11 ottobre 2005

Perché la notte.

La notte comincia con una cena preparata in fretta mentre faccio zapping fra 7 telegiornali identici che dicono notizie identiche e hanno identici servizi sui vini del Monferrato. La notte prosegue Distretto di Polizia 5, e la celebre battuta: "A Robe', e che me ponno fa'?". E poi via, una televendita dietro l'altra, e telefoni erotici, numeri del lotto, consulti cartomantici, mobilifici di periferia.
Perché la notte...

La notte è solitudine, silenzio rotto dal fischio lontano dei treni, dalla televisione dei vicini che ridono ad ogni pubblicità. La notte è ansia del giorno seguente. La notte è ansia e dolore.
La notte è freddo contro i vetri che mostranoauto in corsa, nebbia e luci gialle.
Perché la notte...

Ma la notte è anche stupore, la notte è luce e colore da inseguire con sguardo aggraziato, complice, privo di malizia. La notte è silenzio per pensare e per leggere. La notte è tre corsie per correre e semafori che lampeggiano agli incroci. La notte è una birra fresca bevuta con un amico.
Perché la notte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La notte è la morte che finisce il giorno dopo,
è l'inizio di un nuova vita,
come se quella passata fosse già finita;
bisogna accettarla la notte.

Piè