Qui sotto il video. Brutto come qualità, inquadratura e tremolio, senza editing per mancanza di tempo. Dà comunque un'idea della difficoltà e dei luoghi

03 giugno 2018

Condove - Airassa in MTB

Facile e divertente giro sulle alture di Condove, con risalita ad Airassa (Via Mocchie), discesa su sentieri e mulattiere.

19 maggio 2018

MTB: Lanzo, anello di Ovairo (Zona Sant'Ignazio)

Dopo molti anni sono tornato in sella alla MTB per un giro nelle valli di Lanzo.
Il percorso è quasi un anello. Si parte da Lanzo e dopo pochi km di asfalto si prosegue tutta la salita su sentiero, un bel singletrack immerso nel bosco. La discesa è un mix di sentieri -- tutti segnalati -- con qualche passaggio non banalissimo, specie per le radici e le pietre piatte, e qualche collegamento su asfalto.
La pioggia della notte ha contribuito non poco al divertimento con un fondo viscido e torrentelli improvvisati che attraversavano il sentiero.

 

26 novembre 2017

A-202 pickup per chitarra acustica (homage L.R. Baggs Anthem SL) / parte 3

E' passato un po' di tempo -- un bel po' di tempo -- da quando ho installato il Rocket A202 e promesso di postare qualche registrazione.
In realtà ho pronta una giustificazione.
Dopo aver completato l'installazione ho iniziato ad usare la chitarra con il nuovo pickup, in tutti i modi: collegata alla scheda audio, al multieffetto G3 e all'amplificatore.
C'era sempre qualcosa di eccessivamente plasticoso e decisamente poco convincente nei suoni che riuscivo a tirare fuori. Le registrazioni erano deludenti, ben al di là dei miei impedimenti di chitarrista mediocre: brutti suoni, con suoni addirittura distorti sul SOL e sul RE.
Anche i controlli -- presumibilmente tono e volume -- non rispondevano in maniera dignitosa.
Ho quindi provato ad intervenire sul montaggio del pickup per verificare se il piezo non fosse bene a contatto sotto il ponticello; ho anche spostato il microfono a condensatore, ma niente. Il suono che ne usciva era proprio bruttino.
"Pazienza, ho buttato via 20 euro", ho pensato.
Poi però ho deciso di manifestare educatamente la mia insoddisfazione con il venditore su Aliexpress che, dopo un paio di messaggi ed un video (sì, hanno voluto un video!), mi ha proposto di inviarmi un altro pickup.
Alcune settimane dopo, è arrivato. Imballo e contenuto uguali al precedente, se non per due dettagli:
  1. sul corpo dell'endpin jack è comparso un nuovo nome, tipo YuanXing. Non cercatelo: non esiste.
  2. Sul modulo di controllo sono comparse due scritte (con font diversi!): Volume e Microphone.
Così ho velocemente smontato il Rocket e montato il sostituto YuanXing, con la massima cura possibile nel posizionamento del piezo, del microfono a condensatore e del cablaggio.
Una volta collegata la chitarra a scheda audio, multieffetto e/o chitarra acustica,  è apparso subito evidente che:
  1. il suono in generale è migliorato, e non di poco.
  2. i potenziometri funzionano decisamente meglio
  3. il potenziometro del volume regola il volume generale; quello del microfono miscela il segnale in ingresso proveniente dal microfono
  4. il microfono stavolta funziona benino, captando le vibrazioni e le percussioni sulla tavola armonica.
Qui di seguito, sempre con il disclaimer del pedestre, ecco 3 clippettini registrati con la mia Ibanez collegata alla scheda audio dritta dentro Audacity; uniche concessioni: ho applicato alle tracce di chitarra la compressione con valori predefiniti.
Per creare questi clip, ho scaricato alcune versioni di canzoni pop acapella (solo voce) e ci ho regitrato (buona la prima, e con qualche cappella :-)) le tracce di chitarra. Ri-disclaimer: i clip non stanno qui a dimostrare nulla di me come chitarrista, ma solo come suonano i pickup.

1. Ecco come suonava , per colpa del sottoscritto, il Fishman Sonitone installato a suo tempo:

2. Più o meno gli stessi brani, risuonati con il nuovo arrivato A202.


3. Traccia di chitarra, con generosi fuori tempo, del celebre brano di Amy Winehouse, sempre con pickup A202.

Senza ovviamente poter gridare al miracolo o affermare che il YuanXing o Rocket o A202 possa sostituire i sistemi a cui si "ispira", credo che questo prodotto sia una alternativa economica e valida ad altri sistemi OEM (come il Sonitone che lo precedeva) o per amplificare con poco una chitarra da poco.

03 ottobre 2017

Rocket A-202 pickup per chitarra acustica (homage L.R. Baggs Anthem SL) / parte 2

Ed eccoci alla seconda puntata sul nostro pickup Rocket A-202. In questo post vi racconto dettagliatamente di come l'ho installato sulla mia Ibanez PF-10. E qui occorre una doverosa premessa che ha il sapore del disclaimer. 

Disclaimer

Non sono un liutaio né un tecnico autorizzato. Qui vi racconto quello che faccio, sperando che vi possa essere d'aiuto. Parole ed immagini non possono sostituire le capacità personali. Non sono pertanto responsabile di danni che, seguendo questo articolo, potreste arreccare a strumenti e/o accessori di vostra o altrui proprietà. A me è andata benone, ma io sono io. Fine.

Preparazione

Iniziamo dal principio. La chitarra è questa semplice dreadnought che vedete qui sotto. Cedutami da uno sconosciuto che non l'aveva mai usata e la teneva in soffitta da anni (aveva ancora le pellicole), è uno strumento economico ma fortunato perché molto risonante e dalla bellissima voce. Come scritto, tre anni fa avevo installato il pickup Fishman, per cui la parte rognosa del lavoro (foro per l'endpin jack) me la trovo già fatta.

La prima parte consiste chiaramente nella rimozione del pickup Fishman. Non è un lavoro difficile, ci vorranno pochi minuti.
Vi dò una prima dritta, un trucchetto che mi ha insegnato il liutaio Giorgio Avezza. Se dovete effettuare lavori di questo genere che richiedono l'acecsso all'interno del corpo della chitarra ma non volete sostituire le corde, anziché smontare le corde (difficilissime da rimontare, e facilissime da rompere), posizionate un captasto ben serrato al 5-7 tasto, e cominciate ad allentare le corde tirandole verso il ponte affinché rimangano sufficientemente in tensione verso la paletta.


Quando avrete gioco sufficiente, estraete i piroli e sfilate le corde, ed avrete accesso alla buca. Rimontarle a lavoro terminato sarà un lampo. Comodo, no?


Inizio svitando straplock e controdado dell'endpin jack, ed estraendo lo stesso dal foro. Quindi metto spessori, rondelle e controdadi da parte per non perdere tutto.


Estraggo la batteria dal case e la scollego dal cablaggio di alimentazione.
Rimuovo il ponticello per avere accesso al piezo; con cautela lo sfilo tirandolo dall'interno con una mano e accompagnandone il movimento con l'altra. Purtroppo in tre anni la superficie in rame si è ossidata.


Non resta che rimuovere l'unico componente incollato: il modulo di controllo di tono e volume. 
Uno degli aspetti positivi del biadesivo 3M è di essere contemporaneamente forte e facilmente rimovibile. E' sufficiente un cacciavite piano e un po' di pressione per staccare senza residui il vecchio biadesivo, che butterò via. 


Fatto. Il vecchio pickup è smontato e la chitarra è pronta per ricevere il misterioso signor Rocket.


Installazione del nuovo pickup.

Prendiamoci qualche minuto per sbrogliare e soprattutto distendere il cablaggio del nuovo pickup che ha passato le ultime settimane legato e spiegazzato. Dall'endpin jack si dipartono 4 cavi:
- alimentazione a 9v
- piezo
- microfono a condensatore
- modulo di controllo
Visto che ciascuno di questi componenti ha un suo spazio all'interno della cassa della chitarra, in questa fase è importante organizzare i cavi affinché non siano ingarbugliati nel montaggio.



Per prima cosa, va montato l'endpin jack che, come vedete, ha il corpo filettato e due controdadi (più rondelle autobloccanti) per posizionarlo correttamente a livello di ingombri nel foro. Anziché procedere per misure e tentativi, posiziono il controdado esattamente dove lo avevo messo nell'endpin jack Fishman; in questo modo sono quasi certo che gli ingombri e le sporgenze dalla cassa saranno identici. Andrà sicuramente fatto qualche aggiustamento millimetrico per allineare la sporgenza della parte filettata.



Qui vi dò un'altra piccola dritta per risparmiare tempo: prendete un cavo jack 6.3mm sottile, come quello delle cuffie da studio, e fatelo passare nel foro, quindi recuperatelo dalla buca; a questo punto inseritelo nell'endpin jack. 


Il cavo delel cuffie fungerà da guida, e posizionare l'endpin jack avanti e indietro sarà facilissimo. Con il controdado interno faccio piccoli aggiustamenti. Ecco, ora la misura è corretta: posso posizionare la rondella, il controdado e lo straplock a vite.


Il modulo preamplificatore è posizionato. 


Mancano solo tre componenti, dato che il portapila c'è già!
Dopo aver organizzato i cavi dentro al body, posiziono il sensore piezoelettrico. E' un'operazione che faccio con calma e cura perché devo assicurarmi di posizionarlo correttamente per garantire la massima superficie di contatto tra ponte e ponticello, e al contempo non devo rovinarlo per nessun motivo.


Far passare dall'interno della cassa il piezo nel forellino praticato nello slot può essere un mal di testa e andare per tentativi può essere una pessima idea oltre che danneggiare la punta del sensore.

Vi passo un altro trucchetto: prendete il buon vecchio assistente di Office (una banale clip!) ed inseritene un'estremità nel buco; 



quando inserirete la mano nella buca, troverete subito la punta della clip; non dovrete fare altro che spingere il piezo verso la punta di metallo e troverete subito il forellino. A me è riuscito al primo tentativo.
Ed ecco il sensore piezoelettrico che spunta dallo slot del ponte.



Ora che il piezo è uscito dal foro, va posizionato nello slot. Deve occupare tutta la lunghezza, senza fare pieghe: fatelo senza fretta, prendete le misure, aiutatevi con un righello.
Ecco, ora che il sensore è perfettamente coricato nello slot, posso riposizionare il ponticello in osso.




Anche qui, vi elargisco un trucchetto, semplice ma efficace: prendete del nastro adesivo di carta e fissate il ponticello al ponte: se ne starà bravo al suo posto, e con lui pure il piezoelettrico sottostante. Questo consente di continuare a lavorare anche girando e muovendo la chitarra senza paura di perdere qualche pezzo.


Bene, mancano due pezzi, uno facile e uno meno. Parto da quello facile, il modulo di controllo, e vi consiglio di fare altrettanto, e di dare ogni tanto una sbirciatina allo schema di montaggio gentilmente fornito da L. R. Baggs.

Il modulo di controllo va incollato all'interno della buca. Sporgeranno i due potenziometri. A differenza del Fishman, va detto subito, questo tipo di modulo sporge un po' e questo non consentirà di usare un tappo antifeedback standard. Per me non è un problema, trattandosi di una chitarra da studio, ma se è un accessorio per voi indispensabile, dovrete trovare un workaround per ridurre un po' la sporgenza.

Ciò detto, non tutte le chitarre sono uguali quindi, con le dita cerco di capire in quale posizione c'è più superficie di montaggio (all'interno della tavola) e meno ostacoli (catene ecc.)
Per me la posizione buona è un po' decentrato; so che sarà meno agevole controllare il potenziometro destro per via della vicinanza al MI, ma almeno la superficie è idonea.
Ci sono due modi per incollare questo componente: usando il biadesivo presente, oppure usando i ritagli di biadesivo di ricambio (forniti) come spessore;



Per assicurare che l'adesivo faccia presa, applico con le dita una forte pressione per un minuto, poi mi faccio sostituire da un morsetto per falegname (ma una molletta da bucato andrà bene lo stesso) che terrà il modulo ben fermo alla tavola.


Ora che il modulo di controllo è incollato arriva la parte meno semplice, ovvero il posizionamento del microfono a condendatore.
Mi armo di torcia a LED per ispezionare l'interno della cassa e capire come distribuire il cablaggio e dove posizionare esattamente il microfono.


Purtroppo la visuale della parte interna del body sottostante il ponte non è libera a causa delle catene che impediscono di capire quanto spazio ci sia ma, soprattutto, di incollare il microfono nella posizione suggerita da Baggs.


Ravanare con una mano a tentoni, senza riferimenti, è tutt'altro che facile. 9 tentativi su 10 finiranno con il microfono incollato storto o nel posto sbagliato.

Questi sono essattamente i momenti in cui sono contento di aver svolto il servizio militare; magari a molti di voi quei 10 mesi trascorsi vestito in mimetica e anfibi in una caserma possono sembrare completamente sprecati. Ma non è così. Perché sto per utilizzare una parte importantissima dell'equipaggiamento standard fornito durante la vestizione e l'immatricolazione. 
Visori notturni? Puntatori laser? 
No. Lo specchio di acciaio usato per radersi.

Questo specchio ha le dimensioni perfette per entrare nella cassa di una chitarra e un comodo piedistallo per alzarlo un po'.


Con l'aiuto della torcia a LED inizio ad ispezionare l'interno della tavola armonica. Il microfono andrà posizionato tra l'x-brace e i fori dei piroli.
 


Si va un po' per tentativi usando lo specchio per verificare correggere la posizione. Quando sono sicuro, premo con forza l'adesivo per assicurare il componente al legno.


Ora il microfono è posizionato come suggerito dalle istruzioni L R Baggs. Sarà comunque la posizione giusta? Solo la prova d'ascolto potrà dirlo; poi mi toccherà fare qualche altro spostamento.


Ultimo step, ma non meno importante: sistemare il cablaggio interno con i fissacavi.
Mister Rocket fornisce un sistema di fissaggio cavi fatto in sagome di acciaio sottile e biadesivo. Ma, sapete, l'idea di incollare all'interno di una cassa dei componenti super risonanti come delle lamiere di metallo non mi fa impazzire.
Vi dico la mia: usate dei fissacavi in plastica. E' un materiale acusticamente inerte e fa il suo lavoro.


Con questo ho concluso l'installazione. Non mi resta che riposizionare le corde, accordare lo strumento e fare un po' di prove sia in cuffia che collegato ad un sistema PA o amplificatore.
Come suonerà? Funzionerà bene, meglio o peggio del Fishman? Dovrò fare un po' di tuning? All'ultima domanda so già di poter rispondere: molto probabilmente sì. 
Ma c'è un'altra domanda non meno importante a cui posso trovare subito una risposta: come funziona ora la chitarra da spenta? 
Non è una domanda  banale. D'altronde ho modificato un componente e quindi l'assetto.
Da subito sento due cose:
  • l'action sembra essere scesa di un po', un valore millimetrico, ma tanto basta a provocare un po' di buzz su MI alto e SI; nulla di drammatico ma un po' si sente; probabilmente il sensore piezo è più sottile del Fishman. Rimedio: sostituire il ponticello con uno più alto; ed è un peccato, perché sto usando un ponte in osso naturale creato da Bob Colosi. Posso farlo più avanti, senza fretta.
  • la chitarra comunque suona come prima: non sento decrementi nel sustain né interferenze strane. Questo è confortante. 
La prossima puntata ospiterà qualche registrazione pedestre (fatta con i piedi) , prima e dopo l'installazione di questo pickup. 

25 settembre 2017

Rocket A-202 pickup per chitarra acustica (homage L.R. Baggs Anthem SL) / parte 1

Antefatto

Circa tre anni fa vi avevo raccontato come avevo installato un pickup Fishman Sonitone, acquistato da un negozio del marketplacve Aliexpress, su una fortunata Ibanez dreadnought. Il tutorial lo trovate qui.
(Piccolo inciso. Pare assodato che molti prodotti Fishman venduti su Aliexpress siano falsi -- leggasi contraffatti -- oppure, più frequentemente, realizzati da terzisti senza l'autorizzazione o il controllo di qualità del manufacturer. Io propendo per la seconda, specie se consideriamo che flasificare un sistema OEM come il Sonitone difficilmente renderà ricco qualcuno).
Il sistema installato ha funzionato per questi tre anni egregiamente: la Ibanez è la chitarra che porto in sala prove e che uso per studiare. Credo di aver cambiato la batteria da 9v una volta.
Tuttavia nel corso dell'uso, questo pickup ha mostrato i limiti intrinseci di un sistema piezoelettrico: buona trasduzione del suono sotto il ponticello, quindi una trasmissione delle vibrazioni dalle corde al sensore mediata dal ponticello, ma decisamente poca reattività nelle altre aree del piano armonico.
Ne patiscono certi arrangiamenti fingesrtyle con una parte percussiva, e si rende evidente nel confronto con le Taylor che hanno uno o più sensori a contatto montati sotto la tavola armonica.
Ho maturato quindi l'idea di fare il salto verso un sistema ibrido che ad un trasduttore piezoelettrico aggiungesse un altro sensore a contatto ma che mantenesse inalterata la fisionimia della chitarra. Quindi niente interventi invasivi con scassi sulle fasce o sul fondo.

La ricerca

I sistemi L.R. Baggs come l'Anthem e l'Anthem SL sono, in questo genere, un riferimento per prestazioni, fedeltà e impatto ridottissimo. 
Tuttavia installare un sistema da 200 e passa euro su una chitarra pagata 50 , ed utilizzata come muletto, non mi è sembrata la scelta più saggia.
Così nello scorso anno mi sono messo a cercare sistemi analoghi su Aliexpress e per mesi ho monitorato alcuni pickup che potremmo definire homage (fortissimamente ispirati, spudoratamentre copiati, fate voi) agli L. R. Baggs, come l'Anthem SL mostrato nella foto sotto.


L'homage più simile per configurazione, dimensioni ed aspetto è il misterioso Rocket YS-A-202. 

Analisi

Dico misterioso perché non è dato sapere chi si cela dietro a nomi e sigle. Difficile anche conoscere le funzionalità, appena accennate sugli store dei marketplace.
Uguali in tutto? A prima vista sì: sensore piezoelettrico, sensore a contatto di forma allungata, preamplificatore integrato nell'endpin jack; pure i sistemi di ritenzione del cablaggio sono copiati. Ma a ben guardare qualcosa è diverso.
La prima differenza con il sistema L.R. Baggs è la presenza di un secondo potenziometro sul modulo di controllo; a cosa serve? Il sito non lo dice a chiare lettere ma escludo che sia un mixer dei due segnali; io credo che sia volume + tono. 

Fatto sta che a meno di 23 euro spedito ho voluto togliermi lo sfizio. Tempo 15 giorni è stato recapitato a casa. No dogana.

Unboxing

Parlare di unboxing con questo prodotto è quasi pretenzioso. Tolti due imballi di plastica e scotch, si è palesata una anonima scatoletta di cartone ammaccata (senza danni per l'interno) con una laconica etichetta. Indovinate un po'? A-202.



Scordate Apple e soci. Qui si bada al sodo. Dentro la scatola ci sono due sacchetti di plastica con ziplock che contengono i componenti e due pezzi di gommapiuma nera. 
Manuale di istruzioni? Certificato di garanzia o di conformità RoHS? Siamo seri. Niente di tutto ciò.
Per il manuale di installazione, si fa presto: si impara (anche questo) dal sito L.R.Baggs. 


courtesy of L.R.Baggs


Lo schema di montaggio che si trova in rete è una copia dell'originale ma la scelta di posizionare il trasduttore a contatto di sbieco non mi pare buona.


Vediamo il contenuto, esattamente come atteso.
Intanto, la qualità generale percepita è buona: materiali al tatto solidi, zero sbavature. Anche i collegamenti elettrici sono assicurati con guaina termorestringente.

Prima foto: il modulo di controllo (con adesivo 3M) da un lato. Sullo sfondo si vede il sensore piezoelettrico flessibile (color argento) insieme a parte del cablaggio. Sotto il preamplificatore miniaturizzato integrato nell'endpin jack, uno schema consueto in questi sistemi.


Ecco il trasduttore a contatto, dotato di due adesivi 3M sul retro. Andrà incollato saldamente all'interno della soundboard, in prossimità del ponte.
EDIT: mi segnalano che dovrebbe trattarsi di un microfono a condensatore. Certo, se Rocket fornisse le specifiche...



Ed ecco i sistemi di ritenzione del cablaggio elettrico: lamine di metallo da incollare e piegare.


Per finire l'immancabile e supercheap custodia in nylon per la batteria da 9V, con adesivo sul retro. Per fortuna la mia Ibanez è già dotata di un portabatteria saldamente incollato all'interno del tacco del manico. Un lavoro in meno. 


Ovviamente prima di mettermi a smontare e montare tutto, devo fare due cose essenziali:
  1. registrare qualche pattern con il Sonitone (mi serviranno per confrontare il suono con il Rocket)
  2. verificare se il contenuto della scatola funziona; sarebbe ben triste montarlo e scoprire che è rotto!
Per il punto 2, molto semplice: collego una batteria fresca da 9 volt, inserisco un cavo nell'endpin jack e collego il cavo all'amplificatore. Se l'aggeggio funziona, il piezo e il microfono emetteranno qualche rumore quando li percuoterò.




Funzionano entrambi. E' una buona notizia.
Come? Con che qualità? Questo lo si saprà solo quando lo avrò montato.

Fine della prima parte.