16 marzo 2007

Chinese food.


Sono le nove passate e sono comodamente seduto su una sedia laccata di un ristorante cinese. Il ristorante è il Dong Hua, qualunque cosa voglia dire, in quel cesso di strada che è Corso San Maurizio, dove ho avuto la sfortuna di abitare per quasi tre anni.

Quando vivevo in centro, la gente mi diceva "Ah, bella Corso San Maurizio!", e siccome spesso erano torinesi, concludevo il discorso con un sorrisetto, senza ribattere, senza condividere il mio odio per quel luogo.Ma intanto nella mia testa mi immagino uno stormo di B52 pieni fino all'orlo di Napalm sorvolare la Vanchiglia e, al momento opportuno, trasformarla in un cumulo di macerie fumanti.

Non era nemmeno divertente giocare PartyCasino.it né rilassarsi o leggere libri. Torniamo al ristorante. Sto cercando di scorrere il menu, ma i discorsi di un tipo seduto a qualche metro da me mi distraggono. Il professorino è al tavolo con una ragazza, e parla, parla, parla senza sosta. L'ha portata al cinese in un penoso tentativo di etnico-a-basso-costo? Fa sfoggio di una cultura appicicaticcia da forse non tutti sanno che. Spara una cazzata dietro l'altra, senza sosta. Le spiega, fatto interessantissimo, che kompass viene dal russo non so cosa e signfica bussola, quell'arnese che segna il nord il sud l'est e l'ovest. Deficiente, la bussola segna solo il nord, gli altri punti li deduci. E poi che fai, lo racconti ad una ragazza? Guarda che non è scema: lo sa cos'è una bussola e a cosa serve. Vorrei alzarmi, avvicinarmi a lui, guardarlo fisso negli occhi e dirgli che se continua di questo passo, al massimo se la può scopare in sogno. Ma nn lo faccio. Voglio vedere fino a che punto è capace di arrivare.Poi la ragazza si alza, e mi passa accanto per raggiungere la toilette. Capisco molte cose.Primo. La ragazza è cinese, motivo per cui il professorino le parlava come si parla ad un'idiota.Secondo. Lui è un idiota. Porti una ragazza cinese in un mediocre ristorante cinese di Torino? Che cosa pernseresti se una ragazza americana ti portasse a mangiare una pizza da Sbarro?

Torno al mio menu. Io adoro i ristoranti cinesi. Sono tranquilli, economici e i camerieri sanno farsi i fatti propri. Sono i luoghi migliori dove rifugiarsi quando si è fatto qualcosa che non andrebbe fatto. Nessuno ti chiede nulla, mangi, paghi ed esci. Fine della transazione. La vita dovrebbe essere un grosso ristorante cinese, con i mobili laccati e il bagno pulito. Invece somiglia ad una mensa affollata e rumorosa.
Il menu. Mi accorgo che, nonostante gli sforzi profusi, tendo a ordinare gli stessi sei-sette piatti. Panino cinese al vapore, pollo con le mandorle, riso con i gamberi. Ci sono decine di pietanze di maiale, vitello e soia che non riescono a persuadermi. Nulla da fare. Prenderò il panino cinese e il solito pollo alle mandorle. Non ho voglia di farmi stupire. Il professorino ha ripreso a sfoggiare la sua erudizione da figlio di papà, la ragazza reprime uno sbadiglio. Il cameriere mi porta il mio pollo alle mandorle.

Va tutto bene.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi pare un piacevole pezzetto di letteratura. Forse un filino consumato l'acido atteggiamento dell'io narrante verso il "professorino" e il mondo. Ricorda certi passi degli hard boiled alla Chandler. Grazie della siga Humprey ;-)

Giuseppe ha detto...

grazie per il commento. ma nulla di inventato: ero al ristorante cinese, giovedi sera :-)

gualifazi ha detto...

mi domando se chi vive al piano attico di un appartamento di corso San Maurizio ha la tua stessa opinione del corso stesso: ovviamente io sono torinese di madre sarda e adoro corso San Maurizio, specie perchè vi si affacciano alcuni luoghi significativi: Mole, fetta di Polenta, parte fetida dei Murazzi, Mammamia, Palazzo Nuovo, giardini reali

Anonimo ha detto...

mumble... panino cinese al vapore.

Si sa che la cucina cinese non è uguale ovunque, dipende infatti dalla provenienza della comunità cinese che ha colonizzato quella provincia e/o quella regione.
Io, che ho a che fare con i cinesi-abruzzesi, non so cosa diavolo sia il panino cinese al vapore.

mumble... help me!

Anonimo ha detto...

Ciao Piersantelli, ho letto alcuni dei tuoi post, mi piacciono molto i tuoi "piccoli pezzi di letteratura" (come dice Anonimo delle 9:08).
Volevo chiederti se gentilmente potevo inserire una citazionedel tuo articolo "chinese food" su un lavoro di urbanistica che sto facendo, mi servirebbe come incipit diciamo, ovviamente con il tuo nome e cognome. Rispondi pure sul mio blog, ciao!

Giuseppe ha detto...

ciao klunz
grazie per il commento.
certo, usa pure quello che ti serve, basta citare la fonte e che non sia per te fonte di reddito (licenza creative commons). per il resto mi fa solo piacere.